Immunità  parlamentari, Franceschini: "Non sarà  mai la linea del Pd, non si può tornare indietro"

Immunità parlamentari, Franceschini: “Non sarà mai la linea del Pd, non si può tornare indietro”

Il Pd non ha nessuna intenzione di sostenere il ritorno dell'immunità parlamentare. Lo assicura il capogruppo alla Camera Dario Franceschini, in un colloquio con L'Unità. Nonostante le aperture di alcuni esponenti democratici all'immunità, Franceschini è categorico: “Non è e non sarà mai la linea del Pd. Non si può tornare indietro. Sarebbe folle garantire l'immunità a 945 parlamentari per garantirla a Berlusconi. E poi se è sbagliata per Berlusconi è sbagliata per tutti gli altri deputati e senatori”.”Berlusconi trascina tutto in un buco nero” – Franceschini è comunque certo che la maggioranza, in un Parlamento “ridotto alla paralisi”, in ogni caso “porterà in Aula tutte le porcherie che ha cantiere, anche a costo di devastare tutto, solo per salvare Berlusconi”, ma si dice altrettanto convinto che “non riusciranno nell'intento”.Violante possibilista “ma in un clima diverso” – Luciano Violante al contrario di Francsschini apre all'ipotesi di reintrodurre l'immunità parlamentare, ma precisa che di ciò si può discutere “in un clima diverso”. “Per ora – precisa l'esponente Pd intervistato da Affaritaliani.it – non ci sono assolutamente le condizioni. Ma in un clima diverso si potrebbe affrontare la questione. Penso a un'immunità a tempo per una sola legislatura e votata con la maggioranza di due terzi o della Camera o del Senato a seconda dell'appartenenza del parlamentare”.Contraria L'Udc – Il deputato dell'Udc Savino Pezzotta è contrario all'ipotesi di reintrodurre l'immunità parlamentare. Voterò no, spiega, perchè “non posso essere complice di un percorso che mira solo a salvaguardare il Presidente del Consiglio. Il quale oggi ha un unico dovere: sottoporsi al giudizio come farebbe ogni cittadino normale”. “Approvare l'immunità – avverte l'esponente centrista – sarebbe molto grave e finirebbe per ulteriormente degradare il già difficile rapporto tra i cittadini e la politica e confermerebbe la dimensione di casta che si tende ad attribuire a chi svolge un ruolo politico. E' venuto il momento di sottrarsi al tentativo e allo svuotamento del ruolo del Parlamento che è in atto da parte della maggioranza e del Governo. Il tutto per non creare problemi a Berlusconi o per assecondarlo”.
21 febbraio 2011Redazione Tiscali

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