Berlusconi in Senato: "La crisi è una follia, non sarò premier a vita". Bossi lo gela: "Nulla è scontato"

“Considero la richiesta di dimissioni rivolta al governo dalle opposizioni un mero esercizio di propaganda”. Silvio Berlusconi va in Senato e in 45 minuti affronta così la verifica di maggioranza chiesta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (“condivido il suo appello al senso di responsabilità”) dopo la nomina dei nuovi sottosegretari, l'uscita di Fli e l'arrivo dei Responsabili. Puntando sull'economia e sulla riforma fiscale, riaffermando la sua alleanza con la Lega e rimandando il mittente la richiesta di dimissioni arrivata dall'opposizione. “Vogliamo completare il nostro mandato fino alla scadenza naturale della legislatura. I cittadini potranno giudicare complessivamente il nostro operato attraverso le elezioni politiche generali” continua il premier. Ma in serata il leader della Lega, Umberto Bossi, gela le certezze del premier su quanto accadrà mercoledì durante la verifica alla Camera. “Nulla è scontato, vediamo”, ha risposto il Senatùr ammettendo di non aver ascoltato il discorso di Silvio Berlusconi fatto oggi in Senato. “Non l'ho ascoltato, lo farò domani”, ha detto ai giornalisti rifiutandosi di dare un giudizio.A dispetto però delle parole dell'alleato, il premier nel suo discorso si dice convinto che il governo andrà avanti e che le urne premieranno ancora il centrodestra: “Non c'è alternativa a questo governo, le tre o 4 opposizioni sono divise tra loro e non sono in grado di esprimere un leader. Insomma le contraddizioni della minoranza sono più gravi dei travagli della maggioranza”. E ai settori centristi dell'opposizione che il presidente del Consiglio si rivolge quando ricorda di avere auspicato “l'ingresso nella maggioranza dei più moderati e di coloro che fanno parte del partito popolare europeo. Ma tra i centristi è prevalso il desiderio di giocare di rimessa e non di governare”. Detto questo il presidente del Consiglio dice di non “disperare” sull'arrivo di altri “moderati” in maggioranza.Berlusconi: “Non voglio rimanere per sempre a palazzo Chigi, nè fare per sempre il leader del centrodestra voglio lasciar all'Italia come mia eredità politica un partito ispiri al partito popolare europeo, un baluardo della democrazia e della libertà” dice il premier. Che insiste più volte sulla necessità che il governo non cada. Se ciò accadesse, prefigura il Cavaliere, sarebbe un danno per il Paese. Sarebbe “folle”, sarebbe una “sciagura” rimettere “tutto in discussione con una crisi al buio, proprio ora che dobbiamo riagganciare la crescita”. E non lasciare il Paese in balia delle “locuste della speculazione”.Berlusconi ribadisce la volontà di rafforzare maggioranza e governo rilanciando i 5 punti qualificanti del programma fino al 2013, dal federalismo fiscale, alla riforma della giustizia, fino all'immigrazione, alla sicurezza ed al piano per il Sud. Divisioni nel governo? Tensioni con Tremonti? “Una cosa surreale e grottesca. Nel governo non c'è nessuno contrasto tra chi vuole aumentare il deficit e chi vuole invece praticare la politica del rigore” dice Berlusconi tra i mugugni dell'opposizione. E proprio sulla riforma fiscale il premier si sofferma. Sostenendo che “non produrrà buchi di bilancio, ma un sistema più equo, benevolo e semplice”. L'alleanza con la Lega è solida – Il premier si sofferma sull'alleato. “C'è una alleanza leale e solida, insieme faremo la riforma della Costituzione, del fisco e della giustizia nel totale rispetto del programma votato dagli italiani. Ma non vogliamo fare da soli chiudendoci nell'autosufficienza della maggioranza, per questo saremo interlocutori attenti a ogni vostro contributo”. “Lavorare assieme – ha aggiunto il premier – sarebbe il modo