LE PATURNIE DELLA SIGNORINA BINDI

Presidenza della Camera super partes? Macchè, visto quello che dichiara al “Corriere della Sera” la signorina on.le Rosy Bindi – 60 anni, cattolica, indicata da Nichi Vendola come la miglior candidata a premier possibile per il centrosinistra – subito dopo l’approvazione della legge sul processo breve e l’evidente ostruzionismo parlamentare portato avanti per più giorni. Dichiara infatti la Bindi: “ L’ostruzionismo l’abbiamo fatto anche bene, direi con convinzione, ma purtroppo c’è la dittatura della maggioranza anche se a loro manca un elemento: la vergogna. Hanno costretto il Parlamento a stare barricato qui dentro per due giorni. Hanno bloccato il paese. Ne risponderanno agli italiani quando verrà il tempo di votare”.

Bindi barricadera, quindi, a protestare per le lungaggini parlamentari?

Veramente è la stessa Bindi Rosy immortalata ad urlare e ritmare “P2 – P2 – P2 “ all’indirizzo del capogruppo del PDL dai banchi del PD (e non richiamata dal presidente Fini, come sarebbe stato giusto) al momento della votazione finale, la stessa Rosy Bindi che – proprio come presidente di turno della Camera (lei è una vice-presidente!!) – in settimana aveva fatto scientemente di tutto e di più per forzare il regolamento ed aiutare in modo plateale l’opposizione a perder tempo, spalleggiata peraltro anche da Fini. Parlamento bloccato? Ma come si fa a far finta di indignarsi per i ritardi, quando se ne è invece spudoratamente gli artefici ?

Martedì sera proprio la Bindi, esauriti tutti gli altri cavilli, ha dato addirittura la parola per ore intere ai deputati PD, IDV e FLI perché parlassero “in dissenso dal proprio gruppo” quando era solo una plateale la manovra ostruzionistica, tanto è vero che poi nessun deputato votava mai in dissenso dagli ordini della propria scuderia.

Non basta, il giorno dopo lo stesso Gianfranco Fini – prendendo in giro anche il buonsenso – ha replicato lo show permettendo decine di interventi assurdi sul processo verbale del giorno prima (benedicendo una inedita formula di ostruzionismo, mai consentita in decenni di attività parlamentare) pur di far perdere altro tempo. E’ profondamente scorretto che la Camera venga gestita in questo modo perché la terzietà della presidenza nel dibattito è (era) da sempre garanzia per tutti: un argomento sul quale il presidente Napolitano ha il dovere istituzionale di intervenire.

Da notare, tra l’altro, che quando si è passato a votare per scrutinio segreto diversi deputati di opposizione hanno votato con la maggioranza, a testimoniare che la legge sul “processo breve” è una cosa sensata e giusta, cui ci si è opposti in modo preconcetto solo perché c’è di mezzo Berlusconi.

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