L’Organismo Unitario dell’Avvocatura (OUA), ritorna su alcune norme contenute nella manovra finanziaria del governo, in particolare quella relativa al controllo della Covit sulle casse previdenziali private. “È, intanto, necessaria una premessa – ha spiegato il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla – le casse previdenziali dei professionisti non sono dei fondi pensione, non rispondono necessariamente a un meccanismo di capitalizzazione, ma hanno gestioni fortemente diversificate, con funzioni ulteriori di assistenza e solidarietà nei confronti dei loro iscritti. Manca, quindi, una specifica competenza della Covit. Nei confronti delle Casse private esistono già comprovati meccanismi di controllo: hanno dei bilanci civilistici e sono sottoposti al controllo del collegio dei sindaci e alla verifica delle società di revisione, nonché alla vigilanza della Corte dei Conti. L’aggregazione delle casse previdenziali private al controllo della Covit comporterebbe, inoltre, costi non sostenibili”.
“Non comprendiamo poi la ratio di questa norma considerando che gli enti previdenziali godono complessivamente di buona salute e di una oculata gestione – conclude de Tilla – purtroppo temiamo che le motivazioni che hanno portato a inserirla nella manovra economica siano conseguenza di una logica statalista e accentratrice volta a limitare l’ autonomia e l’indipendenza delle casse, con l’obiettivo di controllare e gestire i patrimoni dei professionisti”.