ALTRO ENNESIMO INCIDENTE STRADALE CON ESITO MORTALE CAUSATO DA CONDUCENTE ALLA GUIDA IN STATO DI EBBREZZA ALCOOLICA

A cura di Antonio Palmieri Presidente dell’Associazione Nazionale Utenti Stradali www.utentistradli.it

Sul tratto autostradale A/15 tra il casello di Aulla e l’innesto dell’A/12, oggi 2/10/2011, vi è stato l’ennesimo incidente stradale mortale nel quale è rimasta vittima una giovane ventenne. La stessa, Valentina Pesarin, così come riportato dalle cronache, alla guida di una Ford Fiesta percorreva regolarmente il tratto di Autostrada, in quel punto a carreggiata unica e a doppio senso di marcia, quando è stata investita da una Golf alla cui guida vi era un cittadino di nazionalità marocchina risultato positivo all’esame dell’alcool test, che ha invaso l’opposta corsia di marcia scontrandosi con l’auto della ventenne.
Mi chiedo, ma vorrei chiedere anche a qualche muto responsabile, non di questo singolo incidente ma di tanti altri in cui hanno perso la vita tanti giovani o meno giovani:
Questo cittadino marocchino è in possesso di patente di guida italiana? Da quando, e come l’ha ottenuta? Per esami o per conversione? Altro dato importante: Risulta già recidivo per violazione all’art. 186/2, o per altre cause? Se ha precedenti del genere era stato segnalato all’Archivio Nazionale Conducenti che detiene il Ministero dei Trasporti? E se sì con quali conseguenze e risultati?
Credo che, se ognuno nei propri ambiti e competenze, partendo dai palazzi romani per finire nei territori provinciali facesse il proprio dovere,ci potremmo evitare molti lutti.
Per mia esperienza personale quando in servizio ricevevo i formulari relativi a incidenti gravi o meno gravi trasmessi dai vari Comandi Provinciali delle Forze di Polizia, che erano e sono tenute, a trasmettere, gli atti relativi agli incidenti stradali all’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile, il primo controllo che effettuavo seguendo le procedure ministeriali, era quello di interrogare l’Archivio Nazionale Conducenti per verificare lo stato di recidività del conducente, ossia se era stato segnalato per infrazioni al Codice della Strada, eventuali altri incidenti, sospensioni, ecc. e a maggior ragione se il conducente coinvolto, qualora di nazionalità straniera, se avesse conseguito il documento di guida in Italia o ottenuto lo stesso per conversione. In questo secondo caso, poteva essere già di per sé, un primo indizio di scarsa dimestichezza di conoscenza delle norme e regole di comportamento esistenti nel nostro Paese. Nel seguito a carico dei responsabili veniva disposto nella maggioranza dei casi un provvedimento di revisione straordinaria patente.
Ma la conversione della patente di guida è stata, a mio parere, così come concessa, uno dei motivi dei disastri e dei lutti che il nostro Paese paga. L’aver permesso lo scambio di patenti italiane con quelle straniere la cui veridicità, provenienza e autenticità a volte, lasciavano molti e seri dubbi. Non ci si è mai preoccupati nel prendere questi accordi reciproci con altri Paesi, di prevedere un pur minimo di controllo teorico pratico per il rilascio di questi documenti. Ne paghiamo purtroppo le conseguenze.
Da sempre sostengo, ma questo vale per tutti italiani e stranieri, che quando vi è la responsabilità di un omicidio causato da incidente stradale mortale o con lesioni gravi e permanenti, l’unico metodo è quello molto semplice della revoca del documento stesso con la inibizione a vita per il responsabile a conseguirne altro o a convertire altra patente di guida per qualsiasi veicolo a motore con più di due ruote.
Carpaneto Piacentino, 2/10/2011 Antonio Palmieri

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