Anche se il Governo ha già accolto due miei Ordini del Giorno sul personale della scuola italiana all'estero inerenti l'indizione delle prove di selezione e l'aggiornamento delle graduatorie, allorché è chiamato a rispondere alla mia interrogazione in Commissione esteri sulle modalità di servizio all'estero del personale scolastico, inspiegabilmente gli impegni assunti con i succitati ordini del giorno diventano evanescenti.
La legge 10/2011 – legge di conversione del cosiddetto «decreto mille proroghe» del dicembre 2010 – ha modificato totalmente il quadro contrattuale disciplinato dal CCNL sottoscritto dal Governo tramite la sua rappresentanza (ARAN). In particolare l'art. 2 comma 4-novies di tale legge è intervenuto sulla durata del servizio all'estero, ha attuato la sospensione triennale della mobilità a domanda estero per estero, e ha prorogato per ancora due anni le graduatorie permanenti per la destinazione all'estero del personale di ruolo della scuola.
Tutto ciò in aperto contrasto con l'art. 109 del summenzionato CCNL scuola, laddove stabilisce che la “destinazione all'estero costituisce mobilità professionale ed è regolata, ai sensi del D.lgs. n. 165/2001, dalla contrattazione collettiva“. In sede di conversione del decreto, per ovviare alla palese mancanza di chiarezza, avevo presentato un ordine del giorno che impegnava il Governo alla predisposizione di un Regolamento attuativo della norma 1. S'intendeva con ciò garantire al personale scolastico in servizio all'estero, al momento dell'entrata in vigore della legge, di concludere il mandato all'estero e di definire le modalità con cui il personale rientrato in Italia, dopo il primo mandato, può essere destinato nuovamente ad una sede estera nei limiti dei nove anni stabiliti. Di questo ordine del giorno, approvato dal Governo, non si è tenuto conto allorché il Ministero degli affari esteri ha emanato, il 17 maggio scorso la circolare n. 1 riguardante le modalità applicative dell'articolo 2 comma 4-novies del decreto mille proroghe.
La Circolare applicativa del MAE è a mio parere insufficiente e parziale! Essa non disciplina le necessarie norme transitorie, in un quadro interpretativo certo e definito delle norme che dovranno garantire la destinazione all'estero per i prossimi anni scolastici. Al contrario la circolare accentuerà le probabilità di contenziosi tra le diverse categorie di personale e il Ministero degli esteri.
Inoltre si deve considerare che da oltre cinque anni il MAE non indice un bando di selezione per il personale scolastico di ruolo da destinare all'estero, con la conseguenza che le attuali graduatorie di personale vincitore di concorso sono esaurite e nelle scuole italiane all'estero vengono assunti per la maggior parte supplenti e personale precario.
Nella risposta all'interrogazione il Governo ha sostenuto che su questo ultimo fronte si procederà in tempo utile ad avviare le procedure di selezione e di aggiornamento delle graduatorie, una decisione che sarà tradotta in concreto sicuramente va nella direzione giusta.
Non si ha tuttavia l'impressione che il Governo e l'Amministrazione abbiano a cuore la scuola italiana all'estero e i lettorati presso le università straniere, per lo meno non si intravede quella percezione di tali potenzialità che invece è netta nei Paesi che competono con l'Italia nello scenario dell'economia globale.
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