In occasione della consegna della massima decorazione all’Ordine della Stella della Solidarietà italiana presso l’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires per mano dell’Ambasciatore in questa capitale, Guido La Tella avvenuta lo scorso 31 gennaio, il capo del Governo della Città di Buenos Aires, Mauricio Macri, nipote del compianto Tonino Macri, noto Consigliere del CGIE degli anni a cavallo del 90, ha lanciato la sua candidatura alla Presidenza argentina. Ad avviso di diversi osservatori questa coincidenza non è puramente casuale: Mauricio Macri è ben consapevole del potenziale di voti che la sterminata collettività italo argentina dispone nelle presidenziali argentine: metà della popolazione presenta radici italiane e chi meglio di lui, figlio di Francesco Macri, imprenditore calabrese che ha accumulato una immensa ricchezza in questo paese e gli onori dei rotocalchi, potrebbe cercare di coagulare questo potenziale? Già due anni fa il Senatore italo argentino Esteban Caselli aveva pensato a questa mossa: forte della sua plebiscitaria elezione per il Parlamento italiano si era precandidato alla Presidenza argentina per poi ritirarsi per dedicarsi a tempo pieno alla politica italiana, forte anche della nomina di Responsabile del PdL per gli Italiani all’estero conferitagli dal Presidente Berlusconi.
Le foto di Macri assieme a La Tella sono presenti in questi giorni in numerosi giornali argentini (tra cui il quotidiano a maggiore diffusione nazionale “Clarin” di netta ispirazione anti Kircnerista e “Pagina 12 di tendenza sinistroide) negli articoli relativi al lancio della candidatura del Sindaco di Buenos Aires.
Non siamo in grado di confermare l’intenzionalità o meno di questa sicuramente strana coincidenza di circostanze: la consegna della decorazione a Macri da parte dell’Amb. La Tella e il lancio della candidatura di Macri alla Presidenza argentina. Ma sicuramente è peculiare che una autorità argentina utilizzi la consegna della decorazione da parte di uno Stato estero per fini di politica interna e che il nostro diplomatico in loco non abbia adottato le cautele del caso per evitare questa “gaffe”.
I più attenti analisti tuttavia notano in questi eventi un filo conduttore: l’Amb. La Tella nelle sue azioni a Buenos Aires sembra riferirsi alla coppia politica italo argentina Merlo-Pallaro (tanto per intenderci la stampella del Governo Prodi), i cui interessi nella politica argentina (ed italiana) sono ben noti.
Non è un caso infatti che il Governo della città di Buenos Aires di Macri abbia organizzato nello scorso mese di ottobre assieme all’Ambasciata e alle organizzazioni di collettività che fanno riferimento Pallaro e Merlo un evento denominato “Buenos Aires celebra Italia” che doveva essere il trampolino del rilancio politico di Pallaro (come noto sonoramente trombato alle ultime elezioni politiche del 2008 per lo scanno senatoriale da Esteban Caselli del PdL) in caso di elezioni anticipate. L’organizzazione dell’evento era stata delegata prevalentemente ad una collaboratrice di Macri, membro del Comites di Buenos Aires della Lista di Merlo. Soltanto grazie ad un forte intervento all’ultimo momento del Senatore Caselli presso le autorità di Roma si è impedito che Pallaro potesse impadronirsi dell’atto, come era nelle intenzioni degli organizzatori, tanto è vero che gli inviti alla manifestazione erano stati spediti (circostanza peculiare, tenuto conto che l’evento ricadeva, perlomeno “formalmente”, sotto il cappello della Città e dell’Ambasciata d’Italia) da Pallaro, che si spacciava tra l’altro per Onorevole (quando sappiamo bene, per nostra fortuna, che non siede più del Parlamento italiano).
A riprova di questo legame, l’Amb. La Tella ha “benedetto” il 3 dicembre scorso con il suo calcio d’inizio una partita di calcio sponsorizzata dall’On. Riccardo Merlo (deputato “padrone” del partito MAIE, ex indipendente vicino al mondo associazionista ed attualmente incardinato nell’UDC) in occasione della rivincita delle vecchie glorie Milan-Velez Sarfileld in ricordo della super coppa del 1994.
Sarà una strana coincidenza ma tutto ciò sembra un “do ut des” tra politica italiana e politica argentina con in mezzo l’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires a distribuire carte.
E questo in prossimità della preannunciata visita del Ministro degli Esteri Frattini in Argentina che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi dopo diversi anni di assenza di visite al massimo livello da parte italiana in questo Paese.
Che sia la volta buona che la Farnesina richiami il suo Ambasciatore a Buenos Aires ad una maggiore attenzione a non farsi cogliere ripetutamente in “strane coincidenze”.
Franco Arena
Italia Tricolore
Radio Splendid AM 990