Dopo la spaccatura nel Cdm di oggi, con la Lega che ha votato contro la festa nazionale del 17 marzo prossimo, il Governo è doppiamente inqualificabile: non solo si poggia su una maggioranza raccogliticcia, ma al suo interno convivono due visioni totalmente opposte dello Stato che dovrebbe guidare. Bossi e Calderoli hanno voluto ribadire la loro ostilità nei confronti dell’Italia unita e il loro desiderio di secessione. Il premier, che il Carroccio stringe in pugno, ha dovuto tacere e sottostare all’aggressione dei leghisti contro il sentimento nazionale. Il centrodestra non ha alcun titolo per governare questo Paese e non possiamo restare a guardare mentre una conquista fondamentale come lo Stato unitario viene derubricata e quindi insultata. Per questo, mi sono fatto carico di promuovere un disegno di legge, sottoscritto da tutto il Gruppo IdV del Senato, per istituire una giornata nazionale che ricordi ogni anno un principio che deve sempre accomunarci: l’Italia è una e indivisibile.
La straordinaria fase del Risorgimento ha archiviato 13 secoli di divisioni, grazie alla regia politico-diplomatica di Cavour dal Nord e alla liberazione del Sud con la spedizione dei Mille guidata da Garibaldi. Una sinergia tra le forze del Paese che ha portato, proprio il 18 febbraio di 150 anni fa, alla convocazione del primo Parlamento del nuovo Regno d’Italia. Quella storica assemblea si riunì a Palazzo Carignano per rivendicare, in rappresentanza di tutti gli italiani, una comune matrice culturale che costituì, nonostante le differenze sociali, politiche o economiche, l’eccezionale propulsore del processo di unificazione.
Come ha ricordato lo stesso Presidente della Repubblica, dal Piemonte alla Sicilia la Nazione da unire e liberare si chiamava Italia: l’affrancamento dal dominio straniero e la conquista di diritti costituzionali, due concetti inscindibili tra loro, costituivano lo sbocco naturale e irrinunciabile dell’intera società. La celebrazione annuale dell’anniversario dell’unificazione vuole allora essere l’occasione, per tutti i cittadini, di ritrovarsi nello spirito del Risorgimento e proiettarsi, in quanto italiani al di là di ogni differenza, in un futuro caratterizzato da un riconoscimento reciproco e un rinnovato avvicinamento.
La proposta dell’Idv al Senato individua una data, non solo simbolica, che unisca il Paese, nella consapevolezza di essere protagonisti di un destino indissolubilmente comune: vogliamo che il 17 marzo di ogni anno siano promossi i valori dell’unità e della indivisibilità della Repubblica, attraverso iniziative volte a rafforzare la conoscenza della storia risorgimentale e a sensibilizzare i cittadini sul valore storico, sociale e istituzionale della unificazione dell’Italia. Così, riusciremo a contrastare fermamente il pericolosissimo germe che vuole insinuarsi nel tessuto sano della nostra democrazia per dissolvere l’unità nazionale e il principio costituzionale dell’indissolubilità dello Stato. Ma l’Italia s’è desta e difenderemo ad ogni costo l’unità della nostra patria, che dovrà continuare in ogni caso ad essere motivo di orgoglio, di festa e di emozione per tutti: una giornata nazionale per ricordarci sempre di essere fratelli d’Italia.