Via libera dell'aula della Camera alla fiducia posta dal governo sul “decreto omnibus” che contiene, tra l'altro, la moratoria che potrebbe bloccare i referendum sul nucleare. I voti a favore sono stati 313, i voti contrari 291, le astensioni 2. Incassato il voto di fiducia, si passa ora all'illustrazione degli ordini del giorno. E, secondo un accordo informale tra i gruppi, la seduta dovrebbe essere poi aggiornata a mercoledì: dalle ore 16 ci dovrebbe essere il voto degli odg, alle ore 18,15 le dichiarazioni di voto e intorno alle 19,45 il voto finale sul decreto in diretta Tv. Il governo ha posto la fiducia su un testo identico a quello arrivato dal Senato e quindi con il via libera di domani il decreto diventerà legge dello Stato. Tra le disposizioni del provvedimento oltre allo stop del programma nucleare e sì all'aumento delle accise sui carburanti a copertura del reintegro dei fondi Fus, c'è anche la possibilità per la Cassa depositi e prestiti di assumere partecipazioni in società considerate di rilevante interesse nazionale. Il premier Berlusocni ha espresso “soddisfazione”.Diventa legge la moratoria sul nucleare – Le norme sul nucleare prevedono la moratoria di due anni sul programma del governo di introdurre in Italia la produzione di energia attraverso l'atomo. La norma ha suscitato molte critiche perché, secondo più parti, è stata studiata dal governo proprio per evitare che gli italiani si pronuncino sulla costruzione di centrali nucleari. Ma le critiche riguardano anche il fatto che così, si sostiene, il governo intende sfruttare l'effetto nucleare per distogliere l'attenzione dai referendum, nei quali gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi anche su acqua e legittimo impedimento. In ogni caso solo una volta approvata definitivamente dall'aula di Montecitorio con il voto sul merito del provvedimento, la legge passerà alla firma del capo dello Stato per la sua promulgazione e successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Solo a quel punto potrà pronunciarsi l'ufficio centrale della Cassazione per i referendum che dovrà stabilire se la nuova norma, per quanto temporanea, comporti l'annullamento del referendum sul nucleare.Dopo la promulgazione tocca alla Cassazione – In ogni caso il governo incassa la fiducia e presumibilmente anche il voto alla conversione del decreto in legge. La maggioranza, le opposizioni hanno tuonato contro il possibile imminente stop al referendum sul nucleare, a seguito del voto di Montecitorio. In particolare, l'appello di Antonio Di Pietro a Quirinale (“non firmi la legge, non la faccia entrare in vigore fino al refrendum..”) e a Cassazione (“non avalli lo scippo del diritto degli italiani ad esprimersi sul nucleare che il centrodestra vorrebbe”) è stato praticamente in contemporanea al sì della Camera alla fiducia sul dl omnibus.I Liberaldemocratici non partecipano al voto – Nessuno dei tre deputati del gruppi dei Liberaldemocratici hanno partecipato nell'aula della Camera alla votazione sulla fiducia posta dal governo sul dl Omnibus. Non ha risposto, infatti, alla chiama, né il sottosegretario Daniela Melchiorre, né hanno votato Riccardo Merlo e Italo Tanoni. Alla chiama non hanno risposto i deputati dell'Mpa di Raffaele Lombardo, Ferdinando Latteri e Angelo Salvatore Lombardo, né il 'responsabile' Silvano Moffa né Calogero Mannino. Per il Pdl erano assenti fra gli altri i sottosegretari Giuseppe Cossiga e Gianfranco Micciché ed il segretario del Pri, Francesco Nucara.I “comitati per il sì”: governo terrorizzato – “Un governo terrorizzato dall'opinione degli italiani fa marcia indietro su uno dei punti qualificanti del proprio programma e cancella il nucleare. Ma sappiamo che è un trucchetto, e che tenteranno di riprovarci. Per questo vogliamo il referendum”. Le oltre 80 associazioni del Comitato “vota sì per fermare il nucleare”, in presidio di protesta davanti a Montecitorio contro il dl Omnibus, commentano così la fiducia al testo che, tra le altre misure, cancella le norme sul ritorno dell'Italia al nucleare. “La paura della valanga di sì che pioveranno dal referendum – commentano dal Comitato – ha fatto mettere la retromarcia e cancellare il programma atomico”. Ma, avvertono, “non ci accontentiamo: perché il nucleare esce dalla porta ma cercheranno di farlo rientrare quanto prima dalla finestra”. Per questo, affermano le associazioni, “sarebbe bene che agli italiani non venga tolto il diritto costituzionalmente riconosciuto” di votare per il referendum il 12 e 13 giugno dando “così l'addio definitivo all'atomo”.Bonelli (Verdi): furto di democrazia – “Oggi si è compiuto un attentato alla democrazia senza precedenti nella storia della Repubblica”. Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi per la Costituente ecologista Angelo Bonelli. “Quello che sta avvenendo – dice – è in linea con quanto accade nei regimi non democratici”. “Per paura di essere bocciato ai referendum Berlusconi ha deciso di rubare agli italiani il diritto di fermare definitivamente il nucleare attraverso i referendum che sono uno strumento costituzionale di democrazia diretta. Questo – conclude Bonelli – è un furto di democrazia e di diritti che dimostra come il governo si sia rinchiuso nella sua fortezza ed abbia ormai smarrito il consenso popolare”.24 maggio 2011Redazione Tiscali