"La sostenibilità  del debito pubblico greco può essere garantita solo attuando il programma di risanamento dei conti e il piano di privatizzazioni"

Juncker: “La Grecia può salvarsi solo col risanamento e le privatizzazioni. L'Italia non è in pericolo”

“La sostenibilità del debito pubblico greco può essere garantita solo attuando il programma di risanamento dei conti e il piano di privatizzazioni”, a ribadire il concetto è il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. “Non ci sono altre opzioni per la Grecia oltre al consolidamento delle finanze pubbliche”, ha detto Juncker, sottolineando come questa strada sia molto dolorosa ma necessaria per il popolo greco. “E' chiaro – ha aggiunto Juncker – che dobbiamo anche prevedere una politica che assicuri la crescita”.Di fronte alla protesta popolare in Grecia, il presidente dell’Eurogruppo ha comunque sostenuto la necessità di “ascoltare la voce della strada”, perché “i più poveri rischiano di pagare un prezzo sproporzionato”. “E' chiaro – ha affermato – che il popolo greco per poter respirare ha bisogno di sperare. E noi dobbiamo contribuire a definire una politica di crescita che sia di aiuto alla Grecia e alle ambizioni personali dei cittadini greci”. Juncker ha quindi sottolineato come “la Grecia non sarà abbandonata. E se dovesse essere abbandonata, sarò l'ultimo a lasciarla”.Intanto si apprende che i tecnici Ue-Fmi saranno di nuovo in missione ad Atene questa settimana per discutere delle modifiche al piano di austerity greco di medio termine. Lo ha detto il portavoce del governo di Atene, Ilias Mosialos, spiegando che saranno in discussione “a livello tecnico, gli interventi correttivi o aggiustamenti che si stanno delineando in Parlamento”.Jean-Claude Juncker ha poi voluto rassicurare l’Italia. “Credo che l'Italia non sia in pericolo”, ha detto. Juncker nei giorni scorsi aveva affermato come il rischio contagio della crisi greca riguardasse non solo l'Irlanda e il Portogallo, ma anche Paesi ad elevato debito pubblico come il Belgio e l'Italia, che – secondo le parole del presidente dell'Eurogruppo – potrebbero essere colpite prima ancora della Spagna. “Non credo che domani Italia e Belgio debbano tremare. Ho solo voluto mettere in guardia – ha spiegato oggi Juncker – contro azioni imprudenti che possano scatenare reazioni irrazionali da parte dei mercati”.
20 giugno 2011Redazione Tiscali

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