Lo scorso 22 settembre il Consiglio nazionale forense è stato ricevuto dal ministro della giustizia Nitto Francesco Palma. Oltre al saluto e alla presentazione del Consiglio al nuovo ministro guardasigilli, proprio in occasione della ripresa delle sessioni giurisdizionali dopo la pausa estiva, l’incontro è stato l’occasione per un confronto diretto sui temi che maggiormente impegnano l’ attività consiliare, come il varo della riforma forense e la revisione delle circoscrizioni giudiziarie.
Sul primo punto, sollecitato dal presidente Guido Alpa, il ministro è stato chiaro: “Non c’è alcun motivo per il quale il governo, il ministero della giustizia e il ministro stesso non debbano garantire il pieno appoggio per una rapida approvazione della riforma forense”, ha sottolineato Palma. Parole che sono state accolte con soddisfazione dal Cnf e dal presidente Guido Alpa. “Siamo grati di questo incontro pur in queste giornate convulse, ma si tratta di un momento per noi simbolico, che ci permette di sottolineare il nostro ruolo di giudici speciali e di interlocutore istituzionale del parlamento, del governo e in particolare del ministro della giustizia”, ha esordito Alpa. Il presidente del Cnf non ha mancato di rilevare criticamente la scelta del governo di inserire nella manovra d’estate disposizioni riguardanti gli Ordini professionali. “Anche alla luce di queste disposizioni, chiediamo al ministro il supporto politico e tecnico perché la riforma forense, oggi alla camera, venga approvata il più presto possibile tenuto conto che essa non deroga ai principi della manovra, attesa la specialità della professione forense”.
Nel suo intervento il ministro Palma ha invitato il Cnf a “non sentirsi ospite al ministero della giustizia, in quanto espressione di una categoria che è parte protagonista dell’amministrazione della giustizia e parte essenziale di un progetto di riforma il migliore possibile”. Ha inoltre dato una indicazione di metodo, per il quale privilegerà “un confronto sereno e senza pregiudizi: se avrò delle inelasticità saranno quelle dettate dall’utilità del paese”, ha riferito. Il guardasigilli si è detto favorevole al mantenimento dell’esame di stato, pur rilevandone “una certa complessità, soprattutto tenendo conto che è preceduto da due anni di tirocinio che deve essere svolto con rigore e in modo proficuo”. Palma ha anche toccato il tema delle circoscrizioni giudiziarie: “affronteremo questa delicata questione nel più ampio confronto con i magistrati, gli avvocati e gli enti locali, tenendo conto delle singole realtà geografiche”, ha ribadito.
Al proposito, il Consiglio nazionale forense concluderà la sua indagine sulle circoscrizioni, verificando i dati raccolti dagli Ordini e si farà latore di proposte per l’amministrazione della giustizia. Il Cnf ha preso anche atto della disponibilità del ministro a promuovere l’obbligatorietà della difesa tecnica in ogni procedimento non esclusa la mediazione.