Berlusconi non vada a Bruxelles: ci mandi Napolitano!

FACCIA COME DE GASPERI CHE NEL 46 SI APPELLO' A PAESI PIU' FORTI (ANSA) – ROMA, 22 OTT – 'Berlusconi rinunci ad andare a Bruxelles. L'Italia ne guadagnera' in credibilita' e serieta'.
Il premier italiano non gode della stima degli altri capi di governo europei, ed in particolare non ha la fiducia di Sarkozy e della Merkel, ai quali si e' rivolto in modo arrogante. I risultati lo condannano e soprattutto condannano l'Italia se e' lui a rappresentarla'. E' quanto afferma l'IDV, con il presidente vicario del gruppo alla Camera Antonio Borghesi.
'Se non vuole rinuciare ad andare – afferma Borghesi -, almeno rinunci a mostrare muscoli che non ha e faccia come De Gasperi a Parigi: si cosparga il capo di cenere e chieda aiuto ai Paesi piu' forti. Era la conferenza di pace di Parigi del 1946. Di fronte ai vincitori De Gasperi inizio' cosi': 'Prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, e' contro di me…..' e chiese poi ai vincitori di aiutare l'Italia'.(ANSA).
Questa mattina l’Agenzia Ansa ha ripreso il mio comunicato sopra riportato e queste le motivazioni che mi hanno indotto a farlo:
Domani si terrà a Bruxelles un importante summit europeo che dovrà discutere come affrontare la crisi finanziaria in atto, a partire dalla Grecia. Il Consiglio Europeo, già previsto il 17-18 ottobre, è slittato a domani per permettere «di finalizzare la strategia complessiva sulla crisi del debito sovrano nell'Eurozona», una strategia che «comprende una serie di aspetti correlati». Lo ha scritto il presidente permanente della Ue, Herman Van Rompuy,. Van Rompuy ha osservato anche che «sono stati fatti significativi progressi nella messa in atto del pacchetto di luglio». E ha aggiunto che «il processo di ratifica» dell'aumento delle capacità del fondo salva-stati Esfs «è vicino al completamento».
Secondo Van Rompuy però sono «necessari ulteriori elementi» per «risolvere la situazione in Grecia, la ricapitalizzazione delle banche e l'aumentata efficienza del meccanismo di stabilizzazione Efsf». Oggi Angela Merkel ha lanciato minacce pesantissime contro i Paesi che non affronteranno con serietà la crisi, e il primo imputato sarebbe il governo italiano. Secondo le fonti, alti diplomatici, il governo che terrorizza l’Europa e mette a rischio l’euro è quello guidato da Berlusconi. La mancanza di strategia dell’esecutivo e l’assoluto immobilismo con il quale affronta la crisi inquietano tanto i governi quanto i mercati. “Il fattore italiano veste un ruolo importante nelle paure dei mercati, nella valutazione del rischio di tutti i Paesi europei”. Una fonte diplomatica si spinge nel dire: “Il vero tema di discussione sarà l’Italia, non la Grecia. A Francoforte, nel giorno del passaggio di consegne al vertice della Banca centrale europea tra Jean-Claude Trichet e Maria Draghi si è svolto un vertice tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Hanno così poca fiducia in Berlusconi e nel suo governo che qualche giorno fa sia la Merkel che Jean Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo, hanno telefonato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, “per uno scambio di vedute sui temi oggetto del prossimo Consiglio europeo. Si tratta di un comportamento inusuale sul piano diplomatico e senza precedenti , poiché un capo di governo si relazione ad un altro capo di governo e non ad un capo di Stato. E Berlusconi di fronte ad una situazione del genere che fa? Decide di andare al vertice e si dice “pronto e determinato a reagire in maniera dura” . E ancora: “Non devono spiegare a me come fare. Ho creato dal nulla un’azienda con decine di migliaia di dipendenti”. Cioè è intenzionato a mostrare i muscoli. Che diversità rispetto al comportamento di un vero uomo di Stato, come Alcide De Gasperi, che alla Conferenza di pace di Parigi nel 1946, di fronte alla potenze vincitrici della Seconda Guerra mondiale esordì dicendo:

“Prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me: e soprattutto la mia qualifica di ex nemico, che mi fa considerare come imputato e l'essere citato qui dopo che i più influenti di voi hanno già formulato le loro conclusioni in una lunga e faticosa elaborazione. “ E chiese poi aiuto e comprensione per l’Italia. Per questo sarebbe stato preferibile che a rappresentare il nostro Paese a Bruxelles ci fosse andato Napolitano in luogo di Berlusconi. Avremmo trovato più comprensione e simpatia.

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