E’ morto il “patron” delle miss

La prima Miss Italia fu incoronata ad Ischia nel 1939, alla fine di un concorso ideato da Dino Villani per sponsorizzare una marca di dentifricio, che allora si chiamava: “Cinquemila lire per un sorriso”. Dopo l'interruzione dovuta alla seconda guerra mondiale, lo stesso riprese, nel 1946, adottando il nome attuale, con le prime sfilate svolte tutte a Stresa, prescelta perché manteneva intatta, nonostante la guerra, la struttura alberghiera. Nel corso degli anni il concorso ha visto molti cambi di sede, ma da tempo sembra avere trovato dimora stabile a Salsomaggiore Terme. Così come stabile, dai primi anni cinquanta, è stata la presenza di Enzo Mirigliani, che dopo aver fatto il sarto con la moglie Rosy, per cinquanta anni, si è occupato dell’orgoglio nazionale declinato al lustrinato femminile. Mezzo secolo ininterrotto di edizioni, un milione di ragazze prosperose e small, per tutti i gusti, scettro, corona, sogni, delusioni. Passato il tempo di cinquemila lire per un sorriso, avanti con i premi milionari, crociere, collane di perle, promesse cinematografiche, contratti televisivi, incantesimi bruciati nel giro di una votazione, con giurati dai nomi illustri: Zavattini, De Sica e Mastroianni, Totò e Delon, Visconti e Vergani, Lattuada e Guareschi, ma pure la prevedibile contestazione delle femministe, trasformate in iene contro l'uso del corpo delle ragazze, ridotte a oggetti di bando e contrabbando. Enzo Mirigliani è morto ieri, a 94 anni, pochi giorni dopo la finale di Miss Italia 2011, alla chiusura di un concorso che appare a molti anacronistico e che ha perso lo splendore degli anni buoni, traballando spintonato da ascolti sempre più bassi ed una ridda crescente di inutili polemiche. Tutti hanno riconosciuto che a Mirigliani di aver condotto un concorso corretto, sano e di aver indicato, nel rispetto delle ragazze e delle loro famiglie, un modello di bellezza semplice e pulito. Osannato dalle sue miss come un divo, conosciuto da tutti, grande carisma, nonostante abbia sempre cercato di rimanere dietro le quinte, Enzo Mirigliani è stato il “patron” per antonomasia. Di lui Edmondo Berselli in un libro di Mondadori sui 70 anni di Miss Italia, scrisse: “Non si può negare che la personalità del patron ha provato a tenere insieme 'democraticamente' il lato più spettacolare e appariscente del concorso, fondato sull'esibizione della bellezza femminile, con un aspetto più familiare e domestico. Miss Italia è effettivamente uno show per tutti e la 'ragazza della porta accanto' deve apparire come una donna vera, certamente avvenente e desiderabile, ma consegnata a un'idea di normalità e di sana quotidianità”. Papà è morto nel mese di Miss Italia”, ha detto commossa Patrizia Mirigliani, la figlia che ha 'ereditato' il concorso di bellezza e il titolo di 'patron' dal padre Enzo. Titolo e concorso che ora brillano molto meno che in passato. Ieri sera, su Rai 1, in prima serata, “il campione e la miss” hanno sbaragliato tutti e ricostruito, con attenzione, il clima dei primi anni del concorso, proprio quelli in cui Mirigliani muoveva i primi passi. Un “piccolo mondo antico2 anche un po’ furbo, ma che, rispetto ad oggi, fa davvero tenerezza.

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