Nonostante ripetuti interventi di parlamentari, ministeri e associazioni, ancora oggi i portatori di disabilità  italiani sono discriminati in Europa

Ogni qualvolta chi ci governa abbandona i cittadini, il nostro pensiero va alle 19.45 dell’8 settembre 1943 quando la radio divulga il messaggio del maresciallo Badoglio che lascia allo sbando militari e cittadini. È da undici anni che le famiglie italiane con persone disabili sono lasciate allo sbando. Infatti, in Europa coloro che espongono sul veicolo il contrassegno arancione e parcheggiano negli spazi riservati ai disabili sono contravvenzionati o bloccati con ganasce. In sintesi sono discriminati e umiliati solo perché hanno ancora il contrassegno arancione invece del Contrassegno Unificato Disabili Europeo. Quanto detto accade perché il Governo italiano non ha adottato e consegnato ai portatori di disabilità il Contrassegno Unificato Disabili Europeo: questo a causa di un'errata concezione della privacy che non trova riscontro a livello europeo.
Come Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti siamo ripetutamente intervenuti e nel luglio 2010, con la Legge n. 120, abbiamo ottenuto il superamento di detto assurdo impedimento e, quindi, la nostra speranza era che in pochi mesi vi fosse il recepimento della norma europea. Sbagliavamo. È passato un anno e proprio in questi giorni la doccia fredda: il sottosegretario Bartolomeo Giachino, rispondendo all’interrogazione parlamentare dell’on. Amalia Schirru, rimanda a tempi incerti e ad altre istituzioni la consegna ai disabili italiani del Contrassegno Unificato Disabili Europeo.
Mentre si spendono centinaia di migliaia di euro e s’impegnano pubblici dipendenti per festeggiare i 150 anni dell’Unità italiana, non è accettabile che i disabili italiani circolino in Europa ancora marchiati di arancione, contravvenzionati, bloccati, discriminati, umiliati.
La missione per ognuno di noi è individuare e svegliare i burocrati che non svolgono il loro lavoro con coscienza. L'intento è di far consegnare direttamente a casa dei portatori di disabilità il Contrassegno Unificato Disabili Europeo nel più breve tempo possibile. A leggervi, Isabella Cocolo, Presidente

lo puoi leggere aprendo www.nuovedirezioni.it

lo puoi leggere aprendo www.incamper.org

DA ANNI MULTE E GANASCE
18 maggio 2008
Da: … omissis per la privacy …@virgilio.it A: pierluigiciolli@coordinamentocamperisti.it
Oggetto: permesso portatori di handicap all'estero
Avrei bisogno del vostro interessamento presso il Ministero per chiarire, prima di recarmi all'estero per le vacanze estive, l'arcano della validità del nostro permesso portatori di handicap arancione nel resto dell'Europa. Mio cognato, camperista anch'esso e anch'esso con contrassegno, ha subito un paio di disavventure. La prima in Portogallo dove è stato allontanato in malo modo da un parcheggio riservato perché lì riconoscono solo quello blu.
La seconda in Grecia nella città di Ioannina è stato multato, mi sembra 150 euro, per il contrassegno arancione e non blu, inoltre perché la sanzione fosse pagata gli è stata tolta la targa del camper, così il giorno successivo ha dovuto recarsi con un taxi alla stazione di polizia, mostrare il certificato di invalidità ecc. Fatto questo la multa gli è stata tolta e restituita la targa, però ha praticamente perso una giornata. Cosa sarebbe successo però se non si fosse accorto della rimozione della targa? Vi chiedo quindi di interessarvi sulla possibilità di avere, almeno per l'estero, un contrassegno blu. Grazie anticipatamente per l'interessamento.

