Nucleare, dove sta la verità ?

di Elisabetta Lelmi

In questi giorni alcuni organi di stampa enfatizzano le parole dell’amministratore delegato di ENEL, Fulvio Conti che ha evidenziato come la tecnologia fa passi da gigante anche nel nucleare. Il 95% delle scorie radioattive viene riutilizzato per produrre nuovo combustibile e “non ha bisogno di essere stoccato”. Il problema, concludeva Conti “ è facilmente controllabile e gestibile ……. la tecnologia è assolutamente sicura”. Le centrali nucleari, dopo Chernobil hanno lavorato fino ad oggi senza incidenti. Il nucleare costa meno del gas, del carbone delle stesse fonti rinnovabili. Il basso costo del combustibile nucleare ammortizza facilmente le spese per la costruzione di una centrale nucleare.

Tutte queste belle parole fanno sorgere dei grossi dubbi sulle dichiarazioni che vengono rilasciate.

In Francia, ai tempi di Chernobyl, la nube radioattiva non si era fermata alla frontiera. Difatti nei primi giorni che accadde l’incidente: 26 aprile, inizi di maggio 1986, lo Stato Francese minimizzò la gravità della situazione per non spaventare la popolazione di un paese altamente dipendente dal nucleare, fece credere che la nube radioattiva si era fermata al confine del Paese, negando il grave pericolo di contaminazione che correva la popolazione, che non adottò le dovute profilassi come la somministrazione di iodio, il divieto di consumare insalate, latte. Al contrario di quanto avveniva in Italia e Germania, dove venivano adottate le opportune misure, il governo francese non fece nulla, nascondeva i dati, e la nube colpiva senza remore le Alpi, Nizza, la valle del Rodano ed in particolare la Corsica. Le associazioni Criirad (Commission de recherche e d’information indépendentes sul la radioactivité) e AFMT (Association française des malate de la thyroide) hanno sporto denuncia per “avvelenamento e somministrazione di sostanze nocive”. Lo SCPRI (Servizio central de protection contre le rayonnements ionisants) ha mistificato i suoi dati incorrendo così in nel reato di truffa aggravata.

La frase dell’Amministratore Delegato dell’ENEL Fulvio Conti che da adito a forti dubbi è: “Le centrali nucleari, dopo Chernobyl hanno lavorato fino ad oggi senza incidenti”.

Ebbene ecco elencati di seguito i principali incidenti dopo il 1986 (Chernobyl):

-5 gennaio del 2000 in Francia la centrale di Blayais fermava due reattori per allagamento a seguito di una tempesta;

-27 gennaio del 2000 in Giappone 21 persone rimanevano esposte a radiazioni 15 volte superiori alla norma per un raggio 1,2 miglia per un incidente avvenuto in un impianto di “riprocessamento”;

-15 febbraio 2000 è segnalata una fuga di vapore radioattivo da un reattore di Indian Point 2, negli

Stati Uniti;

-2001 una parte dell’impianto di Brunsbuettel esplode;

-aprile del 2003 in Ungheria a Paks, presso il reattore numero 2, trenta barre di combustibile altamente radioattivo si surriscaldano e si distruggono. Per miracolo viene scongiurata un’esplosione nucleare dalle conseguenze gravi;

-9 agosto 2004 in Giappone, un incendio divampa ove vengono smaltite le scorie radioattive, nei pressi del reattore nr. 2 nella zona di Shimane;

-9 agosto 2004 sempre in Giappone una perdita di acqua ferma il generatore dell’impianto di

Fukushima Daini della Tokyo Electric Power Company (la più grande impresa produttrice di

Energia;

-aprile 2005, a Sellafield in Gran Bretagna, 83 mila litri di liquido radioattivo per 10 mesi, fuoriescono da una condotta;

-maggio 2006 in Italia, alla Casaccia, presso i laboratori Enea, sei persone restano contaminate dal plutonio durante i lavori all’impianto, quattro mesi dopo venne diffusa la notizia;

-maggio 2006, in Giappone a Mihama, 400 litri di acqua radioattiva fuoriescono dalla ex centrale;

-26 luglio 2006 a Oskarshamn in Svezia, sita a 250 chilometri da Stoccolma, un corto circuito

all’impianto elettrico non permette l’accenzione di due generatori, la centale di Forsmark viene

spenta.

– 7 ottobre 2006, in Bulgaria a Kozlodui nei pressi del Danubbio, una falla in una tubazione da

luogo ad un livello di radioattività 20 volte superiore al normale. La direzione dell’impianto, secondo quanto viene raccontato, cerca di nascondere il fatto e lo minimizza all’Agenzia Nazionale dell’Energia Atomica;

-28 giugno 2007 a Kruemmel (Amburgo) in Germania, un incendio raggiunge il reattore e l’impianto viene fermato. Altri incidenti si verificano a Forsmark, Ringhals e Brunsbuttel;

-16 luglio 2007, a Kashiwazaki in Giappone un terremoto fa chiudere la centrale nucleare più grande del mondo, da elettricità a 20 milioni di abitanti. 1.200 litri di acqua radioattiva si riversano nel Mar del Giappone, iodio fuoriesce da una valvola di scarico come accerta l’Agenzia di controllo delle attività nucleari giapponesi.

