Monsignor Rino Fisichella, nella trasmissione "In Onda" del 24 aprile su La7,  alla domanda del filosofo Giulio Giorello perché la Chiesa si ostini ad escludere le donne dal sacerdozio

Monsignor Rino Fisichella, nella trasmissione “In Onda” del 24 aprile su La7, alla domanda del filosofo Giulio Giorello perché la Chiesa si ostini ad escludere le donne dal sacerdozio e quindi dalla possibilità di diventare papa, rispondeva affermando che la Chiesa, pur riconoscendo alle donne la stessa dignità degli uomini, doveva osservare la volontà di Gesù, e aggiungeva: “Non è detto che le donne possano svolgere le stesse mansioni degli uomini”. Affermazione, questa, ridicola soprattutto se riferita ai ruoli svolti oggi dai preti, dai vescovi e dai papi. Nessuno però faceva la semplice inconfutabile obiezione riguardo alla “volontà” di Gesù, né i bravi conduttori, né il filosofo. Se monsignor Fisichella confrontasse la condizione delle donne al tempo di Gesù in Palestina, e la condizione delle donne oggi, soprattutto nel mondo occidentale, si renderebbe facilmente conto dei motivi che spinsero Gesù ad affidare agli apostoli (mandati come pecore in mezzo ai lupi) l'evangelizzazione del mondo, e ad un apostolo in particolare il compito di pascere le sue pecore (Gv 21, 15 – 17). Oggi quei motivi non hanno ragione d'essere. La verità è un'altra, e gli uomini della Chiesa la conoscono bene.

Elisa Merlo

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