2011 ANCORA CONTRAVVENZIONI
2 agosto 2011 CORRIERE DELLA SERA
Salute / Disabilità
Svezia, multato disabile italiano: “Il vostro contrassegno handicap non vale”
A Malmoe parcheggia nei posti per disabili esponendo il pass del proprio comune di residenza: multa di 110 euro.
ROMA – Una vacanza in Svezia e una multa sul groppone. È la sorte toccata a un viaggiatore italiano con disabilità che arrivato nel paese scandinavo ha noleggiato un’automobile e ha iniziato a girare per il paese. Città dopo città, ha – quando possibile – parcheggiato nelle soste destinate alle vetture delle persone con disabilità, esponendo il contrassegno handicap rilasciato dal proprio comune di residenza. Tutto bene, fino alla visita di Malmoe, dove ha trovato la propria vettura multata per un importo pari a mille corone svedesi, circa 110 euro. Il motivo? Il contrassegno italiano non è conforme a quello predisposto dalle raccomandazioni europee. La storia è raccontata sul portale dell’Inail SuperAbile.it, specializzato sulla disabilità. Il viaggiatore si è sentito dire dalla ditta di noleggio dell’auto di pagare la multa e poi, eventualmente, di inviare in forma scritta le proprie osservazioni, facendo ricorso. L’Anglat, associazione nazionale impegnata sui temi della guida e trasporto di persone con disabilità, conferma che la bontà della procedura. Il ricorso, viene suggerito, può essere presentato all’Ambasciata di Svezia in Italia, riferendosi agli accordi bilaterali intrapresi tra gli Stati europei che prevedono il legittimo riconoscimento e la validità dei documenti rilasciati tra uno Stato e l’altro. Un aiuto in tal senso può essere svolto anche dallo Sportello del cittadino europeo, presente in varie sedi su tutto il territorio nazionale.
LE RAGIONI DELLA MULTA
Ma perché il turista italiano è stato multato? Ed è corretto il comportamento della polizia svedese? Il problema del nostro paese si chiama “Parking Card for disable people”: è il contrassegno disabili valido in tutta Europa per la sosta e la circolazione riservata. Contrassegno che in Italia non esiste. Previsto da una raccomandazione europea del 1988 (n. 98/376/CE), è riconosciuta in tutti gli stati membri, senza alcun pericolo di essere fraintesi. L’Italia però non lo ha ancora: una mancanza dovuta un po’ all’inerzia del legislatore, un po’ al fatto che – almeno fino a qualche mese fa – la normativa sulla privacy impediva di fatto la nascita di questo strumento. Secondo la normativa italiana, infatti, il contrassegno parcheggio invalidi doveva essere anonimo, cioè privo del simbolo internazionale della persona con disabilità, della foto e di termini dai quali potesse desumersi lo stato invalidante della persona. Il contrassegno europeo, che su sfondo blu ha il disegno di una persona su sedia a ruote stilizzata e sul fronte la dicitura “disabile”, di fatto era vietato dall’ordinamento italiano. Uno scoglio normativo superato nel 2010, quando si è stabilito che i contrassegni non devono contenere l’apposizione di diciture dalle quali possa essere individuata la persona fisica interessata. Fissato questo paletto, il resto può essere ammesso.
IN ITALIA MANCA LA NORMATIVA
A tutt’oggi però manca ancora un regolamento attuativo da parte del governo: il contrassegno europeo aspetta ancora. Ancora oggi dunque – viene spiegato – quando un cittadino con disabilità si reca in un altro paese europeo può accadere che insorgano problemi con le locali autorità che si occupano del rispetto del codice della strada: se infatti è consuetudine che il contrassegno italiano (quello senza le caratteristiche stabilite dalla raccomandazione europea) venga riconosciuto anche negli altri paesi dell'Unione Europea, si tratta solo di una consuetudine e non di una norma. Il che significa, in definitiva, che tutto è lasciato alla libera interpretazione (e al buon cuore) delle forze di polizia municipale dei paesi europei. La gran parte delle volte va bene, ma l’eccezione può sempre esserci. E la persona con disabilità italiana paga – di tasca propria – la lunga inerzia del proprio legislatore. (Fonte: redattoresociale.it)

L’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti
Sollecitava e sollecita di continuo Governo e parlamentari
A seguire alcuni riscontri

13 aprile 2011
intervento nella IX Commissione
degli Onorevoli Silvia Velo, Michele Pompeo Meta, MarioLOVELLI Mario