– 4 giugno 2008 a Krsko in Slovenia a 130 chilometri da Trieste un incidente da luogo alle procedure di spegnimento della centrale nucleare, come segnala il sistema di allerta dell’European Comunity Urgent Radiological Information Exchange;

-23 luglio 2008 in Francia, presso Tricastin 100 operai restano leggermente contaminati da elementi radioattivi fuorisciti da una turbina del reattore nr.4;

-29 luglio 2008 sempre in Francia a Tricastin (Grenoble) una polvere radioattiva fa allontanare un centinaio di impiegati;

-24 agosto 2008 a Vandellos (Catalogna) in Spagna l’impianto è stato fermato per un incendio, successivamente domato;

-24 settembre 2008 a Cherbourg in Francia (La Hague) il versamento di materiale, provoca un incidente di primo livello nell’impianto di “riprocessamento” del combustibile atomico.

In merito al discorso che la tecnologia fa passi da gigante, il 95% delle scorie radioattive viene riutilizzato per produrre nuovo combustibile, il problema è facilmente controllabile e gestibile, la tecnologia è assolutamente sicura (amministratore delegato ENEL Fulvio Conti), sentiamo quello che dicono varie fonti.

Il Los Ageles Times, il 15 settembre 2009, nell’articolo: “A nuclear waste solution”. Il progetto di deposito in miniera delle scorie radioattive è in fase di abbandono, mentre il procedimento di ritrattamento delle scorie nucleari non è una soluzione, è costoso e pericoloso. In un articolo uscito sullo stesso giornale, “Radioctive waste” viene detto: ” But based on French and Japanese experience, the cost of producing this reycycled fuel is several times that of producing fresh uranium reactor fuel”, coé in base all’esperienza giapponese e francese il costo di produzione di questo combustibile riciclato é molto più alto rispetto al combustibile nucleare iniziale. Inoltre viene aggiunto: “All in all, reprocessing as practiced in France amounts to an expensive way to shift France’s radioactice waste problem from its reactor sites to the reprocessing plant”, cioé il ritrattamento come praticato in Francia é una strada dispendiosa per spostare i rifiuti radioattivi dalle centrali nucleari alle centrali di ritrattamento. La stessa affermazione: “Scorie nucleari: riciclarle è possibile, ma non conviene”, la troviamo sul sito “Pianeta.it” Tra i commenti più interessanti all’articolo: “nel caso di stoccaggio permanente senza riprocessamento, la radioattività rimane per migliaia di anni”

Secondo il sito: “mother earth” in un articolo intitolato: “L’enorme cout (social) de l’éenergie nucléaire” (5 avril 2005), L’energia nucleare costa più cara rispetto all’energia eolica che ha a sua volta lo stesso prezzo dell’energia idraulica. L’energia nucleare non finisce di aumentare, mentre il costo delle fonti di energia rinnovabile, diminuisce rapidamente. Queste tecnologie recenti si stanno sviluppando ed il costo di fabbricazione subirà forti diminuzioni.

I titoli di Repubblica del 18 novembre 2010 sono chiari: il 62% degli italiani è contrario alle centrali nucleari, gli elettori del Pdl e Pd sono d’accordo, sale il fronte per le energie rinnovabili.

Ritorna alla mente, sempre più incombente il “concetto di limite di pericolosità” valutato dalle autorità competenti, letto sul sito: “Danger centrale nucleaires”: “il limite fissato di pericolosità è dato dal numero di vittime giudicato accettabile nei confronti degli interessi economici”, inoltre la notizia che la centrale nucleare francese di La Hague, ubicata nei pressi della costa (La Manica) contamina la fauna marina fino in Norvegia, fa molto riflettere..

Fonti:

– La tuavoce

Nucleare: Scorie falso problema, facilmente gestbile 18.11.2010

– La Repubblica

Nucleare, no bipartisan dagli italiani, il 62% è contrario alleCentrali 18.11.2010

– L’Express Mensonges d’Etat sur le nuage de Tchernobyl en France 09.03.2006

– La voce dell’Emergenza Nucleare, non solo Chernobyl: vent’anni di incidenti

-Pianeta.it Scorie nucleari: riciclarle è possibile, ma non conviene

-Los Angels Times A nuclear waste solution – Radioactive Waste 2009.11.15

-Mother earth L’enorme cout (social) de l’energie nucléaire

– Danger du Nucléaire

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