Ordine nudo e crudo a Chemioterapia: “Non gli faccio il farmaco, sono soldi buttati” Palermo e Dintorni Italiani sollievo o solleviamoci?

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Chemioterapia e cancro. Non c’è altro da dire che riportare la cronaca, nuda e cruda: “Tre cliniche convenzionate di Palermo sono al centro di una inchiesta, con 17 persone indagate, per il sospetto di aver lesinato farmaci antitumorali ai malati di cancro. Tra queste, la casa di cura Latteri che, nonostante la pubblicazione di eloquenti intercettazioni, giudica la vicenda ”priva di ogni fondamento”. Secondo il presidente degli oncologi italiani, quanto denunciato è ‘grave e aberrante’, ma è anche l’effetto della ‘politica dei tagli’. ‘L’assessorato segue molto vicino, l’evolversi delle indagini della magistratura e dei Nas che metteranno a nudo quel tipo di sistema che abbiamo ereditato e che sto combattendo con forza fin dal giorno del mio insediamento’. Così l’assessore regionale siciliano per la Salute, Massimo Russo, ha commentato l’inchiesta su una truffa alla Asp che ha coinvolto 3 cliniche palermitane tra cui la Latteri. Russo annuncia possibile revoche del convenzionamento.”
Ed è così che ritrovo, cercando un’ immagine appropriata con cui corredare il suddetto “pezzo”, un’ altra dichiarazione di Massimo Russo per la “Giornata del Sollievo“, rilasciata a maggio del 2009: “Sarà celebrata domani la giornata del sollievo. “Quella di domani è una giornata che offre l’occasione per promuovere la cultura del sollievo, attraverso lo sviluppo delle cure palliative e della terapia del dolore. L’assessorato alla Sanità ha voluto essere in prima fila, pianificando il massiccio coinvolgimento delle aziende sanitarie dell’isola”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, a proposito dele celebrazioni di questa giornata. Secondo le ultime statistiche in Sicilia muoiono ogni anno 12.000 persone a causa di una malattia neoplastica ed oltre 13.000 per patologie cronico – degenerative e la maggior parte di esse necessita di piani personalizzati di cure palliative in grado di garantire una migliore qualità degli ultimi mesi di vita. “Il decreto sule linee guida per l’attivazione e il potenziamento degli hospice e delle cure domiciliari è il segnale più concreto della grande attenzione che abbiamo voluto dedicare alla dignità umana della persona sofferente. Una risposta di civiltà per la quale mi sono impegnato fin dal primo giorno del mio mandato” ha concluso Russo.”
L’Ansa di questo primo week-end di ottobre 2011 riporta con una certa dovizia di particolari:” Palermo, ordine shock alla clinica Latteri: niente farmaci ai terminali, costano troppo. Intercettazioni telefoniche mettono in luce un crudele sistema di risparmi: “Cure ai moribondi? Soldi buttati” 10:30 – “La Regione mi dà 100 euro per una cura che costa 250… non gliela fare più”. E’ una intercettazioni che il pm Amelia Luise ha inserito nell’inchiesta per la presunta truffa ai danni dei malati di cancro. Sotto indagine la clinica Latteri di Palermo. A tagliare i medicinali disintossiccanti post chemio era stata la responsabile Maria Teresa Latteri. Drammatiche alcune telefonate su pazienti moribondi: “Non gli faccio il farmaco, sono soldi buttati”. “Perché dobbiamo spendere soldi…”, esclamò la dottoressa Maria Teresa Latteri nel suo ufficio nella clinica palermitana “Latteri”, parlando con i suoi collaboratori. “Allora non hai capito – tagliò corto davanti alle proteste dei suoi interlocutori – che la prassi che fai tu costa alla clinica 250 euro e quello mi dà cento euro”. La “prassi” in questione era la somministrazione del Tad, il disintossicante generalmente dato ai malati di tumore dopo la chemioterapia. “Quello” era l’assessore regionale alla Salute Massimo Russo che aveva appena deciso di tagliare il rimborso di cento euro a seduta per i pazienti in “day service”. Di fatto la terapia non in fase di ricovero risultava quindi molto meno profittevole per la clinica. Malati di Serie A e di Serie B La dottoressa, però, non sapeva che nel suo ufficio di via Cordova, su ordine del sostituto procuratore Amelia Luise i carabinieri del Nas avevano piazzato una microspia. Era il settembre 2009 (come ricostruisce l’edizione palermitana di “La Repubblica”), due mesi dopo il decreto taglia-rimborsi della Regione. Poco dopo i carabinieri del Nas verificarono le cartelle cliniche dei pazienti della clinica e accertarono che il Tad veniva somministrato ai pazienti ricoverati, anche in regime di day hospital, ma non a quelli in day service. E’ stata intercettata anche una telefonata tra un medico e un paziente: quest’ultimo accusava evidenti malesseri e disse che il Tad non gli veniva più somministrato. E almeno in un caso la procura e’ dovuta intervenire per impedire conseguenze gravi, come nel caso di una paziente alla quale non era stata somministrata l’albumina. Niente farmaci ai moribondi
“Siccome, per dire – afferma la dottoressa Federica Latteri in un dialogo con Maria Teresa Latteri, registrato nell’agosto 2009 – questa sta facendo albumina, io non gli faccio altri dieci giorni di albumina che si spendono un putiferio di soldi a matula”, cioè inutilmente. E la sua interlocutrice: “No, infatti… loro sperano che muoia”; “loro” sarebbero i parenti. E l’altra: “Io magari scrivo in cartella che rifiutano di fare qualsiasi procedura e terapia”.
Ripenso a quel signore francese, Stephane Hessel 93enne, che esorta i giovani italiani al coraggio e all’indignazione con il suo libello.

Ripenso alle persone care che sono morte per cancro, tante, e di cui ho seguito le vicende momento per momento, diventate mie. Ripenso a certi video che avevo visto recentemente come il “film” di Massimo Mazzucco, Cancro: le cure proibite…

Scusate se non vi do sollievo, non ne trovo nemmeno io e rimane solo un mare infinito di indignazione , rabbia e desiderio di rivendicare il diritto umano alla vita.Indigniamoci e riprendiamoci la strada: 15 October 2011 R_Evolution has begun. Dal virtuale al reale.
Doriana Goracci

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