E' cominciato a Milano il processo alle cosche della ‘ndrangheta colpite nel luglio scorso alla maxi operazione «Infinito», che ha portato a oltre 170 arresti nella sola Lombardia. Tra i 39 imputati che hanno scelto il rito ordinario (altri 119 verranno giudicati con il rito abbreviato a partire dal prossimo 9 giugno), c’è anche l’ex direttore della Asl di Pavia, Carlo Chiriaco: secondo l’accusa, sarebbe stato un elemento di raccordo tra i boss della ‘ndrangheta e alcuni esponenti politici. Il Comune di Pavia chiederà di potersi costituire parte civile nel processo. Tra gli imputati che verranno giudicati dal collegio dell’ottava Sezione penale, presieduta da Maria Luisa Balzarotti, ci sono anche l’ex capo della ‘ndrangheta in Lombardia, Giuseppe «Pino» Neri, Vincenzo Novella figlio del boss Carmelo ucciso nel 2008 e Ivano Perego della Perego General Contractor. Prima dell’inizio del processo le telecamere della Rai sono state allontanate: nessun operatore potrà riprendere quanto succederà in aula.
In tribunale sono arrivati, per assistere al processo, anche i giovani dell’associazione «Ammazzateci tutti». Assieme ai giovani esponenti dell’associazione, presieduta in Lombardia da Massimo Brugnone, in aula anche i ragazzi del liceo artistico milanese di Brera. I giovani indossano le caratteristiche magliette con su scritto «E adesso ammazzateci tutti». Presenti anche i rappresentanti di alcune associazioni antimafia lombarde, come «Qui Lecco Libera».