“Un miliardo di euro speso in intercettazioni!” sostiene il ministro Alfano.
Ma avete idea di cosa sia un miliardo di euro? Sono venti volte il bilancio annuo della mia città, oppure l'equivalente di 650.000 stipendi da 1.500 euro l’uno o più di 2.000.000 (due milioni!) di mensilità in pensioni sociali. Tutte intercettazioni indispensabili, assolutamente, ma – a parte i quasi 20 euro spesi a testa per ogni italiano solo a questo fine – a che cosa servono?
L’inchiesta di Napoli per esempio monta (o si smonta) in un crescendo di gossip sulla cosiddetta ”P4” e fa strage di chiacchiere, ma non sembra approdare a molto se non a ribadire come evidentemente in Italia girano un fiume di raccomandazioni, più o meno lecite, cosa di cui nessuno ha peraltro mai dubitato.
Nella fregola di pubblicare piccanti intercettazioni – anche se non hanno nulla di penalmente rilevante – sono messi in graticola ministre e faccendieri, deputati, giudici, monsignori e boiardi di stato: ce n’è per tutti.
Pare si siano ormai superate le 20.000 (ventimila!) intercettazioni solo per questa inchiesta con decine di milioni di euro di spesa.
Ripeto: sono intercettazioni tutte indispensabili? Non si sa, di certo quelle pubblicate hanno sfregiato persone, distrutto credibilità personali, cancellato la privacy spesso per commenti del tutto personali e privati, roba che con inchieste penali non sembrano c’entrare nulla.
Non ho però sentito il garante della privacy stracciarsi le vesti o protestare al di là di una flebile forma ed è ben strano che in un paese dove devi firmare tutto – comprese interminabili auto-liberatorie per qualsiasi cretinissimo dato potenzialmente “sensibile” – i giornali pubblichino poi impunemente pagine su pagine di intercettazioni che evidentemente qualcuno ha loro consegnato.
“Fuga di notizie” incredibili, evidenti compromissioni di indagini, ma con nessuno che sembra preoccuparsi.
Credo che occorra subito una legge che fissi dei limiti precisi alle intercettazioni ed il loro uso successivo (compresa la pubblicazione) ma con indicazioni chiare di responsabilità perché – fino a prova contraria – non si devono pubblicare dati di una inchiesta almeno finchè una persona non sia stata almeno incriminata: è il minimo – credo – per un paese che voglia avere ancora una qualche credibilità giuridica e rispetto per (tutte) le persone. E se poi il tutto finisce in nulla – come il prode giudice Woodcock sa così bene per sue passate vicende personali – chi paga poi il conto finale?
RISPARMI
E’ notizia di oggi che Tremonti vorrebbe intervenire con forza tagliando le spese per la politica: parlamentari, partiti, scorte, auto blu, benefit.
Bene, speriamo sia la volta buona e che tutto non resti solo una buona intenzione.
Ecco un provvedimento per il quale mi piacerebbe fare il suggeritore: dopo 17 anni di parlamento ho visto e vedo tali e tanti sprechi che ne avrei di “dritte” da proporre…
VCO SANITA’: IL CORAGGIO DI FIDARSI
Mi è piaciuta una trasmissione diffusa venerdì sera su TELEVCO ospiti i tre sindaci di Verbania, Domodossola ed Omegna sul piano sanitario regionale e le sue conseguenze per la nostra provincia.
Clima collaborativo (vantaggio del post-elezioni!) ma anche la volontà di in qualche modo “fidarsi” a vicenda per inquadrare i singoli problemi al di là delle questioni territoriali ed evitando gli inevitabili scontri che in passato hanno colpito le diverse aree del Verbano Cusio Ossola.
Speriamo continui questo confronto nell’ambito del reciproco rispetto perché abbiamo un gran bisogno di unità, mentre certi uccellacci di malaugurio prendano atto che i cinque punti proposti dal PDL un anno fa (raddoppio della radioterapia a Verbania, mantenimento dei due DEA, stabilizzazione del COQ di Omegna, Emodinamica nel VCO e inaugurazione delle cinque nuove sale operatorie di Domodossola) si sono tutte dimostrate realtà.
