La tragedia dell’11 settembre ha traumatizzato la comunità internazionale, minando alle fondamenta il sistema politico, economico e culturale dell’occidente e creando uno strappo epocale nella coscienza degli individui: a 10 anni da quel giorno che ha segnato la Storia, la ferita è ancora aperta e impone a tutti gli Stati civili il dovere di impegnarsi per costruire relazioni di pace nel mondo, contrastando il terrorismo ed eliminando i focolai di tensione.
Le Nazioni si sono unite nell’immenso cordoglio per tutte le vittime di Ground Zero, il desiderio di libertà e giustizia ha rafforzato il principio di cooperazione e la minaccia alla sicurezza globale ha innescato la guerra al terrore.
Ma i conflitti in diverse zone del mondo non possono rappresentare la risposta della politica internazionale ai disegni criminali del fondamentalismo, con l’uso delle armi non si garantisce un mondo più sicuro né si può costruire la pace.
Dieci anni di impegno bellico non hanno fornito soluzione alla crisi, anzi spesso sono servirti a perseguire interessi economici o ad imporre equilibri geopolitici causando la sofferenza di popoli innocenti. Palestina, Pakistan, Iraq e Afghanistan insegnano che la guerra non è mai una soluzione, le tensioni nei Paesi arabi devono indurre a scongiurare lo scontro di civiltà e a promuovere la primavera della democrazia. La comunità internazionale può contrastare il terrorismo attraverso quegli strumenti politici, diplomatici e culturali in grado di sostituire il dialogo alla violenza, favorendo il rispetto e il sostegno reciproco tra i popoli.
La fine delle missioni in cui sono impegnati i nostri soldati deve accompagnarsi ad un processo di solidarietà tra gli Stati, finalizzato a consentire il benessere economico dei Paesi in difficoltà, il loro maggior coinvolgimento nel sistema politico globale e la più ampia tutela dei diritti individuali. Serve un impegno comune nella lotta al crimine internazionale, nei progetti di cooperazione e nella costruzione di relazioni di pace. L’Italia dei Valori è vicina agli Stati Uniti per il dolore di questo tragico anniversario e rinnova il suo appello per la fine delle guerre e l’avvio di un percorso stabile di convivenza tra le Nazioni.