Corte Costituzionale: via libera al referendum sul nucleare

La Consulta ha deciso all’unanimità che il nuovo quesito abrogativo sul referendum nucleare, formulato dalla Cassazione dopo le modifiche legislative introdotte dal decreto omnibus, risponde ai requisiti di costituzionalità, e quindi non può fermare il voto del 12 e 13 giugno.
Grande soddisfazione da parte del presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che considera la decisione della Corte Costituzionale “un’ultima lezione giuridica e di civiltà” e si augura che “il governo la smetta di frapporre bastoni tra le ruote del referendum sul nucleare”. “Ricordiamo che votare è un diritto e un dovere dei cittadini previsto dalla Costituzione – ha aggiunto Di Pietro -. Lasciamo, quindi, che siano loro a decidere sul proprio futuro, specie su una materia così delicata, come quella della costruzione di centrali nucleari sul nostro territorio, che interessa tutti i cittadini, anche coloro che hanno votato, e ancora vogliono votare, a favore di questo governo. Proprio per rispetto di questi, l’Italia dei Valori, che in perfetta solitudine ha raccolto due milioni di firme ed è stata promotrice del referendum, rinuncia a qualsiasi pretesa di primogenitura. E invita tutti i cittadini a votare serenamente, e secondo coscienza, senza preoccuparsi se il loro voto possa incidere sulla tenuta di questo governo”.

Felice Belisario, capogruppo Idv in Senato, ha posto l’accento su quella che deve essere intesa come una “nuova vittoria della sovranità popolare”. “A quanti si dichiarano sorpresi, sbalorditi e sconcertati da questa decisione – ha aggiunto il senatore Idv – diciamo che è solo l'inizio perché il segnale più forte arriverà dalle urne”.

Oggi, infatti, termina definitivamente il tentativo di boicottaggio dei referendum, che si svolgeranno domenica 12 e lunedì 13, attuato dal Governo da alcuni mesi a questa parte: prima con il decreto omnibus e poi con l’intervento dell’Avvocatura generale dello Stato presso la Consulta per ribadire l’inammissibilità del quesito sul nucleare perché avrebbe “un oggetto del tutto difforme rispetto al quesito in base al quale sono state raccolte le firme”.

I Supremi giudici questa mattina hanno ascoltato le parti in causa: l'avvocato dello Stato Maurizio Fiorilli, che rappresenta la posizione del Governo, Alessandro Pace per conto dell’Italia dei Valori e degli altri promotori del referendum sul nucleare, Gianluigi Pellegrino per il Pd e del Movimento difesa del cittadino, un rappresentante del Wwf Italia, e per l'associazione Fare Ambiente, che si oppone al referendum, Andrea Panzarola.

Alla fine, come già presupposto ieri dal nuovo presidente della Consulta, Alfonso Quaranta, si sono espressi contro la posizione del Governo e a favore di quella dei comitati referendari.

Ora la parola spetta solo ai cittadini che fra cinque giorni potranno decidere democraticamente del loro futuro e votando SI potranno allontanare la minaccia nucleare, assicurarsi acqua pubblica e ristabilire la legalità nel nostro Paese.

www.sireferendum2011.it

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