Umberto Bossi, quando un leader declina

di Giampiero Mughini

Ci state capendo qualcosa in questo circo dei 40 o 45 o 50 miliardi di euro che noi italiani dovremo tirar fuori più o meno a tambur battente per evitare che l'azienda Italia fallisca? Sbaglio o tutti dicono tutto e il contrario di tutto, e questo nella stessa coalizione governativa? E dunque bisogna vendere gli immobili pubblici o inventarsi un nuovo scudo fiscale o cavare con la tenaglia un “contributo di solidarietà” ai riccastri che guadagnano più di 90mila euro lordi l'anno? E non cito, per decenza e carità di patria, il “contropiano” proposto dal Pd. Ossia il nulla totale.

Una cosa sembra certa. Che Umberto Bossi e il suo partito non ne vogliono nemmeno sentir parlare di un intervento sulle pensioni. Bossi, di cui ho sempre pensato che fosse uno dei protagonisti politici più originali e coriacei della Seconda Repubblica, ha detto più e più volte che non si toccano “le pensioni dei poveracci”. Ha l'aria di non sapere neppure di che cosa stia parlando, ma solo di andare a caccia di voti. Nessuno ha mai manifestato la benché minima intenzione di abbassare le pensioni e meno che mai le pensioni dei poveracci. Il punto semplice semplice è la riformulazione del nostro sistema pensionistico e per quel che riguarda i limiti di età a partire dai quali scatta per uomini e donne la “pensione di vecchiaia” e a partire dai criteri che fanno scattare la “pensione di anzianità”, ossia la pensione accordata a chi ha cominciato a lavorare presto e ha accumulato tantissimi anni di contributi pensionistici. Quest'ultima una specialità italiana che non ha l'eguale in nessun altro paese industriale.

Ebbene è semplice semplice. Noi non possiamo più permetterci l'attuale sistema (pensione di vecchiaia a 65 anni per gli uomini, a 60 per le donne) e questo in ragione dell'invecchiamento della popolazione, del fatto che nello spazio di due o tre generazioni s'è allungata enormemenente la speranza di vita, del fatto che la crisi ha decapitato la quantità di lavoratori produttivi che stanno pagando i contributi pensionistici. E' del tutto impossibile pagare la pensione di vecchiaia a una donna di 60 anni che ha un'aspettativa di vita di 20 anni e magari di più. Siamo il paese d'Europa i cui lavoratori sono più giovani quando vanno in pensione. Nella realtà dei fatti, e nella media, a 62 anni circa. E' pazzesco pensare di durare così in un'Italia ridotta com'è ridotta. Quanto alle pensioni di anzianità è stato detto più e più volte: è un lusso che non ci possiamo più permettere ed eccezion fatta per i casi di lavori particolarmente usuranti. Hai cominciato a lavorare presto e dunque accumulato molti anni di contributi? Bene, andrai in pensione all'età in cui ci vanno tutti gli altri: solo che avrai una pensione più ricca, e tanto più che col passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo le pensioni delle generazioni prossime future corrisponderanno sì e no alla metà dell'ultimo stipendio.

Sono tutte cose semplici semplici. Di cui Bossi e i suoi amici sembrano non tenere nesun conto, e come se vivessero in un altro pianeta. E dire che la loro formazione politica era nata da esigenze sacrosante. Da esigenze dettate dal lavoro ben fatto, dalla fatica di quel lavoro, dai risultati di quel lavoro. Il Bossi delle origini parlava a nome del lavoro svolto e della ricchezza prodotta nelle zone economicamente più vitali del nostro paese. La “Padania” non esiste, è solo una barzelletta. E' però vero che la Lombardia produce ricchezza tanto quanto la Germania più ricca. E' vero che il mondo dei piccoli imprenditori e delle partite Iva del nord fa da colonna portante della nostra economia. E com'è possibile dunque che il partito che dovrebbe rappresentare questo mondo divenga il protettore delle donne che vanno in pensione a 60 anni? Lo so, certo che lo so che le donne che lavorano hanno sempre un secondo lavoro: le tante ore dedicate in casa al marito e ai figli. Solo che questo vale cento volte di più per una donna di 35 anni che non per una di 60, i cui figli sono già cresciuti. Mi sbaglio?

E invece ecco lì Bossi che fa pernacchie, gestacci, che accusa l'uno o l'altro ministro di star rompendogli i c… Una macchietta purtroppo, soltanto questo. In un momento della nostra storia in cui non c'è nulla da ridere o da scherzare.

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