migliore per rispondere al capo dello Stato che ci ha richiamato all'unità. Sarebbe il modo migliore per assolvere al nostro compito. Mi auguro – ha concluso Berlusconi – si possa lavorare tutti insieme affinché l'Italia possa, al di là della crisi, costruirsi un futuro di vera giustizia e vera libertà”.Delega e riforme entro l'estate – “Il governo presenterà al Parlamento prima della pausa estiva la delega per riformare il fisco”, ha detto il presidente del Consiglio. “Come anticipato dal ministro Tremonti – ha aggiunto – ridisegneremo il fisco con tre aliquote e più basse, ci sarà un sistema di detrazioni più snello e coerente, e la riduzione a cinque delle imposte”.Politica economica ci ha salvati dal fallimento – ''La politica economica dell'esecutivo ha salvato il Paese dalla minaccia di un default finanziario e cioe' dal fallimento. Nel 2008 Italia aveva un rapporto deficit pil superiore all'area euro. Quel rapporto da allora e'sempre stato inferiore, ora e' superiore solo ala Germania che non e' gravata dalle eredita' del passato. Abbiamo rischiato di essere travolti da crisi e subire passivamente gli effetti negativi della speculazione. Non abbiamo solo parato il colpo ma abbiamo fronteggiato la crisi con autorevolezza ed efficacia senza ricorrere ad altre misure che hanno adottato gli altri Paesi''.Libia: condivido la preoccupazione – “Condividiamo la preoccupazione di quanti temono il prolungarsi delle operazioni, per le quali la Nato ha deliberato” la durata “entro il mese di settembre”, ha detto il premier. Con l'intervento in Libia, prosegue Berlusconi e “grazie all'azione della Nato sono state salvate migliaia di vite umane e preservate intere città dalla distruzione. Il governo si è attivato fin dall'inizio per una soluzione politico-diplomatica della crisi, come richiesto dal Parlamento”.Piano per riduzione costi delle missioni – Nel passaggio dedicato anche alla missione in Libia, ha annunciato che “il governo assumerà ogni decisione dopo il Consiglio supremo di Difesa, dove presenteremo un piano di ulteriore contrazione dei costi e una graduale riduzione dei contingenti, in accordo con gli organismi internazionali”.Subito il Piano per il Sud – Il piano per il sud andra' avanti a ritmi serrati. Lo ha garantito il premier, Silvio berlusconi, nel suo intervento al Senato. “da qui alla fine della legislatura – ha spiegato Berlusconi – riuniremo il Cipe ogni mese per finanziare gli otto interventi prioritari che il piano per il sud prevede. La tabella di marcia sara' serrata – ribadisce il premier – la seguiro' io personalmente”.Patto stabilità, premieremo enti virtuosi – ''Intendiamo apportare una modifica del patto di stabilita' interno per introdurre meccanismi premiali e punitivi, premiali per gli enti locali virtuosi e puntivi per chi non lo e' stato'', afferma il premier Silvio Berlusconi intervenendo in aula al Senato.Prima dell'estate riforma dell'architettura costituzionale – ''Dobbiamo realizzare la riforma dell'architettura costituzionale. C'e' gia' un'intesa per il superamento del bicameralismo perfetto e il rafforzamento dell'esecutivo. Prima della pausa estiva presenteremo un disegno di legge costituzionale per la modifica dell'architettura, sara' una riforma storica”.Non sarà presentata nessuna mozione di sfiducia. E nessun documento presentato dalle opposizioni su cui votare. Alla fine la verifica di maggioranza inizia in Senato, e domani si trasferirà alla Camera, con le sole comunicazioni del presidente del consiglio. Per l'informativa del premier sono previsti 45 minuti e dopo le sue parole si aprirà il dibattito in aula con l'intervento, a partire dalle 18, di tutti i presidenti dei gruppi parlamentari. 21 giugno 2011Redazione Tiscali

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