Il viceresponsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti: “In questa interminabile debacle dell’istituzione scolastica non passa settimana senza registrare una nuova e pesante mortificazione”
“In questa interminabile debacle della scuola, che sempre più somiglia a una disfatta voluta e pianificata, non passa settimana senza registrare una nuova e pesante mortificazione”. È quanto dichiarato dal viceresponsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti, Cesare De Sessa, in merito all’emendamento proposto dal senatore della Lega Nord, Mario Pittoni, il quale prevede che molti insegnanti meridionali perdano la cattedra assegnata loro in precedenza nelle scuole delle regioni settentrionali d’Italia. La modifica, inserita nel discusso decreto “Milleproroghe”, è stata approvata dal Senato con il voto di fiducia, ed è tuttora in discussione alla Camera.
“Questo è il caso di una leggina voluta da uno dei tanti ‘azzeccagarbugli’ che popolano la politica italiana – continua risoluto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, gente che spesso nulla conosce dei settori per i quali legifera. L’emendamento impedisce di fatto ai docenti di insegnare in province diverse da quella di residenza. C’è da scommetterci che è voluto non per provare a risollevare le sorti dell’istituzione scolastica, ma per meschini calcoli elettorali. Per cui si rimandano a casa quegli insegnati ‘terroni’, che forse hanno maggior punteggio o migliori capacità, e si creano più possibilità per gli indigeni, a prescindere dalle effettive attitudini degli stessi”.
“Ma com’è possibile tanta miopia?”, si domanda De Sessa, che aggiunge: “Ancora non si è capito che la scuola è il luogo in cui si educano le nuove generazioni, ossia si costruisce il futuro di una nazione? Speriamo non sia la Storia, con una di quelle nemesi che talvolta orchestra, a farlo capire in modo drammatico”.
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