Risoluzione in Commissione 7-00564
presentata da SILVIA VELO
mercoledì 13 aprile 2011, seduta n.463
La IX Commissione,
premesso che:
la normativa vigente in Italia, recata dall'articolo 188 del decreto legislativo n. 285 del 1992 (codice della strada) e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 503 del 1996 (Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici), prevede che gli utenti della strada disabili possano usufruire di agevolazioni, mediante l'esposizione del contrassegno speciale di cui all'articolo 381 del decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada);
tale contrassegno, che ha validità su tutto il territorio nazionale, permette agli agenti di polizia stradale una rapida individuazione dei veicoli al servizio degli utenti disabili, consentendo di garantire loro la fruizione delle agevolazioni previste dal decreto del Presidente della Repubblica n. 503 del 1996, che comprendono l'esonero da alcuni obblighi posti a carico degli altri utenti della strada e dalle conseguenti contestazioni o verbalizzazioni di infrazioni da parte degli agenti stessi;
le finalità perseguite dal quadro normativo ora illustrato sono state tuttavia in parte vanificate dalla disposizione di cui all'articolo 74, comma 1, del decreto legislativo n. 196 del 2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali), che non consentiva l'esposizione di simboli o diciture dai quali potesse desumersi la speciale natura dell'autorizzazione, per effetto della sola visione del contrassegno;
al fine di superare tale contraddizione normativa, l'articolo 58 della legge n. 120 del 2010 (Disposizioni in materia di sicurezza stradale), ha novellato il suddetto articolo 74, il quale ora dispone che i contrassegni rilasciati per la circolazione e la sosta di veicoli a servizio di persone invalide, ovvero per il transito e la sosta in zone a traffico limitato, e che devono essere esposti su veicoli, contengono i soli dati indispensabili ad individuare l'autorizzazione rilasciata e senza l'apposizione di diciture dalle quali può essere individuata la persona fisica interessata;
per effetto di tali modifiche, si rende possibile procedere alla introduzione nell'ordinamento interno dei criteri contenuti nella Raccomandazione 98/376/CE, che ha istituito un modello comunitario uniforme per il contrassegno di parcheggio per disabili, invitando gli Stati membri a elaborare il contrassegno di parcheggio per disabili loro concesso conformemente alle rispettive disposizioni nazionali secondo tale modello;
si rende a tal fine opportuna una modifica del regolamento di attuazione del citato articolo 381 del codice della strada, che attualmente definisce le caratteristiche del contrassegno per la circolazione e la sosta dei veicoli a servizio di utenti disabili,
impegna il Governo ad adottare le opportune iniziative normative volte a modificare la disciplina dettata dall'articolo 381, e dalle norme ad essa correlate, del decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992, recante Regolamento di attuazione del codice della strada, al fine di adeguare le previsioni ivi contenute ai criteri indicati nella raccomandazione 98/376/CE, in materia di contrassegno unico europeo per la circolazione e la sosta dei veicoli a servizio di utenti disabili. (7-00564) «Velo, Meta, Lovelli».

IX Commissione
Giovedì 28 aprile 2011
7-00564 Velo: Caratteristiche del contrassegno per la circolazione e la sosta dei veicoli a servizio dei disabili.
(Discussione e conclusione – Approvazione).
Silvia VELO (PD), nell'illustrare la risoluzione in titolo, osserva che a seguito dell'approvazione della legge n. 120 del 2010 sono state inserite nel codice della strada norme volte a superare la contraddizione normativa sorta tra disposizioni con le quali si individuavano le caratteristiche del contrassegno per i disabili e l'articolo 74 del codice della protezione dei dati personali che non consentiva l'esposizione di simboli o diciture dai quali potesse desumersi la speciale natura dell'autorizzazione, per effetto della sola visione del contrassegno. Poiché per effetto delle citate disposizioni si è resa opportuna una modifica del regolamento di attuazione del codice della strada, sottolinea che, con la risoluzione in titolo, si intende impegnare il Governo ad adottare tali iniziative normative. Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO osserva che, con l'entrata in vigore della legge n. 120 del 2010, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha potuto operare per uniformare la normativa nazionale ai criteri contenuti nella Raccomandazione 98/376/CE e garantire, di conseguenza, ai soggetti disabili il diritto di circolare e sostare liberamente nel territorio dei Paesi dell'Unione Europea. Fa presente che è già in corso la predisposizione dei provvedimenti normativi necessari per attuare tale intento pienamente in linea con quanto auspicato nella risoluzione in esame. Tutto ciò considerato, esprime, quindi, parere favorevole sull'atto di indirizzo in discussione. La Commissione approva all'unanimità la risoluzione Velo 7-00564.

