“Dissento profondamente con il pensiero del presidente Gianfranco Fini secondo il quale, leggo dalle agenzie: ‘Si può stabilire che la diaria sia legata alle presenze ma non l'indennità’.
Come avrebbe detto Totò: ma mi faccia il piacere…
Non sono d’accordo semplicemente perché l’indennità viene corrisposta in funzione del lavoro che uno svolge ed è ora di finirla di pensare, come fa il presidente Fini, che il solo fatto di essere eletti garantisca uno stipendio non legato ad un effettivo lavoro svolto
Lo stipendio il parlamentare lo prende se lavora, altrimenti se non lavora è ingiusto che lo percepisca ugualmente, come accade del resto in qualunque tipo di altra occupazione.
Riconfermo quindi la mia assoluta volontà di proporre che l’indennità dei parlamentari sia correlata all’entità del lavoro effettivamente svolto e in tal senso nulla c’entra la diaria, che invece viene corrisposta in ragione delle spese conseguenti alla permanenza a Roma per svolgere l’attività parlamentare.
Comunque Fini stia tranquillo e non si preoccupi, perché non ho parlato di indennità dei presidenti della Camera, cosa che invece avrebbe dovuto preoccuparlo, considerando i suoi non frequenti turni di presidente dell’assemblea…”
Lo afferma il Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, sen. Roberto Calderoli .