Chi controlla il controllore? (2)
Rifaccio ( anche se a volte devo ammettere mi viene un po’ di nausea di darmi ripetizioni) la domanda ai miei 23 lettori:” Chi controlla il controllore?”. Da oltre 60 anni il parlamentare italiano si e’ autocontrollato, grazie all’ articoli 68 e 67; “immunita’ e svincolo”. Grazie al vincolo senza mandato e l’immunita’ spesso abusati o male intrerpretati (impunita’) l’ Italia e’ il Paese par eccellenza meno governabile e corrotto del Mondo ( almeno questo primato e’ nostro ) Appena questi due articoli subiscono un che’ di minimo di ritocco, nel mondo politico italiano avvengono gli tsunami. Basta andare indietro al 93 (tangendopoly) e ce ne rendiamo conto. Adesso senza essere troppo giustizionalista, le uniche reali riforme che abbisognano per una ulteriore democratizzazione del paese e’ apportare un po’ di ordine al nostro sistema parlamentare.
Sono tre le priorita’ del legislatore che ha verso i cittadini sovrani. (1) Modificare l’articolo 67, onde evitare altri ribaltoni, fenomeno che abbiamo ribattezzato” scilipotismo”. Coloro che venono eletti in un partito hanno il diritto costituzionale del voto secondo coscienza ma non quello di cambiare casacca politica, ergo si dimette e lascia il suo posto al primo dei non eletti, chiamiamolo se vogliamo “vero” premio di maggioranza! (2) Modifica del quarto comma dell’ articolo 48:” Coloro che sono indagati ( e non solo in attesa di giudizio) al momento delle elezioni von vanno candidati” Bisogna tenere fuori dalla politica e l’ amministrazione, soggetti indegni del mandato. (3) Ultimo ma non in ordine d’ importanza, l’abolizione del quarto comma dell’ articolo 75, ossia abolizione del quorum. Non piu’ frasi come “andate al mare” Occorre un teterrente che metta il parlamentare in una posizione equilibrata e non piu’ autoreferenziale. Questa e’ quella che io chiamo vera democrazia! E voi?