24 maggio 2011
intervento dei Senatori Donatella Poretti e Marco Perduca
24 Maggio 2011 Da: Sen. Donatella Poretti – ADUC
Dichiarazione della senatrice Radicale Donatella Poretti
Si sa che con la bella stagione le trasferte turistiche e non solo portano tanti cittadini italiani a organizzare delle trasferte anche all'estero e in Europa. Tra questi, chi ha problemi di disabilità per cui necessita e ha diritto alle facilitazioni previste dal codice della strada circa le agevolazioni sui parcheggi e sulla circolazione stradale, si trova tuttora in difficoltà fuori dall'Italia per via del fatto che il nostro paese ancora non ha deciso di emettere, come stabilito dall'UE, un Contrassegno Europeo Disabili per i mezzi da loro utilizzati. Questo non perché l'Italia non abbia, seppur con 12 anni di ritardo rispetto ad altri paesi, provveduto a emanare una legge che lo consente, ma semplicemente perché in questa legge (la n°120 del 2010) non sono specificate delle coordinate temporali circa la prevista emanazione da parte del Ministero competente di un relativo Regolamento di Attuazione, che pertanto, dopo quasi un anno, deve ancora essere emanato. A oggi, nonostante sia stato approvato anche un ordine del giorno presentato in entrambi i rami del parlamento dalla delegazione radicale col quale il governo assumeva il preciso impegno di emanare al più presto questo regolamento, di Contrassegno Europeo per i disabili italiani non v'è ancora traccia, e si prospetta per loro l'ennesima estate di diritti non riconosciuti, non certo a causa dell'Europa, ma a causa dell'Italia. Per queste ragioni, con il collega Marco Perduca, abbiamo rivolto un'interrogazione al ministro dei Trasporti, per sapere se il Ministro non intenda adoperarsi per provvedere quanto prima all'emanazione di tale regolamento di attuazione, e quali siano i tempi e le modalità previste per l'emanazione del regolamento, ovvero per la consegna del Contrassegno Disabili Europeo ai legittimi titolari.
Sen. Donatella Poretti – Parlamentare Radicali – Partito Democratico Roma,
Palazzo Cenci, piazza Sant'Eustachio 83 telefono 06 67063265 – telefax 06 67064771
Firenze, via Cavour 68 telefoni 0552302266 – 336252221 – telefax 0552302452
email poretti_d@posta.senato.it sito internet www.donatellaporetti.it

il testo dell'interrogazione
Interrogazione dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca
al Ministro dei Trasporti
premesso che:
Il 29 luglio 2010 l’Aula del Senato ha approvato la legge n° 120 recante disposizioni in materia di sicurezza stradale. L’articolo 58 modifica una norma del Codice della Privacy (D.Lgs 196/03) e rende formalmente possibile l’adozione anche in Italia del modello di Contrassegno Unificato Disabili Europeo;
la Legge 120/10 tuttavia non specifica delle coordinate temporali circa la prevista emanazione da parte del Ministero competente di un relativo Regolamento di Attuazione, che pertanto deve ancora essere emanato;
rilevato anche che a tal proposito, nelle more dell’iter di approvazione della detta Legge 120/10, il Governo ha fatto proprio un Ordine del Giorno presentato in entrambi i rami del parlamento dalla delegazione radicale, col quale assume il preciso impegno di emanare idonea norma di rango regolamentare volta a rendere effettiva ed immediata l’adozione del Contrassegno Disabili Europeo;
per sapere:
se il Ministro non intenda adoperarsi per provvedere quanto prima all’emanazione di tale regolamento di attuazione e quali siano i tempi e le modalità previste per l’emanazione del regolamento, ovvero per la consegna del Contrassegno Disabili Europeo ai legittimi titolari.

