Lirio Abbate, vogliono ucciderlo ma non fa notizia

di Alberto Spampinato

Dare solidarietà a Lirio Abbate, per noi di Ossigeno per l’Informazione, sarebbe come darla a noi stessi. Perciò mi limito a dare a Lirio un forte abbraccio, anche se, essendo egli un po’ orso, ciò può metterlo in imbarazzo più di una minaccia. Lirio è il nostro Primo Osservatore. E’ la pietra su cui è stato costruito l’Osservatorio. Chi non conosce la storia di Lirio, chi non ha letto i suoi libri , in particolare “I complici”) i suoi articoli, le sue inchieste non conosce particolari importanti del lato d’ombra in cui si svolge la vicenda del potere in Italia. La sua storia personale dice da sola il motivo per cui è nato Ossigeno: dare visibilità e sostegno a chi nel campo del giornalismo fa il lavoro più difficile, a chi prende il fuoco con le mani, a chi maneggia le notizie più scomode, a chi invece di autocensurarsi accetta consapevolmente di correre un rischio e poi, spesso, resta isolato, fatica a trovare comprensione e solidarietà perfino fra gli stessi giornalisti.

Ognuno di noi conosce qualcuno di quei giornalisti che in questi quattro anni in cui Lirio ha vissuto sotto scorta ha insinuato,senza alcuna pezza d’appoggio, che le minacce nei suoi confronti fossero una montatura. Purtroppo sembra proprio che non lo siano. Era già evidente, ed ora le ultime notizie filtrate dalle indagini giudiziarie lo confermano come una prova del nove. Eppure la tentazione dell’isolamento, di mantenere il dubbio, un “ma” che esime dall’impegno e dalla solidarietà anche a dispetto della realtà, resta ed è dura a morire. S’è visto, e duole costatarlo, anche rispetto a queste ultime rivelazione sui progetti di Cosa Nostra per eliminarlo. Quanti giornali e quanti giornalisti hanno dato la notizia? Pochi. Quanti giornalisti, pubblicando la notizia correlata delle minacce mafiose a Carlo De Benedetti e dell’ipotesi di eliminare l’ex pm Antonio Di Pietro, hanno omesso il nome di Lirio e le minacce contro di lui, che pur provengono dalla stessa inchiesta?

Si fa fatica a capire come ciò possa accadere senza suscitare alcuna reazione, come possa spiegarsi sul piano della professionalità giornalistica prima ancora che dell’etica. Aggiungo un’altra domanda: quanti giornali hanno scritto che dall’inizio dell’anno ci sono stati almeno 21 episodi di minacce e intimidazioni nei confronti di giornalisti in Italia? Risponderò io: nessuno. Eppure Ossigeno questi casi li ha contati, raccontati, descritti , documentati, segnalati uno per uno, e ha spiegato che i giornalisti coinvolti sono molti di più. Finché in Italia accadranno queste cose, ci sarà molto lavoro per Ossigeno e per i suoi amici e sostenitori.

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Roberto Natale: “Solidarietà a Lirio Abbate e vigilanza della Fnsi: “Le informazioni fornite da Francesco La Licata su ‘La Stampa’ in merito ai legami tra mafia, camorra e ‘ndrangheta per l’eliminazione fisica del collega Lirio Abbate, di alcuni importanti editori, di politici e di magistrati di frontiera – ha dichiarato Roberto Natale, presidente della FNSI – fanno pensare ad un progetto stragista di enorme proporzione. La malavita organizzata starebbe, dunque, alzando di nuovo il tiro per riprendere la strategia degli attentati degli anni Novanta. Questo va assolutamente fermato ed il Sindacato dei giornalisti impegnerà tutte le sue forze e le sue energie, per chiedere a voce alta che le istituzioni e la politica tutta si impegnino per stroncare, ove venissero confermate queste informazioni, ogni tentativo di destabilizzazione democratica. Al collega Lirio Abbate, più volte nel mirino della malavita, la fattiva solidarietà della Fnsi”

Carlo Vizzini (Pdl) solidale con cronista e toghe: “Che Lirio Abbate ed una serie di magistrati delle Procure Antimafia siano invisi alla mafia, comunque denominata, è cosa nota. Se però risponde al vero che vi siano relazioni su incontri tra ‘ndrangheta e mediatori per affrontare problemi come l’eliminazione del giornalista Abbate, il ‘problema Spatuzza’ ed il ‘problema 41bis’, come oggi scrive un quotidiano nazionale, è cosa gravissima”, ha dichiarato il senatore Carlo Vizzini, presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato

Beppe Lumia (Pd), solidarietà a Di Pietro, De Benedetti e Abate: “Esprimo la mia piena solidarietà ad Antonio Di Pietro, Carlo De Benedetti e al giornalista Lirio Abbate. La notizia di un piano della mafia per eliminarli e di un summit tra Cosa nostra, ‘Ndrangheta e Camorra ci dice che le organizzazioni criminali sono in allerta pronte a riorganizzarsi e colpire”, ha affermato Giuseppe Lumia, senatore Pd e componente della commissione Antimafia.

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