FENICE: CHI HA SBAGLIATO PAGHI, A TUTTI I LIVELLI

Già nel gennaio 2011 ho chiesto che la Regione Basilicata bloccasse l’inceneritore “Fenice” di San Nicola di Melfi spiegando che l’inquinamento era ormai evidente e che i danni alla salute e alla agricoltura rischiavano di essere irreparabili.

Nessuno si è mosso.

È da anni che la popolazione del Vulture si lamenta, ed è da anni che l’IdV ha considerato gli inceneritori fortemente inquinanti. Ho chiesto la chiusura di Fenice anche nel luglio scorso partecipando a Lavello ad una manifestazione promossa dalla Ola e dal Comitato per la Salute.

Ancora una volta silenzio e, se proprio la devo dir tutta, generiche e superficiali rassicurazioni. Eppure sembra che l’impianto funzioni con una autorizzazione provvisoria.

Oggi, quando il bubbone è esploso, ho appreso che la Regione Basilicata ha in animo di istituire una commissione d’inchiesta. A dire il vero l’iniziativa, sicuramente tardiva, può essere utile solo a due condizioni.

La prima: l’impianto va bloccato subito in via amministrativa, le motivazioni ci sono tutte.

La seconda: la commissione d’inchiesta serve se è di garanzia, vale a dire se al suo interno almeno un componente sarà nominato dai comitati di lotta contro l’inceneritore.

Ci troviamo di fronte ad un disastro ambientale e, se non lo si blocca subito, chi ha la responsabilità dei controlli risponde, a mio avviso, non solo del reato di omissione di atti dovuti, ma di concorso nel reato di disastro ambientale perché non lo ha impedito, pur avendone la possibilità.

In ogni caso la magistratura va avanti per la sua strada, ma la politica deve essere protagonista: via subito i dirigenti incapaci, infedeli, inaffidabili o corrotti, altrimenti la responsabilità ricadrà tutta sulla classe politica ed io, francamente, non intendo essere oggetto di ludibrio senza averne colpa, anzi, avendo sollecitato interventi che non sono venuti. Chi ha sbagliato paghi a tutti i livelli, senza se e senza ma. Governare è cosa ben diversa dalla semplice gestione della cosa pubblica.

Con l’ambiente non si gioca: emissioni velenose del Centro Oli di Viggiano, inquinamento del Pertusillo, inquinamento del Basento, Fenice (e chi più ne ha più ne metta), vanno combattute perché rappresentano una emergenza continua.

Con la salute dei cittadini non si scherza.

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