7 giugno 2011 ANCI
DISABILITÀ: DOMANI A ROMA INCONTRO OPERATIVO
SUL CONTRASSEGNO EUROPEO PER I DISABILI
Si terrà domani 7 giugno, presso la Sala Conferenze dell’Anci un incontro sul progetto “Adozione e diffusione in italia del contrassegno uniforme europeo di parcheggio per disabili”.
L’incontro vedrà la partecipazione del Comune di Verona, che con il progetto City Pass rappresenta la buona pratica individuata dall’Anci che ha accompagnato tutte le attività per la definizione delle linee guida; del Comune di Parma, selezionato dall’Anci come primo Comune dove attuare la sperimentazione e dei ministeri del Lavoro, delle Infrastrutture, della Salute e delle associazioni nazionali del terzo settore, la Fish onlus e l’Anglat onlus.
Il progetto, dopo una prima fase che ha riguardato attività di analisi e di ricerca sul campo, che hanno consentito all’Anci di avere un quadro chiaro (per i 21 Comuni che hanno aderito al progetto) delle modalità e delle criticità riguardanti l’iter procedurale per il rilascio del contrassegno, entra oggi nella fase della sperimentazione, avvalendosi del contributo di tutti i partecipanti (Istituzioni e Terzo settore) che a vario titolo sono competenti sul tema. (com/ef)
ANCI del 7 giugno 2011

AGENPARL
Roma, 23 giugno 2011
Un ulteriore passo in avanti relativamente al Progetto ‘Adozione e diffusione in Italia del contrassegno uniforme europeo di parcheggio per disabili’ è stato fatto in occasione dell’incontro, tenutosi nei giorni scorsi al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, tra il Sottosegretario Nello Musumeci e il Sindaco di Castel Sant’Angelo Paolo Anibaldi, delegato ANCI alle Politiche per la disabilità. ‘’L’apprezzamento da parte del Sottosegretario Musumeci – dichiara Anibaldi – per il lavoro svolto fino ad oggi dall’ANCI circa l’adozione del nuovo contrassegno per il parcheggio delle persone con disabilità, nell’ambito del progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che vede coinvolte anche alcune associazioni nazionali del terzo settore, conferma che stiamo percorrendo la giusta via’’. Scopo dell’incontro era quello di fare una prima verifica con il Governo sul lavoro svolto, anche in relazione al fatto che, successivamente, la proposta definitiva, a valle del progetto, dovrà essere sottoposta all’attenzione del Parlamento e proprio per questo ‘’durante l’incontro – rileva Anibaldi – abbiamo consegnato il lavoro al Sottosegretario anticipando così’ gli aspetti più significativi dell’iniziativa, nell’intento di concertare le Linee guida che potranno essere utile strumento per i Comuni italiani’’. ‘’Dopo l’importante ‘avallo’ ottenuto nell’incontro con il Sottosegretario Musumeci – afferma ancora Anibaldi – abbiamo concordato con lo stesso esponente del Governo di presentare il lavoro svolto già nel prossimo incontro dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle Persone con disabilità, al fine di poter proporre al Parlamento uno studio dettagliato e condiviso, per mettere lo stesso in condizione di poter legiferare nelle migliori condizioni e, soprattutto, più rapidamente possibile. In tal senso, l’apprezzamento del Sottosegretario Musumeci e il fatto che egli abbia condiviso l’idea progettuale ci fanno ben sperare, confidando poi in una larga condivisione anche da parte dei gruppi parlamentari’’.

6 giugno 2011 intervento dell’On. Amalia Schirru e On. Carmen Motta
Interrogazione a risposta in Commissione 5-04849
presentata da AMALIA SCHIRRU
lunedì 6 giugno 2011, seduta n.481
SCHIRRU e MOTTA. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
– Per sapere – premesso che:
il 29 luglio 2010 il Senato ha approvato, in via definitiva, la legge n. 120 recante disposizioni in materia di sicurezza stradale;
l'articolo 58 modifica una norma del codice in materia di protezione dei dati personali (decreto legislativo n. 196 del 2003) e rende formalmente possibile l'adozione anche in Italia del modello di contrassegno unificato disabili europeo;
la legge n. 120 del 2010 tuttavia non specifica delle coordinate temporali circa la prevista emanazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di un regolamento di attuazione, che pertanto deve ancora essere emanato;
durante l'iter di approvazione della detta legge n. 120 del 2010 il Governo ha accolto un ordine del giorno (a prima firma Farina Coscioni) presentato alla Camera, col quale ha assunto il preciso impegno di emanare idonea norma di rango regolamentare volta a rendere effettiva ed immediata l'adozione del contrassegno disabili europeo -:
se il Ministro non intenda adoperarsi per pervenire quanto prima all'emanazione di tale regolamento di attuazione e quali siano i tempi e le modalità previste per l'emanazione del regolamento, ovvero per la consegna del contrassegno disabili europeo ai legittimi titolari.(5-04849)

