In politica ( quella con la P maiuscola per intenderci) ho sempre creduto nel principio che:” Il parlamentare come la sovranita’ appartiene al popolo e da questi dipende”. Il fenomeno del trasformismo, ribaltonismo e ultimamente (da noi ribattezzato) “scilipotismo”, e’ un anomalia legislativa , tipica italiana, dovuta al fatto che il parlamentare svolge il suo mandato senza vincolo alcuno, nemmeno verso i suoi elettori, a meno che ( come tra l’ altro ho gia’ analizzato in altro mio intervento) non sia previste dalla nostra Costituzione le dimissioni del parlamentare in caso di rottura con il suo partito d’ appartenza e il passaggio del testimone al primo dei non eletti. . Detto’ cio’, credo che “non tutti i “Razzi” vengono per nuocere! L’ On. Antonio Razzi (oggi piu’ responsabile di quanto non lo fosse nel IDV) in un suo commento a me fatto, sul voto paritario a tutte le tornate elettorai (voto attivo/passivo). Mi precisava:” Lo sto riproponendo a Brunetta precisando che servirà oltre che per il controllo sulla legalità delle votazioni, per permettere agli italiani all'estero di votare in Italia senza venirci personalmente. Il tentativo è di equiparare il voto uguale per tutti gli italiani compreso l'elettorato attivo e passivo. Ma mi faccia una cortesia, perchè non si rivolge anche agli altri eletti all'estero che non hanno mai detto una sola parola su questa proposta? Non crede che il voto come proposto andrà a rompere le loro uova nei loro panieri? Saluti Antonio Razzi”. Adesso al di la’ della delle sue “colpevolezze” di essere passato all’ altra sponda, al sottoscritto interessa poco o niente, l’ importante e che porti “in porto”, ( mi scuso per il pasticcio) il voto elettronico paritario. Inviterei Antonio Razzi ad accorciate i tempi e darsi da fare a contattare di nuovo il ministro Brunetta ed esporli la proposta, che noi tutti dall’ estero abbisogniamo. A noi interessa principalmente avere piu’ voce in capitol e ripristinare quell ponte tra l’ Altraitaia e madre Patria, e questo puo’ avvenire solo, lasciandoci votare “liberamente” e “egualmente” senza limiti, come la Costituzione ci impone. ( art. Cost. 48)
