L’attentato al Papa e il nido di serpi

Lech Walesa di Solidarnosc doveva essere assassinato dai servizi dell'Est. I servizi francesi vennero a conoscenza dell'attentato a Giovanni Paolo II e avvertirono il Vaticano. Le Brigate Rosse erano collegate con i servizi bulgari. Alì Agca fu assunto come killer dall'Urss attraverso la mediazione della Bulgaria. Il rapimento di Emanuela Orlandi fu un avvertimento a Agca, che da allora si finse pazzo e smise di parlare. L'Occidente non fece nulla in seguito per arrivare alla verità per non compromettere il processo di distensione con l'Unione Sovietica. Una delle due guardie svizzere, Alois Estermann, trovate uccise nel 1998 in Vaticano insieme alla moglie, un caso apparente di omicidio suicidio, era una spia della Stasi arrivata al vertice della Polizia Vaticana. Woytila in un colloquio con Indro Montanelli definì la vicenda dell'attentato un “garbuglio“. Un pozzo nero, un groviglio di serpi che più sciogli più si rivela complesso, inestricabile e sempre pericoloso anche per chi si avvicina alla verità a distanza di 30 anni, da quel 13 maggio 1981 in piazza San Pietro.

Intervista a Ferdinando Imposimato e Sandro Provvisionato autori di “Attentato al Papa“.

Il grande complotto (espandi | comprimi)
S. Provvisionato – Per uccidere il Papa, questo era l’obiettivo, fortunatamente fallito, bisognava mettere in campo più forze, non è come qualcuno ancora si ostina a dire: l’atto isolato di un turco folle, anche se Agca ha delle vene di follia. E’ un qualcosa invece di molto più complesso, perché il Papa? Perché siamo nel 1981, in piena guerra fredda, l’impero sovietico, che crollerà nel 1989 comincia a scricchiolare e in questo contesto un Papa polacco che è molto legato a Solidarnosc, il sindacato polacco che sta minando le basi della repubblica polacca, è un Papa che dà fastidio, va assolutamente eliminato.
Il fatto di non essere riusciti a eliminarlo sarà per il blocco dell’Est un grande autogol, tant’è che il Papa diventerà ancora più Santo, la sua santità che si celebra in questi giorni nasce proprio da lì, dal fatto che riesce a scampare da un attentato, ma perché un grande intrigo ancora? Perché non finisce con l’attentato al Papa, la nostra non è altro che un’inchiesta giornalistica che si basa soprattutto su documenti, molti inediti, di provenienza della Germania dell’Est, Stasi soprattutto, è un grande intrigo che non finisce con l’attentato al Papa ma continua perché dopo l’attentato al Papa, fallito, c’è il problema che questo Ali Agca comincia a parlare, comincia a raccontare delle cose dopo un periodo di lungo silenzio, comincia a raccontare la verità. La verità dà fastidio, però a tutti dà fastidio, anche al blocco occidentale, perché se veramente i sovietici insieme ai bulgari e ai tedeschi dell’Est hanno organizzato questo grande complotto, la famosa Ostpolitik, la politica di espansione tra due blocchi non può andare in porto e allora ecco il grande muro di gomma che si crea intorno all’attentato al Papa. Il Vaticano non vuole più parlare di questa storia, si trovano ostacoli, addirittura orditi dai nostri servizi segreti combutta con quelli dell’Est.
Poi c’è il capitolo più doloroso, quello di Emanuela Orlandi, la ragazza figlia di un dipendente del Vaticano, al terzo tentativo perché inizialmente ci sono altre due ragazze del Vaticano messe nel mirino dei sequestratori, viene sequestrata. Viene sequestrata a un solo scopo: intimidire e attirare in una trappola Agca, cosa significa? Agca sta parlando, sta raccontando tutto, Agca ha delineato la pista bulgara ma c’è una coincidenza che neanche a livello giudiziario all’epoca era stata notata. Il 24 giugno 1983 sparisce Emanuela Orlandi, il 26 giugno, appena 2 giorni dopo Agca smette di parlare, il sequestro di Emanuela non è un sequestro chiaro fin dall’inizio, si pensa a una sparizione, ma Agca ha capito che il sequestro di Emanuela è legato a lui, quindi cosa fa? Da una parte smonta tutto quello che aveva costruito, dall’altra spera in uno scambio con questa ragazza. Non otterrà né l’uno né l’altro in realtà, perché poi la pista bulgara sarà indagata al di là delle cose che lui tratterà, fingendosi addirittura pazzo, ricorderete che nel corso del processo Ali Agca fa il matto, dice di essere Gesù Cristo, dice di essere il profeta tornato sulla terra, racconta un sacco di balle.
Purtroppo il sequestro alla Orlandi Emanuela non sortirà nessun effetto neanche per quanto riguarda la sua liberazione.

La pista bulgara (espandi | comprimi)
F. Imposimato – Le indagini fatte dopo i processi hanno confermato la validità della pista bulgara, tanto che uno dei testimoni di questa vicenda che è l’interprete dell’ambasciata bulgara che si chiama Assen Marcevski ha scritto un libro “I misteri italo – bulgari” in cui dice che addirittura i giudici bulgari Jordan Ormankov e Stefan Markov Petkov, che poi non erano giudici, ma agenti segreti bulgari, cercarono di convincere Ivanov Antonov che era un capo della Balcan Air, a confessare di aver commesso il delitto assieme a Ali Agcaperò a confessare di averlo fatto per fini privati e non per conto dello Stato bulgaro.
Quindi questa circostanza che è emersa però soltanto 20 anni dopo, conferma la validità della pista bulgara, è vero che Ali Agca poi a un certo punto ha incominciato a fare il farneticante, il delirante, l’islamico, il terrorista islamico, però questo è avvenuto dopo che egli è stato minacciato nel carcere di Rebibbia da due falsi giudici che erano Jordan Ormankov e Stefan Markov Petkov , i quali erano addestrati a Berlino Est dove andavano durante il periodo precedente l’attentato e dove avevano contatti con il capo della Stasi che era Markus Wolf. Sono andato a parlare con Markus Wolf, il quale mi ha confermato che dietro l’attentato al Papa c’erano i bulgari, però questo non ha voluto ovviamente dirlo in maniera ufficiale, che loro fecero tutta una serie di operazioni per sviare le indagini dalla Bulgaria, portandoli invece sui lupi grigi e sulla Cia e questa opera di depistaggi poi ha prodotto degli effetti devastanti perché ancora oggi noi siamo costretti a constatare che molti si lasciano condizionare dai depistaggi proprio di Markus Wolf e di Gunther Bohnsack e della Stasi che era la polizia segreta della Germania orientale.
S. Provvisionato – Il grande intrigo continua addirittura fino al 1998, quando il 4 maggio avviene qualcosa di clamoroso dentro le mura del Vaticano, in un appartamento dentro le mura vengono trovati tre cadaveri, il Comandante delle guardie svizzere, Alois Estermann, una giovane guardia svizzera Cedric Tornay e viene trovata anche la moglie del comandante. Il comandante ma questo lo si scoprirà dopo quando gli archivi dell’Est verranno aperti, era una spia della Stasi, era riuscita addirittura arrivare al vertice della Polizia dell’esercito del Vaticano.
Vengono trovati morti tutti e tre, si pensa a uno scontro tra la guardia Svizzera e il suo Comandante. si scoprirà invece che il comandante stava per abbandonare il suo incarico, stava per fuggire all’estero e aveva già contatti per raccontare tutto questo intrigo.

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