COMUNICATO STAMPA
Stefania Spiga – Ufficio Segreteria on. Schirru
schirru_a@camera.it – www.amaliaschirru.it
SCHIRRU (PD): Mancata adozione della disciplina regolamentare relativa al contrassegno disabili europeo.
“E’ trascorso un anno dal momento dell'emanazione della norma e proprio in ragione di questo lungo lasso di tempo avrei preferito che nella risposta del sottosegretario Giachino alla mia interrogazione sulla mancata adozione della disciplina regolamentare relativa al contrassegno disabili europeo, venisse fornita una data certa per l'entrata in vigore del contrassegno appunto.
Tengo a far presente che i disabili soffrono di condizioni di disagio nella mobilità, che si accentuano in periodi, come quello estivo, in cui sono più frequenti gli spostamenti e i viaggi per motivi di vacanza, ed è per questo che il Governo deve dare attuazione alla norma oggetto dell'atto di sindacato ispettivo in tempi assai brevi, anche al fine di permettere che i disabili possano effettivamente godere delle agevolazioni loro concesse dalla normativa.”
Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO ha risposto all'interrogazione 5-04849 Schirru nei termini riportati di seguito:

8 giugno 2011 intervento dell’On. Augusto Di Stanislao
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-12219
presentata da AUGUSTO DI STANISLAO
mercoledì 8 giugno 2011, seduta n.483

DI STANISLAO. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
– Per sapere – premesso che:
esiste un modello uniforme di contrassegno per i disabili riconosciuto nei Paesi membri dell'Unione Europea. Il contrassegno europeo consente a un disabile, che ha diritto a particolari agevolazioni nel paese in cui risiede, di beneficiare delle facilitazioni offerte ai disabili negli altri Paesi dell'Unione europea in cui si sposta. Il contrassegno europeo è stato introdotto in seguito ad una raccomandazione del 1998 (98/376/CE) del Consiglio, che ha previsto che i contrassegni per disabili abbiano caratteristiche uniformi e che vengano riconosciuti da tutti gli Stati membri, in modo da facilitare gli spostamenti in auto dei loro titolari;
spetta agli Stati membri rilasciare il contrassegno, in base alla propria definizione di disabilità e secondo le modalità da loro prescelte;
anche l'Italia dovrà riconoscere il «Contrassegno unificato disabili europeo» (Cude), già in vigore in 15 Paesi dell'Unione europea. Infatti, la legge entrata in vigore il 13 agosto 2010 che ha apportato una serie di modifiche al codice della strada, tra cui la norma sulla privacy che impediva al nostro Paese di adottare il tagliando azzurro, ha previsto anche l'adozione del contrassegno disabili europeo;
tuttavia, affinché il provvedimento diventi concretamente operativo occorre il regolamento di attuazione che non è stato ancora emanato;
nella strategia europea sulla disabilità 2010-2020: un rinnovato impegno per un'Europa senza barriere, la Commissione si impegna a facilitare la mobilità delle persone invalide e a promuovere il contrassegno di parcheggio europeo;
va tenuto conto dell'ulteriore problematica che è il passaggio per i disabili con le autovetture nelle zone ZTL -:
se e con quali tempi il Governo intenda emanare il regolamento attuativo che consenta di recepire concretamente la raccomandazione dell'Unione europea e riconoscere il CUDE;
se il Governo, in tale contesto, non ritenga di poter accompagnare il rilascio del CUDE, quando necessario, con un congegno affinché l'auto possa liberamente entrare, circolare e sostare anche nelle zone a traffico limitato.(4-12219)

14 luglio 2011 il sottosegretario Bartolomeo Giachino, rispondendo all’interrogazione dell’On. Amalia Schirru, rimanda a tempi indefiniti l’adozione e consegna del Contrassegno Unificato Disabili Europeo

