E così Giulio Cavalli ha lasciato Italia dei Valori e si è iscritto a Sel.
“Abbiamo fatto un percorso insieme all’interno del Consiglio Regionale in un anno lungo, faticoso e ricco di soddisfazioni. Oggi le diverse sensibilità ci spingono ad un gesto di chiarezza, dividendo le nostre strade ma non i valori che ancora ci accomunano”.
Con queste parole Giulio Cavalli annuncia di lasciare il Gruppo Italia dei Valori del Consiglio regionale lombardo.
E così l’uomo pronto a fare la morale agli altri, quello che solo in dicembre scriveva : “…….nell’Idv oggi c’è una spinosa e scottante “questione morale”, che va affrontata con urgenza, prima che la stessa travolga questo partito e tutti i suoi rappresentanti e rappresentati.”, se ne va in un altro partito.
Rilascia una dichiarazione al “Giornale” di Berlusconi in cui afferma tra l’altro: «Un divorzio consensuale. Io nell’Idv rappresentavo l’area convintamente di sinistra, ristretta e minoritaria. Quindi delle due l’una: o restavo dentro a fare il dissidente, o sceglievo di andarmene, per perseguire un progetto di costruzione politica. Ho preferito scegliere la seconda strada, anche per una questione di eleganza, assumendomi le mie responsabilità. Ma devo render conto ai miei elettori, che da me si aspettano un impegno sulle cose da fare». «Io intendo lavorare più sulla credibilità che sull’ideologia (sic!). E ritengo che l’elezione di Pisapia, così come i risultati dei referendum, siano la via giusta da seguire». Ringrazio Italia dei valori per la grande occasione che mi hanno dato. Ma ho ritenuto che Sinistra ecologia e libertà fosse la nostra casa».
Potrei limitarmi a dire: “Arrivederci e buon lavoro”. Ma non ci riesco. Ma come, uno che continua a richiamare la questione morale sale su un autobus (quello con la scritta Italia dei Valori) e dopo solo un anno se ne scende come se niente fosse per salire su un altro autobus (con scritto Sel), alla faccia di tutti coloro che lo hanno votato o, ancor più non hanno votato lui ma Italia dei Valori?
E lui non sente nemmeno il dovere morale di considerare che quel seggio è di Italia dei Valori e non suo personale. Mi viene il sospetto: non è che sia interessato soprattutto alla sedia ed al consistente assegno mensile che c’è dietro.
Così facendo si mette sullo stesso piano di tutti i voltaggabana della politica.
Se ha davvero un briciolo di etica e moralità si dimetta e si candidi, alla prima occasione, con il suo nuovo partito.