CAFE’ ET CAFFE’ A PIAZZA SANT EUSTACHIO: UN BICCHIERE D’ACQUA A COSTO ZERO

Roma, piazza di Sant Eustachio. Ci troviamo nel cuore della capitale, nel bel mezzo del centro storico. Una zona dai palazzi molto antichi e architettonicamente parlando favolosi; avere una casa di proprietà è un lusso solo ed esclusivamente per le persone molto benestanti. Questa è un’area non tanto lontana da Palazzo Madama, sede del Senato, a metà strada fra lo storico Pantheon, Piazza Navona e Corso Vittorio Emanuele. Qui numerosi stranieri, amanti dell’Italia e della città eterna, vengono ad ammirare i simpatici, graziosi e romantici vicoli della capitale, ma soprattutto si recano a gustare il famoso caffè e cappuccino preparato dallo storico bar Camilloni a Sant Eustachio. Non solo Camilloni, ma anche altri esercizi di ristoro sono pronti ogni santo giorno ad accogliere romani e non per offrire e garantire loro servizi di qualità. Fra questi spicca il Cafè et Caffè, sito nella stessa piazza Sant Eustachio che, oltre ad offrire un servizio di happy hour e tutto ciò che un bar-caffetteria può fornire ai suoi clienti presenta una particolarità, al giorno d’oggi più unica che rara: dare l’acqua frizzante gratis, a costo zero. Notizia di poco conto? Niente affatto. L’acqua sappiamo è considerata un bene demaniale, giuridicamente disciplinata e tutelata dalla legge, una risorsa sacra e vitale per l’uomo e il suo organismo. Si può resistere un giorno senza cibo, difficilmente si sopravvive 24 ore no stop senza bere. Lo scorso mese di giugno c’è stato anche un importante referendum contro la privatizzazione dell’acqua che ha chiamato alle urne milioni d’italiani che non avrebbero mai accettato di mettere le mani al portafoglio per pagare il bene più impagabile di tutto l’emisfero. In molte città d’Italia, e non solo Roma, l’acqua è venduta a caro prezzo. Se escludiamo le confezioni da sei bottiglie o bottigliette, di produzione tipicamente industriale, molto spesso chi chiede il semplice bicchiere di acqua al banco, paga un prezzo che oscilla fra i 0,30 max. e i 0,50 centesimi di euro, quasi mille delle vecchie lire. Diversa realtà, mentalità e cultura al sud’Italia; Calabria e Sicilia, ad eccezione dei posti tipicamente d’elite (vedi Taormina) vantano l’onore di considerare l’acqua un bene troppo prezioso, necessario per il nostro organismo, indispensabile per il nostro fabbisogno giornaliero, un fabbisogno che non ha prezzo. La maggior parte dei bar nel meridione non fissa alcun prezzo sull’acqua servita al banco. Dove nasce questa tradizione del far pagare o meno anche il semplice bicchiere di acqua? Dalla semplice venalità del commerciante attaccato anche al minimo guadagno oppure, in caso contrario, è giusto parlare di sensibilità e buon senso da parte di chi ritiene che far pagare un solo bicchiere sia un oltraggio allo stato di bisogno dell’uomo? Ipotesi e risposte da dare al riguardo si contano all’infinito, ma i fatti tramandano che nel cuore di Roma, dove solitamente si paga anche l’aria che si respira, c’è qualcuno che vuole garantire il bene più prezioso della terra. In un’era in cui domina ancora la crisi economica e con gente che non arriva a fine mese, almeno un semplice bicchiere d’acqua è garantito a titolo puramente gratuito. Non resta che tirare giù il cappello e inchinarsi.
Marco Chinicò

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