Cordoglio, sì, ma anche orgoglio, tanto orgoglio

Un altro giovane italiano ucciso in Afghanistan. E c'è il cordoglio di Napolitano e anche il cordoglio di Berlusconi, e certamente anche il profondo dolore del ministro La Russa. E poi c'è il dispiacere di tutti gli italiani. Però da una parte c'è anche soddisfazione, diciamo la verità, giacché ogni bara segna un punto d'onore in più per l'Italia nel mondo. Quindi cordoglio, sì, ma anche orgoglio, tanto orgoglio per questi giovani che muoiono per amor di patria. Anche se la patria che difendono, a dire il vero, non è la loro patria. Sono certa del dolore degli uomini politici, anche se non capisco perché, se provano dolore, non li facciano tornare a casa, i soldati. Io al loro posto proverei un grandissimo rimorso, giacché mi chiederei: “Chi mi dà il diritto morale di mettere a repentaglio la vita di tanti giovani per il bene della patria altrui? Posso fare il generoso sulla loro pelle?”. Oppure: “Chi mi dà il diritto morale di mettere a repentaglio la vita di tanti giovani per mantenere alto il nostro prestigio nel mondo?”. Però poi, se penso che qualcuno per il prestigio dell'Italia, di giovani ne ha sacrificati a milioni, mi dico: “In fondo, a confronto, che sono appena quarantuno bare?”.

Elisa Merlo

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