Carissime Colleghe e Carissimi Colleghi,
ormai un ramo del Parlamento ha approvato il decreto Mille proroghe che, come tutti sapete, prevede la conferma dell’entrata in vigore della legge sulla cd. Mediazione obbligatoria, con il semplice rinvio di un anno per i sinistri stradali e le controversi in materia di condominio.
Si sono scatenati in questi giorni i più disparati commenti su questo argomento, specie da parte di coloro che erano rimasti in un colpevole silenzio al Congresso Nazionale Forense.
Rammento che furono proprio i nostri Delegati ad aver simbolicamente “espulso”, con il cartellino rosso, il Ministro Alfano dalla nave congressuale a Genova, dando voce all’indignazione di tutta l'Avvocatura Italiana.
Avevamo proprio ragione, il Guardasigilli ha posto nel nulla l'emendamento al decreto Milleproproghe che faticosamente era stato ottenuto nelle Commissioni parlamentari, le quali avevano valutato necessario un preliminare rinvio di un anno dell'entrata in vigore della mediazione per varie ragioni, tra cui le gravi violazioni costituzionali fatte valere avanti al Tar dall’OUA, da Agire e Informare e dall’Associazione degli Avvocati Romani. Nessuna altra associazione o ente di Roma è intervenuto ad adiuvandum.
Ecco la prova lampante che hanno vinto i cd. “poteri forti” e la lobby dei mediatori professionisti, cioè chi, pur privo del titolo di Avvocato o di Magistrato, ha trovato il modo di arricchirsi sulle spalle dei cittadini appropriandosi di quel sacro baluardo del diritto di difesa che è sempre stato di esclusiva attribuzione della nostra professione a tutela costituzionale dei diritti dei cittadini.
Altro che liberalizzazione delle professioni! Qui siamo alla “svendita” della giustizia e, grazie all'introduzione della mediazione obbligatoria come condizione di procedibilità dell'azione giudiziaria, si impedisce al cittadino un libero accesso alla giustizia civile e si “licenziano” migliaia di Avvocati.
Ormai da mesi i media stanno condizionando la mente dei cittadini con spot pubblicitari mistificatori, ma soprattutto con interventi mediatici ed attacchi inimmaginabili contro la nostra categoria.
“La mediazione costa meno del processo”, dicono tutti. E' totalmente falso!!!
Nessuno dice, ad esempio, che per una controversia del valore di 500.000 euro (immaginate una causa di divisione ereditaria tra più fratelli per un appartamento a Roma), ciascuna parte dovrà pagare all'Organismo di mediazione migliaia di euro! In calce è riportata la tabella degli importi da versare agli organismi di mediazione.
E cosa accade se la mediazione non riesce? Chi rimborserà i costi sostenuti dalla parte vittoriosa?
Perché nessuno dice ai cittadini che in questo caso dovranno riaffrontare da capo la causa con tanto di Avvocato e che, se la domanda è stata presentata in modo sbagliato per mancanza di conoscenze tecniche, saranno vincolati ad essa ai fini della procedibilità e non potranno far valere integralmente le proprie ragioni nel successivo processo?
avv. Mauro Vaglio
Anche se la mediazione fosse stata gratuita, la situazione non sarebbe cambiata di molto poiché si è già sperimentato il totale fallimento della obbligatorietà in materia lavoristica e di telecomunicazioni (altro regalo fatto alle lobbies del potere).
Da parte nostra confidiamo ancora in una illuminata pronuncia da parte del Tar in risposta alle nostre (e solo nostre) istanze. Ma se così non fosse, siamo pronti ad utilizzare tutti gli strumenti che la legge e le capacità professionali della nostra categoria ci mettono a disposizione e a partecipare a qualsiasi forma di protesta che sarà indetta dall'OUA e dagli altri organismi rappresentativi, mentre ci dissociamo da iniziative individuali formulate a semplice scopo propagandistico da chi, pur presente al Congresso di Genova, salta fuori solo ora per sfruttare il momento particolarmente critico.
Continueremo a tenerVi informati e contiamo sul Vostro attivo sostegno.
Mauro Vaglio, Pietro Di Tosto, Marcello Anastasio Pugliese, Fabrizio Bruni, Carlo Giacchetti, Roberto Nicodemi, Matteo Santini
COSTI DELLA MEDIAZIONE
Valore della lite – Spesa (per ciascuna parte)
Fino a euro 1.000 = 65
da euro 1.001 a 5.000 = 130
da euro 5.001 a 10.000 = 240
da euro 10.001 a 25.000 = 360
da euro 25.001 a 50.000 = 600
da euro 50.001 a 250.000 = 1.000
da euro 250.001 a 500.000 = 2.000
da euro 500.001 a 2.500.000 = 3.800
da euro 2.500.001 a 5.000.000 = 5.200
oltre euro 5.000.000 = 9.200
Chi le rimborserà queste spese?
In giudizio chi perde paga! E qui?