Gennaio nero: alle stelle i prezzi e la disoccupazione giovanile. Un giovane su 3 è senza lavoro

In apertura d'anno il mercato del lavoro torna “incerto”. La fotografia è scattata dall'Istat con la diffusione dei dati sull'occupazione e la disoccupazione a gennaio. “In apertura d'anno – spiega l'Istituto che ha diffuso dati preoccupanti anche sull'inflazione – il mercato è nuovamente incerto” e registra la crescita su base annua del “tasso di disoccupazione, la diminuzione del tasso di occupazione, l'aumento della disoccupazione giovanile e l'incremento dell'inattività”. Per il terzo mese consecutivo il tasso di disoccupazione si attesta all'8,6% con una crescita di 0,2 punti percentuali su base annua. Il numero di disoccupati, pari a 2 milioni e 145mila unità, registra una crescita dello 0,1% (+2mila unità) rispetto a dicembre. Il risultato è sintesi della crescita della disoccupazione femminile e della flessione di quella maschile. Su base annua la crescita del numero di disoccupati è del 2,8% (+58mila unità).A gennaio gli occupati sono 22 milioni e 831mila unità, in diminuzione dello 0,4%, cioè 83mila in meno, rispetto a dicembre. Il tasso di occupazione è pari al 56,7%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a dicembre e di 0,4 rispetto a gennaio 2010. In particolare, il tasso di occupazione maschile non è mai stato così basso da quando c'è la serie storica dei dati mensili, cioè dal gennaio 2004 e diminuisce di 0,2 punti percentuali nell'ultimo mese e di 0,9 punti su base annua. Quello femminile fa registrare un calo congiunturale di 0,2 punti percentuali, mentre aumenta di 0,1 punti percentuali in confronto a gennaio 2010.A gennaio prosegue la crescita degli inattivi. Secondo le stime provvisorie diffuse dall'Istat, il numero di chi non cerca lavoro o è scoraggiato aumenta dello 0,5% (80mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività è pari al 37,8%, dopo tre mesi in cui risultava stabile al 37,6%. Gli uomini inattivi aumentano dell'1% in confronto al mese precedente (+52mila unità) e del 2,4% su base annua. Le donne inattive registrano una variazione positiva sia nel confronto congiunturale (+0,3% pari a +28mila unità), sia nei 12 mesi (+0,1%).Ottimista il ministro Sacconi – Maurizio Sacconi, preoccupato per la dinamica dei prezzi energetici e delle materie prime alimentari “sospinta dalla domanda dei paesi emergenti, dai fattori di instabilità e dalle pressioni speculative”, si dice ottimista sul fronte occupazionale che “resta sostanzialmente stabile perché da un lato la crescita determina riassorbimento di cassintegrati e dall'altro sono in corso diffuse ristrutturazioni del tradizionale sistema produttivo. I provvedimenti in corso di definizione per accelerare la crescita con occupazione possono determinare buoni effetti sulla seconda parte dell'anno – conclude Sacconi – alzando l'incremento tendenziale del Pil. Quanto ai giovani, è ormai prossimo il rilancio del contratto di apprendistato attraverso il decreto delegato di riforma così come stiamo operando per la maggiore efficacia delle politiche educative e formative”.Mariniello: “Emergenza nazionale” – “Siamo arrivati ormai a una vera e propria emergenza nazionale che viene sottovalutata dal governo. La crescita del tasso di disoccupazione giovanile, che raggiunge il 29,4%, nuovo record di questo governo, è ormai un trend inarrestabile”. Lo afferma in una nota il coordinatore nazionale di Generazione Futuro (Fli), Gianmario Mariniello. “Sono i numeri – aggiunge – a dimostrare l'assenza di azione politica nei confronti dei giovani da parte dell'esecutivo e l'assoluta inutilità del Ministero della Gioventù, incapace – per carenza di strumenti e di progettualità – di contrastare il dramma della disoccupazione giovanile in Italia”.Il Pd: “Record disastroso per il Governo” – “Record di disoccupazione giovanile, record di disoccupazione nel Sud, record di cassa integrazione, record di recessione, record di anemia nella ripresa, record di inflazione, record di pressione fiscale. Il governo Berlusconi-Bossi-Tremonti è, indubbiamente, il governo dei record. Quanti altri record disastrosi dobbiamo raggiungere prima di aprire una stagione di riforme?”. Lo dichiara Stefano Fassina, responsabile economia del Pd.Le cose vanno decisamente meglio nel resto d'Europa dove si assiste ad un lieve ma ormai evidente calo della disoccupazione, che tuttavia al 9,9 per cento su gennaio. Lo rivela l'Eurostat, che comunque sottolinea come i dati si piazzino in prossimità dei massimi dal lancio dell'euro. A dicembre la disoccupazione era rimasta stabile al 10 oper cento, dopo un picco al 10,1 per cento toccato ad ottobre. Guardando a tutta l'Ue a 27 la disoccupazione è scesa al 9,5 per cento, un decimale in meno rispetto a dicembre. Nell'intera Ue si contano 23 milioni 48 mila disoccupati, mentre nell'area euro sono 17 milioni 775 mila.01 marzo 2011Redazione Tiscali

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