Seggi riaperti alle 7CommentaSi conferma il trend positivo per i referendari e il quorum sembra a portata di mano, voto all'estero a parte, il cui scrutinio con l'indicazione dell' affluenza comincia domani. La sfida per raggiungere il quorum è quindi sempre più aperta e nel centrosinistra aumenta l' ottimismo per l'andamento dell'affluenza che alle 12 era quasi al 12%, alle 19 era al 30% e alle 22 è oltre il 41%. I dati della giornata per Pd e Idv hanno il sapore della vittoria quasi raggiunta e comunque indicano che l'invito a disertare le urne è stato disatteso per almeno la metà degli votanti. I seggi riapriranno stamattina alle 7 per chiudersi definitivamente alle 15. Il quorum per quesito – E' stata del 41,14% l'affluenza alle urne rilevata alle ore 22 in Italia per il quesito referendario n. 1, con cui si chiede l'abrogazione di norme relative alle modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Identica percentuali del 41,14 anche il questio numero 2 in cui si chiede l'abrogazione delle determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. E' stata leggermente inferiore pari al 41,11% l'affluenza per il quesito referendario n. 3, con cui si chiede l'abrogazione parziale di norme relative a nuove centrali per la produzione di energia nucleare. E' stata del 41,10% l'affluenzaper il quesito referendario n. 4, con cui si chiede l'abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del presidente del consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in udienza penaleI commenti – “E' come la scalata del K2, ma vedo già la vetta. Ce la possiamo fare tutti insieme”, commenta Antonio Di Pietro mentre il Pd con il responsabile Organizzazione Nico Stumpo commenta: “l'affluenza é alta e il quorum è ormai vicino. Comunque già dalla mattina il Pd segnalava la possibilità di farcela perché si segnalava che, in base alla consultazione degli archivi del Viminale, qualunque sia stato il quesito referendario ed il tipo di referendum, quando già la prima rilevazione dell'affluenza alle urne è stata a due cifre, come nel caso di oggi, si è sempre raggiunto il quorum. Intanto tra le forze di opposizione sono Idv e Sel a commentare con maggior solerzia l'andamento delle votazioni: Leoluca Orlando definisce oggi e domani “giornate importantissime per la democrazia ' e Nichi Vendola vede a portata di mano una vittoria che consenta di ''uscire dal berlusconismo”.Bossi: referendum sono un imbroglio – Nel campo del centrodestra, a rompere il silenzio elettorale è stato il Senatur che ha espresso la speranza che “la gente non vada a votare”. Di fronte alla possibilità che il quorum venga raggiunto, il leader del Carroccio ha sostenuto che “Berlusconi ha perso la capacità di comunicare in televisione”. “Questa è la semplice verità e la gente è caduta in trappola”, ha aggiunto. “L'invito di Bossi a non andare a votare, a urne aperte, è l'ennesimo schiaffo alla democrazia, e l'ennesimo autogol della maggioranza che indegnamente governa questo paese”, protesta il presidente dei senatori dell'Idv Felice Belisario.Primi verdetti – Chiusi i seggi, infatti, arriverà il primo 'verdetto' del Viminale sulla validità della consultazione referendaria (la partecipazione al voto del 50%+1 degli elettori in ciascuno dei diversi referendum) prima dell'inizio dello spoglio e quindi della proclamazione del risultato: vittoria dei sì o dei no. Se infatti il quorum non venisse raggiunto, la consultazione sarebbe proclamata nulla. E verrebbe dichiarato nullo anche lo scrutinio dei 'sì' e dei 'no' anche se per prassi poi le schede vengono controllate e il risultato reso noto comunque. Nel caso in cui il quorum fosse mancato per poco, non è escluso un periodo di 'sospensione' del risultato che potrebbe durare da lunedì a giovedì. Solo allora, infatti, si riunirà, l'ufficio centrale della Cassazione per i referendum a cui spetta la proclamazione del risultato: valido/non valido, vittoria dei sì o dei no. E i promotori hanno già preannunciato istanze alla Suprema Corte per il ricalcolo e l'abbassamento del quorum qualora l'astensione all'estero risulti determinante. In considerazione del mancato voto all'estero sul nucleare per la ristampa all'ultimo momento delle schede. E per i molti plichi tornati indietro alla sedi consolari per errori negli indirizzo degli elettori all'estero.Italiani all'estero – Il corpo elettorale della circoscrizione estero interessato alle consultazioni referendarie, che ha già votato nei giorni scorsi per corrispondenza grazie ai plichi inviati alle ambasciate italiane, è di 3.236.990 elettori: il dato è suscettibile di variazione in relazione all'eventuale ammissione al voto disposta dalle autorità consolari competenti. Il rebus del quorum legato in particolare al nucleare, con l'impossibilità materiale di far rivotare gli italiani all'estero sul quesito come riformulato da pochi giorni dalla Cassazione con ok della Corte Costituzionale, porta a dire che solo se alle urne si recheranno almeno 26 milioni di italiani vi sarà certezza sul raggiungimento della soglia minima di validità12 giugno 2011Redazione Tiscali