L’Organismo Unitario dell’Avvocatura (Oua) valuta con attenzione il decreto legislativo varato oggi dal consiglio dei ministri sulla riduzione dei riti nel processo civile. Per il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla, «si poteva fare di più per rendere la nostra giustizia ancor più celere ed efficace. La situazione attuale è un assurdo con ben trentatre riti, ma si poteva fare molto di più e ridurre fino a due».
«La ragione di questo limite è anche nel fatto che la delega è insufficiente – conclude – così rimangono in piedi le procedure concorsuali di famiglia e dei minori, nonché numerose altre. Forse sarebbe opportuno colmare le lacune dell’attuale delega mediante un’ulteriore disposizione legislativa, così come è scritto nella stessa relazione che accompagna il d.lgs. Uguale trattamento bisognava avere con la media-conciliazione, il cui decreto legislativo, invece, è palesemente viziato per eccesso non prevedendo la legge delega l’obbligatorietà dell’istituto».