L’angelo, il Signore, e il parto indolore

L'angelo sapeva che il Signore (quello che una volta passeggiava nel giardino terrestre), dopo il grave peccato d’Adamo ed Eva, non si era più interessato alle misere vicende umane, però quel giorno, dopo moltissimi secoli dalla Creazione, non resistette alla tentazione e gli riferì del malcontento delle donne del mondo. Gli disse, senza tanti complimenti: “Caro Signore, le donne ti danno del maschilista”. Il Signore sorrise per l'ardire dell'angelo, e volle ascoltarlo. E l'angelo gli disse: “Caro Signore, innanzi tutto le donne non capiscono perché creando gli esseri umani tu abbia dato la precedenza all'uomo. Ma questa per loro è una quisquilia. Ti rimproverano invece di essere stato iniquo nella punizione per il grave peccato. All'uomo dicesti: « Con il sudore della tua faccia mangerai pane (Gn 3,19) », e alla donna, invece: « Farò numerose assai le tue sofferenze e le tue gravidanze, con doglie dovrai partorire i figliuoli » (Gn 3, 16). Ora, caro Signore, a parte che anche le donne sudano per procurarsi il pane, tu sai che il dolore durante il travaglio da parto è uno dei dolori d’intensità più elevata che l'organismo umano possa percepire?”. Il Signore misericordioso si commosse fino alle lacrime, si rese conto dell'errore, e fece sì che gli scienziati del mondo trovassero il modo di rendere indolore il parto. Purtroppo la stoltezza umana ha fatto sì che ancora oggi solo una minoranza di donne abbia la possibilità di usufruire della divina concessione.

Elisa Merlo

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