FACCIAMO DELLA NOSTRA REPUBBLICA UNA DEMOCRAZIA COMPIUTA

“Ho sempre sostenuto che non e’ la Giustizia che andrebbe riformata, ma la sinergia tra Politica, Istituzioni e Cittadini, casomai la Giustizia andrebbe messa in condizioni di adempiere alle sue funzioni, sancite dall’ articolo 101: amministrata nel nome del popolo e assoggettata soltando alle leggi”.
Per la prima volta nella storia della nostra Giovine Repubblica, ci troviamo di fronte a dei conflitti istituzionali mai saggiati finora. (1) Un Parlamento pressapoco inesistente. (2) Una legge elettorale che viola la rappresentativita’ popolare. (3) Un Governo che sta tra il “premiarato forzato” e una Repubblica Ministeriale, costretto ( si fa per dire) per sopravvivere a ricorrere indebitamente a decreti e voti di fiducia (4) Una Consulta troppo lenta e logora. (5) Una mancanza di onore e disciplina nel comportamento etico dei nostri rappresentante. Infine una Repubblica semipresidenzialista incompiuta.
E’ ora che si facciano le dovute riforme istituzionali!
L’alternativa secondo noi potrebbe essere:
(1).Una legge elettorale unitaria e uniformata ( e su di questo ci siamo gia pronunciati) che ripristini una democrazia rappresentativa e partecipativa e che altresi’ bilanci con i dovuti paletti il rapporto tra cittadini e legislatori. Tetto minimo e massimo di eleggibilita’ di voto passivo che va tra i 18 e i 65 anni, due soli mandati se rieletti, ricandidabili dopo la successiva legislatura. Reintrodurre il voto di preferenza a prescindere dal sistema elettorale, uninominale o proporzionale. Piu’ spazio ai giovani.(2) Una riforma della Corte Costituzionale interamente eletta dal Parlamento da un eta’ che vada da 40 a 65 anni. Velocizzare le loro funzioni, stabilendo un minimo ed un massino di giorni ( e non mesi o anni come avviene oggi) di un loro intervento sulle questioni di incostituzionalita di leggi e decreti (3) Una modifica dell’ articolo 48, che impogga ai partiti, associazioni e movimenti, di non candidare soggetti che al momento delle presentazioni delle liste siano indagati o in attesa di giudizio.I delinguenti o presunti tali bisognerebbe tenerli fuori dalla Politica. ( 4 ) Occorre altresi’ per dare piu’ sovranita’ al popolo abolire il quarto comma dell’ articolo 75: “il quorum”. (5) Abolizione in toto dell’ articolo 68, in adempimento dell’ articolo 54. I parlamentari italiani sono gia’ ampiamente protetti dall’ artticolo 67, spesso abusate ed usato dai parlamentari e governi, solo per la compravendita dei voti e ribaltoni, come fosse un mandato imperiale e non una presa di coscienza ( senza vincolo di mandato); come Costituzione sancisce.
La nostra Costituzione e’ soltando un indicatore e per questo che e’ necessario individuare le giuste riforme, per una Democrazia Compiuta. Il troppo garantismo politico in decenni ci ha condotti nel limbo in cui ci troviamo. I politici passano, ma la nostra Repubblica grazie all’ articolo 139 restera’ ancora con noi, cari amici e care amiche.

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