ALLEGATO 2
5-04849 Schirru: Mancata adozione della disciplina regolamentare relativa al contrassegno disabili europeo.
TESTO DELLA RISPOSTA
In merito alla problematica posta dagli onorevoli interroganti, faccio presente che l'Amministrazione che rappresento segue da tempo, e con la massima attenzione, la questione al fine di pervenire all'effettiva adozione del contrassegno disabili europeo.
Come noto, la normativa attualmente vigente in Italia, articolo 188 del decreto legislativo 30 aprile 1993, n. 285 (codice della strada) e decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503, prevede che gli utenti diversamente abili possono usufruire di importanti agevolazioni, esponendo il contrassegno previsto dall'articolo 381 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, recante regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada.
Tale contrassegno, che ha validità nazionale, permette una rapida individuazione da parte degli organi di polizia stradale dei veicoli al servizio della persona diversamente abile e pone l'agente accertatore in condizione di non rilevare eventuali infrazioni ad obblighi dai quali gli aventi diritto sono esonerati, attraverso l'esposizione dell'autorizzazione. Il fine del contrassegno è, pertanto, quello di agevolare la mobilità degli utenti diversamente abili e, nel contempo, quello di garantire loro la possibilità di usufruire delle facilitazioni previste dal Codice della Strada e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 503 del 1996, al riparo da improprie contestazioni o verbalizzazioni di infrazioni.
In passato, tutto ciò è risultato in contraddizione con il disposto dell'articolo 74, comma 1, del decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) che non prevedeva l'esposizione «di simboli o diciture dai quali può desumersi la speciale natura dell'autorizzazione, per effetto della sola visione del contrassegno», vanificando in tal modo quanto sopra espresso ed esponendo gli aventi diritto ad ulteriori difficoltà.
Il citato decreto legislativo n. 196 del 2003, non ha reso possibile, fino ad oggi, l'adozione del contrassegno europeo «Parking Card for disabile people», valido nella Comunità europea ed emanato con raccomandazione del Consiglio del 4 giugno 1998, che permette a tutti i cittadini della Comunità di usufruire in ogni Paese delle facilitazioni ivi previste. Quest'ultima prevede l'adozione di un contrassegno unico, di tipo europeo e contiene disposizioni relative al modello da adottare, definendone misure, colore, plastificazione, logo ed indicazioni dei dati del titolare da riportare sullo stesso.
Con l'entrata in vigore della legge 29 luglio 2010, n. 120, tali impedimenti sono stati superati. Pertanto, è possibile uniformare la normativa nazionale ai criteri contenuti nella Raccomandazione 98/376/CE e garantire, di conseguenza, ai soggetti disabili il diritto di circolare e sostare liberamente nel territorio dei Paesi dell'Unione europea.
Faccio presente, in proposito, che è già in corso la predisposizione dei provvedimenti normativi necessari per attuare tale intento e assicuro, altresì l'impegno dell'Amministrazione che rappresento affinché la modifica al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 avvenga in tempi ragionevolmente brevi, pur considerando che trattasi di un provvedimento di ampia portata, concernente non solo l'adozione del contrassegno europeo, ma anche tutta una serie di modifiche al Regolamento connesse alla stessa adozione. Infine, segnalo che l'iter approvativo prevede, comunque, l'acquisizione del parere del Consiglio di Stato.

1 agosto 2011 intervento del Presidente della Regione Toscana
Da: Regione Toscana – Segreteria del Presidente
A: web@coordinamentocamperisti.it
Oggetto: Risposta dal Presidente della regione
Inviato: 1 Ago 2011 12:36
Spettabile Associazione, condivido con voi l’indignazione per quanto ancora non è stato fatto dal Governo. Il contrassegno europeo per i disabili è stato introdotto in seguito ad una raccomandazione del 1998 (98/376/CE) del Consiglio, che ha previsto che i contrassegni per disabili abbiano caratteristiche uniformi e che vengano riconosciuti da tutti gli Stati membri, in modo da facilitare gli spostamenti in auto dei loro titolari. Mi risulta che ad Aprile non fosse ancora operativo il regolamento di attuazione.
Vi invito a contattare il numero verde 803.001, Linea Amica, per richiedere informazioni più aggiornate. Con i miei più cordiali saluti, Enrico Rossi

