Il Big Bang di Matteo Renzi dal 28 al 30 Ottobre alla Stazione Leopolda: invito a partecipare

Partiamo dalla Leopolda, dunque. Ripeto rapidissimamente le regole del gioco: ci vediamo a Firenze dalle 21 di venerdì 28 ottobre alle 13 di domenica 30 ottobre. Possono partecipare tutti i cittadini che sono stanchi, ma non rassegnati, davanti al degrado della politica e al calciomercato dei sottosegretari. Non è però lo sfogatoio delle nostre indignazioni: si viene per proporre, per costruire, per coltivare con pazienza le ragioni della speranza. La crisi ci mette faccia a faccia con la più grande opportunità mai avuta dall'Italia negli ultimi anni: cambiare davvero le cose. Ecco perché alla Leopolda sarà vietato l'ingresso ai gattopardi, quelli che dicono una cosa e poi non la fanno perché tutto deve sempre restare com'è.
Da qui alla prossima settimana il sito www.bigbangitalia.it accoglierà le idee e i suggerimenti di chi vorrà condividere con noi le proprie proposte. Per comodità di ragionamento abbiamo diviso in sei macrosettori, con sei colori.
Il primo è riformare la politica e le Istituzioni. Perché se vogliamo cambiare davvero bisogna iniziare da noi. Altrimenti è solo fuffa e chiacchiericcio.
Il secondo tiene insieme la giusta esigenza di far quadrare i conti (fatichiamo a giudicare qualcosa immorale quanto l'idea di scaricare tutti i debiti sulle nuove generazioni come si è fatto in modo atroce con il debito pubblico italiano) con la ripartenza e lo sviluppo che il Paese – e i mercati – aspettano da troppo tempo.
Il terzo tiene insieme le cose di cui siamo orgogliosi, i tanti settori in cui l'Italia mostra il meglio di sé: non tutto è declino e soprattutto molto si può fare per invertire la rotta, a partire dall'ambiente, la cultura, le nuove tecnologie, il territorio, il turismo, la grande qualità che il capitale umano ha sempre espresso in tutti i settori.
Il quarto riguarda un'idea di comunità solida e solidale che tenga insieme le sfide delle nuove povertà con le emergenze di un sistema sociale che oggi grava quasi esclusivamente sulle spalle delle comunità locali.
Il quinto si chiama “Dalla parte del futuro”: tiene insieme le ansie della nuova generazione dalle politiche per il lavoro al sistema previdenziale fino alla grande – gigantesca – questione educativa.
Il sesto infine è particolare: chiama in causa le singole persone, le singole storie: vi chiediamo di condividere un'esperienza concreta, in grado di offrire a tutti un'occasione di riflessione. Perché non dobbiamo aspettarci un demiurgo che ci salvi: siamo noi, tutti insieme, quelli che stiamo aspettando.
A tutti quelli che saliranno sul palco chiederemo una cosa semplice: cosa faresti tu se domani mattina tu fossi chiamato a governare l'Italia. Non ci parlare di primarie, di secondarie, di coalizioni, di alleanze. E non esprimerti in politichese, quel linguaggio astratto e arido che fa male al cuore, non solo all'udito. Dicci cosa concretamente proponi perché le cose finalmente cambino. Il finale del Big Bang, domenica mattina, sarà tutto incentrato su questo.
Già. Perché non si tratta semplicemente di candidare qualcuno. Magari bastasse il toto-nome per uscire dalle secche di questa crisi. Noi abbiamo un'ambizione più grande: candidare le nostre idee. Proporre e per certi versi imporre un'agenda di cose da fare perché la politica smetta di perdersi dietro ai fumi dell'ideologia e del nullismo esasperato. Chi si candiderà non dovrà chiedere solo il consenso: dovrà chiedere il consenso ma anche e soprattutto il coraggio di mettersi in gioco. Non usciremo da questa fase di difficoltà sommando le varie rendite, i vari privilegi, le varie furbizie ma investendo nel merito, nel rischio, nella qualità. Noi partiremo di qui. Dalle primarie delle idee, delle proposte, dei progetti concreti e realizzabili.
Lo streaming sarà decisamente coinvolgente. Un buon motivo per non venire a Firenze? No, dai, non scherziamo. Vedersi dal vivo è tutta un'altra storia e niente sostituisce il piacere di una stretta di mano o di un abbraccio. Ma chi è impossibilitato può tranquillamente seguirci online. Anzi: avremo modo di coinvolgere via facebook, twitter e sms anche chi non sarà in sala. Chi potrà parlare? Stiamo selezionando gli interventi sulla base delle idee e delle proposte già inviate e in corso di spedizione a: idee@leopolda2011.it Ci sarà comunque modo di prenotarsi anche in Leopolda, compatibilmente con i tempi della tre giorni.
Hai dei bambini? Ci sarà un babysitteraggio in Stazione Leopolda. Perchè è ingiusto che un padre, più spesso una madre, debbano stare a casa o essere privati del proprio diritto-dovere di fare politica perché nessuno tiene i figli. Così i nostri bambini potranno stare a giocare nella sala accanto a dove noi discuteremo. Del resto, ragazzi, diciamo la verità: se andiamo alla Leopolda lo facciamo per loro. Perché la loro Italia sia un un'Italia di cui essere orgogliosi, non di cui vergognarsi.
Vuoi approfittare della serata di sabato per vedere Firenze? Sarete accolti a braccia aperte. E per il programma del sabato sera sul sito saranno offerte alcune possibilità non solo museali. Come direbbe Benigni, fine del ricreativo, si principia con il culturale.
Vuoi fare il volontario? Sei il benvenuto, grazie. Avremo infatti bisogno di registrare i partecipanti e di agevolare l'organizzazione. Chi ha tempo e voglia di darci una mano in questo campo può scrivere a volontari@leopolda2011.it

Ovviamente l'ingresso è libero, ma a chi viene da fuori diciamo da subito grazie perché il trasporto e l'alloggio costano (anche se ci sono particolari convenzioni che trovate qui). E noi non facciamo come altre iniziative in cui con il finanziamento pubblico ai partiti si pagano i partecipanti. Anzi. Nel festival delle idee proporremo un meccanismo trasparente di sostegno alla politica che parta dall'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Avete letto bene: altro che pagare l'albergo o i pullman a chi deve andare alle iniziative del partito, si abolisca il finanziamento pubblico, subito, come segnale di riconciliazione tra i partiti e la gente. Altrimenti perché avremmo votato il referendum?
Per pagarci l'evento raccogliamo fondi in due modi. Il primo, il più semplice, è il contributo trasparente. Si può fare cliccando qui e ogni tipo di contributo, da 1 euro in su è per noi utile. Pubblicheremo nomi e cognomi di chi ci ha dato una mano. A tutti e ciascuno va innanzitutto il mio grazie personale. Il secondo è più vecchia maniera. Chi sarà con noi in Stazione potrà lasciare un piccolo contributo oppure acquistare le magliette dell'evento (non si arrabbieranno i brontosauri della politica se faremo qualche ironia su di loro, spero!)


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