Com’era prevedibile, giorno dopo giorno le indagini che hanno portato all’operazione Minotauro aprono nuovi scenari. Non solo in Piemonte. Alla luce di questo, i partiti valdostani dell’Alpe (acronimo di Autonomie, Liberté, Participation, Écologie) e del Pd presenteranno, nel corso del prossimo consiglio regionale della Valle d’Aosta, due interrogazioni. Tra gli scranni di Place Deffeyes – sede del consesso regionale – i prossimi 22 e 23 giugno l’Alpe proporrà le seguenti domande: “Le indagini relative all’operazione Minotauro hanno fatto emergere nuovi elementi riguardo alla diffusione della ‘ndrangheta sul territorio valdostano? In previsione delle Grandi Opere (tra le quali la ristrutturazione dell’ospedale regionale “Parini”, l’apertura di un campus universitario e la realizzazione di una metropolitana leggera, n.d.r.)? L’amministrazione regionale intende assumere nuove iniziative per constrastare l’infiltrazione delle organizzazioni criminali di stampo mafioso in Valle d’Aosta?”.
La sezione valdostana del Pd solleciterà invece un’indagine conoscitiva inerente a tutte le società concessionarie di servizi pubblici. La seduta consigliare si svolgerà mercoledì 22 e giovedì 23 giugno e si potrà seguire anche in diretta streaming collegandosi al sito www.regione.vda.it. Val la pena ricordare che, alla fine del mese di maggio, l’onorevole Angela Napoli, membro della Commissione Parlamentare Antimafia, era stata ad Aosta per parlare della penetrazione delle mafie al Nord (cfr articolo La ‘ndrangheta e il grado di inconsapevolezza della Val d’Aosta pubblicato su questo sito), sottolineando come sia «opportuno e doveroso sradicare questo senso di immunità che pervade una regione che, per la sua conformazione geografica, per la sua economia e per la presenza di un Casinò è sicuramente interessante per le attività della criminalità organizzata».
(Ma.De.)