Pensavamo che dopo Pertini e Cossiga, non ci sarebbe stato nessun’altro Presidente tagliato ad esprimere, tanto apertamente, le sue idee come Primo Cittadini della Repubblica anche nei confronti del mercato dozzinale che si è verificato recentemente in Parlamento. Dunque, in circostanze d’emergenza, ci siamo, francamente, ricreduti. Ora è Giorgio Napolitano a continuare l’impegno di franca chiarezza nei confronti di questa nostra Penisola che appare sempre più scossa anche là dove le Istituzioni non dovrebbero mai essere carenti o fare di Montecitorio un turpe mercato. Il Presidente, tra l’altro, ha preso aperta posizione contro l’insensibilità dei politici; sia nei modi, sia nei termini nel manifestrare le loro posizioni che, a ben osservare, anche Napolitano ha ritenuto non sempre sostenibili. La linea del Capo dello Stato, con la sua lucida fermezza, ci ha confortato. In Italia, ed il Presidente non l’ha taciuto, esistono ancora vuoti di potere che lo Stato deve colmare, delle connivenze e delle faide che devono essere stroncate. Ligio alla Costituzione, egli non è andato mai oltre i compiti che gli competono ma, proprio perché garante del Dettato Costituzionale, ha sempre preferito assumere un atteggiamento meno formale di quanto il protocollo solitamente prevede. Le sue parole, ferme, ma senza ombra di polemica, sono state udite dal Parlamento ed al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite. L’Italia, di là dai contrasti, è uno Stato di diritto ed ogni atteggiamento eversivo deve essere condannato. Indipendentemente da chi, e come, sia stato portato avanti. Abbiamo, in particolare, apprezzato la linea tramite la quale ha saputo utilizzare i mezzi a sua disposizione. Napolitano, pacato e moderato, ha lanciato precisi messaggi che sono stati tutti recepiti. E, sotto questo profilo, non abbiamo notato le consuete “differenze” tra Maggioranza ed Opposizione. Ovviamente, e ne condividiamo il metodo, Napolitano, in ogni circostanza, è andato oltre le manifestazioni di “sentimento”. Con la sua chiarezza, per il bene superiore della Repubblica, ha dato una sferzata utile a fornire quello sforzo indispensabile per dare alla nostra Penisola il ruolo che le spetta in UE e nel mondo. In altri termini, se Napolitano non avesse parlato, come ha parlato, lo avrebbero fatto, ma in altri termini, i nostri uomini di Partito, con le conseguenze che, come non di rado accade, avrebbero depistato i problemi di fondo della Repubblica. Il Capo dello Stato, superiore alle parti, ha parlato per tutti, ha voluto essere la voce degli italiani che credono e vogliono che le istituzioni vincano, nella strada della Democrazia, le faide, le rivalità, le ripicche di una terra che, proprio per la sua posizione nel Mediterraneo, si presta a terra d’immigrazione e di non poche tensioni sociali. Napolitano tutto questo, non solo l’ha fatto capire, ma lo ha manifestato a chiare lettere perché, ove se ne sentisse il bisogno, il messaggio fosse inteso da tutti. La Repubblica Italiana non ha accettato, e non accetterà mai, compromessi di comodo per garantirsi un futuro. Napolitano, ancora una volta, lo ha ribadito a nome e per conto del Popolo Italiano.
Giorgio Brignola