LE OPPOSIZIONI VOTINO COMPATTE CONTRO LA GUERRA

Il governo italiano ha deciso di bombardare la Libia. Per il Presidente della Repubblica questo rientra perfettamente nel solco della risoluzione 1973 dell’Onu, in cui si “autorizza gli Stati membri che hanno notificato al segretario generale, e che agiscono a livello nazionale o tramite organizzazioni o accordi regionali (…) ad adottare tutte le misure necessarie (…) per proteggere i civili e le aree civili popolate sotto la minaccia di un attacco in territorio libico, compresa Bengasi, pur escludendo una forza di occupazione straniera in qualsiasi forma su qualsiasi parte del territorio libico”.

L’Italia dei Valori rispetta la posizione del Colle ma non la pensa allo stesso modo. Nella risoluzione Onu questo paragrafo è posto sotto il titolo di “protezione dei civili”. Ma “adottare tutte le misure necessarie” non significa per forza sparare, anche perché lanciare bombe, per quanto intelligenti siano, non esclude di colpire quegli stessi civili che si vogliono proteggere. Lanciare bombe, inoltre, è un atto di guerra, non di pace, e il ripudio della guerra è uno dei pilastri della nostra Costituzione. Del resto la risoluzione dell’Onu contiene moltissime altre misure, dall’embargo al divieto per Gheddafi e molti componenti del suo clan di muoversi al congelamento dei beni personali del rais.

Questa la posizione dell’Italia dei Valori che, da quanto leggo, sta diventando sempre più isolata. In Parlamento siamo gli unici ad opporci alla guerra senza se e senza ma. Per questo non ci sarà difficile votare contro qualsiasi mozione che preveda l’utilizzo di strumenti bellici. Gli interventi del Quirinale di questi giorni sembrerebbero aver convinto alcune forze di opposizione che l’intervento militare sia utile e necessario.

Terzo polo e Partito democratico sembrano non farsi troppi scrupoli della Costituzione. Ma dimenticano che la maggioranza risicatissima che appoggia il governo, è spaccata. La Lega sta lanciando da giorni segnali importanti: non vuole l’intervento bellico. Io credo che alla fine, in cambio di un piatto di lenticchie, anche Bossi voterà i bombardamenti in Libia, ma se così non fosse? Andiamo ripetendo da tempo, ormai, che la priorità è liberarci di questo ingombro della democrazia. Martedì potremmo avere un’occasione irripetibile. Ai soccorritori dell’ultima ora, colti anche loro dal virus dei responsabili, dico che se salveranno il Governo lo avranno sulla coscienza e ne dovranno rendere conto agli italiani: dopo aver chiesto ogni giorno le dimissioni di Berlusconi, sarebbe assurdo che fossero proprio alcune opposizioni a garantirgli il futuro. All’Italia serve una svolta e serve subito. L’unica mozione che promuove un cambio di rotta è quella dell’Idv, nettamente contraria all’inasprimento dell’impegno in Libia. Sarebbe imperdonabile che fossero il Pd o il Terzo Polo a mettere delle pezze alla politica estera del Governo ridotta in brandelli. A quel punto i cittadini sapranno con chi prendersela se il Paese sarà ancora tra le grinfie di Berlusconi. Dopo aver chiesto ogni giorno le dimissioni di Berlusconi, sarebbe assurdo che fossero proprio alcune opposizioni a garantirgli il futuro. All’Italia serve una svolta e serve subito. L’unica mozione che promuove un cambio di rotta è quella dell’Idv, nettamente contraria all’inasprimento dell’impegno in Libia. Fino a martedì prossimo c’è tempo per meditare, ricordo che quando si è all’opposizione non si possono fare pasticci. La gente non capirebbe: o di qua o di là.

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