Processo breve, Di Pietro: "Ennesima legge ad personam"

Martedì 29 Marzo 2011
L’Aula di Montecitorio è impegnata sul fronte della giustizia. Si apre oggi, infatti, la doppia discussione sulla legge comunitaria, che contiene la norma sulla responsabilità dei giudici, e quella sul processo breve, che ha in sé la prescrizione in tempi ridotti. Entrambe hanno sollevato le polemiche dell’opposizione e, per quanto riguarda l’emendamento Pini – secondo il quale il giudice deve pagare in prima persona se viene accertata una “violazione manifesta del diritto” – pure l’ammonimento del capo dello Stato. Dal Quirinale, infatti, sarebbe trapelata l’opportunità di rimandare la questione, affinché non sia liquidata nella legge comunitaria, senza alcun dibattito e senza la benché minima condivisione.

Dall’altro canto c’è il processo breve, definito dal presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, “l’ennesima legge ad personam per Berlusconi”. Piccato, il relatore pidiellino Maurizio Paniz ha difeso il ddl dicendo che “non è stato scritto per Berlusconi, visto che il processo Mills comunque non sarebbe arrivato a sentenza definitiva prima della sua estinzione naturale a febbraio 2012”. In realtà, se dovesse passare la legge contenente “Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi”, Berlusconi potrebbe tirare un sospiro di sollievo per il processo per la corruzione giudiziaria dell’avvocato inglese David Mills, nel quale è imputato, perché si prescriverebbe già nel prossimo maggio. Un bel colpo per il premier che, dopo la conferma della Cassazione sulla responsabilità di Mills, temeva di essere condannato quantomeno in primo grado. Invece così ci sarebbe il tempo soltanto per un’unica udienza.

“In un paese civile si saprebbe prima se chi vuole governare è una persona per bene o un delinquente”, ha commentato Di Pietro, aggiungendo che ieri Berlusconi “si è presentato in tribunale ma ha fatto scena muta; intanto la sua maggioranza cerca di far passare l'ennesima legge a suo favore”.

È per fermare questo uso personalistico della giustizia e delle leggi dello Stato, che l’Italia dei Valori ha promosso il referendum contro il legittimo impedimento. In nome dell’articolo 3 della Costituzione che vuole tutti i cittadini “eguali davanti alla legge” e per assicurare ai cittadini un governo che pensi davvero al bene comune e non soltanto ai suoi interessi.

Approfondisci su www.sireferendum2011.it

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