Ma l’ora dell’alternativa?

Ogni giorno penso che questo governo abbia toccato il fondo e il giorno dopo mi ricredo perché vedo che al peggio non c’è mai fine. Mi preoccupa non solo l’incapacità ma anche l’arroganza con cui questo centrodestra sta facendo male al Paese . Oggi Berlusconi è stato a Bruxelles e, nonostante si sia presentato come leader di un Paese che per l’Unione Europea è un problema, ha avuto la faccia tosta di dire di non essere preoccupato perché “non è stato mai bocciato”. Questa è la statura istituzionale del nostro premier.
Sordo alla realtà, sordo alle proteste di piazza, sordo alle richieste delle parti sociali e degli imprenditori, sordo alle giuste istanze delle opposizioni. Arroccato nella sua Sirte ed impegnato nella compravendita dei parlamentari per tenere in piedi i numeri di un governo che gli serve per fuggire dai processi.

Ora però, per noi del centrosinistra è arrivato il momento dell’alternativa. Capisco l’indignazione, la provo io per primo. Ma dobbiamo farci trovare preparati, dobbiamo creare le condizioni per diventare i nuovi governanti. Il Paese ce lo chiede e merita l’alternativa che solo noi siamo in grado di offrire. Abbiamo sentito le richieste della piazza, delle parti sociali, dell’Europa e non ultimo degli imprenditori talmente disperati da dirci: fate qualcosa, anche se non è quello che vuole Confindustria, ma fate qualcosa. Stiliamo un programma in pochi punti che abbia al centro il diritto al lavoro, alla famiglia, al futuro. Che dia margini di sviluppo alle piccole e medie imprese, che punti all’economia sostenibile, come chiedono gli altri Paesi, per essere competitivi sul mercato mondiale. Pensiamo ad una politica economica che colpisca l’evasione fiscale e la corruzione e premi i cittadini onesti, che tagli i privilegi alla casta e non ai lavoratori che già non arrivano a fine mese. Sono tutte cose possibili, non si tratta di sogni o illusioni. Basta la volontà. Chiediamo agli altri partiti di non perdersi in chiacchiere da politichese. Ai cittadini non interessano. Questo è il momento di dire chi siamo e cosa facciamo. L’Italia dei Valori è pronta, ha le idee chiare, vuole discutere un programma, scegliere un leader e fare un’alleanza per governare. Senza preconcetti. Non decidere, giocare al piccolo chimico per fare alleanze a tavolino, mettendo dentro tutto e il contrario di tutto, è pericoloso. Tutte le opposizioni dicono che bisogna andare subito al voto per mandare a casa il libertino di Arcore. L’IdV lo dice da mesi, ma è rimasta a lungo inascoltata. Adesso servono fatti e il coinvolgimento di chi vuole impegnarsi davvero. Ci vogliamo provare dal basso.

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