1 agosto 2011 intervento dell’Assessorato alla Salute Integrazione Socio Sanitaria e Politiche Sociali della Regione Friuli Venezia Giulia

From: Assessorato alla Salute Integrazione Socio Sanitaria e Politiche Sociali ass.sanita.pol.soc@regione.fvg.it
Date: Mon, 1 Aug 2011 10:05:00 +0200
To: web@coordinamentocamperisti.it
Subject: I: [Fwd: : contrassegno disabili europeo NO AGLI ITALIANI]]
Gentili, vi invio la risposta del rappresentante della Consulta regionale delle associazioni dei disabili della Regione FVG. Cordiali saluti – La segreteria

Da: segreteria@consultadisabili.fvg.it
Inviato: lunedì 1 agosto 2011 9.40
A: Assessorato alla Salute Integrazione Socio Sanitaria e Politiche Sociali
Oggetto: [Fwd: : contrassegno disabili europeo NO AGLI ITALIANI]]
Buongiorno, in seguito alla vostra richiesta di informazioni, qui di seguito trovate la risposta del dott. Marchesan, referente della Consulta Disabili in questi campi. Cordiali saluti Silvia Ursic
————————– Messaggio originale —————————
Oggetto: : contrassegno disabili europeo NO AGLI ITALIANI]
Da: “Sebastiano Marchesan” sebastiano.marchesan@comuniaccessibili.it
Data: Ven, 29 Luglio 2011 12:09 pm
A: “CRAD” <segreteria@consultadisabili.fvg.it
“Associazione Paraplegici del F.V.G.- ONLUS” <segreteria@paraplegicifvg.it
————————————————————————–
Gent.ma Silvia, riguardo ai contrassegni italiani, stiamo approntando una proposta di legge, che condivideremo con il competente assessorato regionale e con i parlamentari regionali. Esiste infatti la necessità di rivedere l'attuale legge, rendendo più dettagliate e restringenti le condizioni di disabilità fisica che danno diritto all'assegnazione del contrassegno, per evitare che lo stesso risulti assegnato anche a persone che non nè abbiano effettivo bisogno, come oggi accade!! La proposta di legge citata prevederà anche le modalità di ritiro del contrassegno, nel caso di decesso dell'interessato o perdita dei requisiti di disabilità fisica dello stesso, e le relative sanzioni e pene per i trasgressori. Una volta approvata la legge, si dovrà quindi procedere al ritiro sistematico di tutti gli attuali contrassegni e dopo le opportune verifiche del caso, veranno riassegnati i contrassegni internazionali. Al momento attuale quindi per chiunque vada all'estero con il contrassegno italiano di colore arancione, c'è l'effettivo rischio di incorrere in contravvenzioni o situazioni di disagio, che però io ho sempre risolto quando ho comprovato con evidenza la mia condizione di grave disabilità. Cordiali saluti dott. Sebastiano Marchesan

2 agosto 2011 intervento del Ministero Pari Opportunità
From: Quadri Francesca <f.quadri@governo.it>
Date: Tue, 2 Aug 2011 13:19:32 +0200
To: Associazionale Nazionale Coordinamento Camperisti<web@coordinamentocamperisti.it>
Subject: R: contrassegno disabili europeo NO AGLI ITALIANI
Gentile Signor Ciolli, in merito alla problematica evidenziata nella sua lettera concernente l’utilizzo all’estero del c.d. “ contrassegno disabili” da apporre sulle autovetture, Le rappresento che questo Ministro ha avuto modo di sensibilizzare il competente Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture al fine di poter pervenire all’effettiva adozione del “contrassegno” disabili europeo.
Dalle informazioni assunte presso il citato Dicastero risulta essere in corso la predisposizione dei provvedimenti normativi necessari per pervenire alla modifica al D.P.R. 16 dicembre 1992.
Cordiali saluti.
Francesca Quadri
Capo di Gabinetto Cons.
Ufficio di Gabinetto
Ministero Pari Opportunità
Largo Chigi, 19 ROMA.

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