La vergogna delle istituzioni indifferenti

La protesta di persone per bene per “continuare ad avere un lavoro e un reddito”

La vergogna delle istituzioni indifferenti

Vanda Spoto: “La loro lotta è anche la lotta di Legacoop”

28 gennaio al Leonardo Bianchi di Napoli, Direzione straordinaria di Legacoop Campania

“E’ il momento di schierarsi al loro fianco”

Napoli

L’indifferenza delle istituzioni ha il sapore della vergogna, come il loro silenzio. Ma “non si tratta solo di dare solidarietà a questi operatori sociali, che pure è necessaria affinché non si sentano soli e abbandonati a se stessi”. Già perché è ora giunto “il momento di schierarsi, di essere fisicamente al loro fianco e alle loro sofferenze, di pronunciarsi”. Sono parole piene di forza quelle pronunciate da Vanda Spoto, presidente di Legacoop Campania, che sferzano quel silenzio e si rivolgono a tutte le associazioni di rappresentanza del mondo produttivo, la società civile e le forze politiche, “affinché questa divenga la lotta di tutti noi, invitandole a partecipare alla Direzione straordinaria e tematica della Legacoop Campania che si svolgerà il 28 gennaio alle 15 presso il Leonardo Bianchi a Napoli, per discutere insieme de La protesta degli operatori sociali del Comitato « Il Welfare non è un lusso » e la situazione trasversale di crisi per tutti i settori della produzione, aggravata dai ritardi dei pagamenti”.

Duecento persone hanno intanto partecipato la mattina del 26 gennaio alla “messa sociale” organizzata dal comitato “Il welfare non è un lusso” nella Galleria Umberto I di Napoli. L’incontro, al confine tra laico e religioso, è stato condotto da don Peppino Gambardella, parroco della chiesa di San Felice a Pomigliano D’Arco e rappresentante del Corcof, il Coordinamento regionale delle comunità familiari. Nel corso della mattinata si sono alternati momenti di raccoglimento spirituale con letture tratte dalla Bibbia, riflessioni su testi di studiosi come Zagrebelsky e Galeano, brani di canzoni di De Andrè, Guccini, Battiato, Silvestri, nonché testimonianze di operatori sociali, utenti dei servizi socio assistenziali a rischio di chiusura e dei loro familiari. L’incontro faceva parte delle iniziative di protesta pacifica e non violenta che le cooperative sociali e le associazioni della Campania riunite nel comitato stanno organizzando da settimane per mantenere alta l’attenzione sulla loro vertenza. Restano al momento le occupazioni simboliche del Maschio Angioino e dell’ex manicomio Leonardo Bianchi. Tuttavia ancora nessuna risposta è arrivata dalle istituzioni e si fa sempre più vicina la prospettiva di chiusura dei servizi per migliaia di utenti entro il 31 gennaio.

Con l’incontro di ieri “abbiamo sperimentato un’altra maniera per spiegare le nostre ragioni – ha affermato il portavoce del comitato “Il welfare non è un lusso”, Sergio D’Angelo – Con l’incontro di riflessione biblica e le testimonianze di vite fragili delle persone incontrate nei nostri servizi, abbiamo ridisegnato il mondo che vogliamo. L’indifferenza mostrata dalle istituzioni e la chiusura delle decine di servizi di questi mesi prospettano uno scenario anch’esso biblico, perché apocalittico come quello delle Sacre Scritture. Un mondo in cui il sostegno alle persone deboli, come i bambini, gli immigrati, i disabili, è destinato a scomparire, nel quale si preferisce combattere i poveri piuttosto che la povertà”.

Il comitato ha nel frattempo annunciato la propria partecipazione alla manifestazione nazionale della Fiom prevista venerdì 28 gennaio alle 10.30 a Pomigliano D’Arco. Per chi viene da Napoli con i mezzi pubblici, l’appuntamento è alle 8.30 alla Stazione Centrale, angolo Mc Donald’s (per poi prendere la Circumvesuviana). Per chi viene in macchina, l’incontro è previsto alle 9.30 alla Circumvesuviana di Pomigliano D’Arco.

I giorni di protesta ormai non si contano più ma sono tanti, “troppi per centinaia di persone che mai avrebbero detto di dover essere costrette a scegliere le forme più estreme di protesta come l’occupazione di siti di interesse pubblico, lo sciopero della fame o le cosiddette azioni eclatanti per tenere alta l’attenzione sul tema di un diritto negato: quello della retribuzione alle imprese del terzo settore, da parte della pubblica amministrazione, per servizi svolti nel sociale e nella sanità, negli ultimi tre anni”. A pronunciare queste parole è Vanda Spoto, presidente di Legacoop Campania, che con sgomento ed amarezza riferisce della “lotta degli uomini e delle donne, lavoratori e lavoratrici, riuniti nel Comitato “Il welfare non è un lusso”. Una lotta che mi addolora e mi inorgoglisce nel contempo”.

L’augurio era che “il confronto tra mondo produttivo e Istituzioni” potesse “ristabilire il rispetto degli impegni, in questo caso i pagamenti per i servizi erogati, essenziali per un settore pubblico che non riesce a garantirne autonomamente ai cittadini, senza obbligare persone, che chiedono solo di svolgere il proprio lavoro, creando ricchezza materiale e culturale per un territorio come il nostro, che ne ha un bisogno straordinario, a mettere a rischio le proprie vite”. Tuttavia, seppure a malincuore, va constatato “che c’è una parte di Paese e, in particolare, una parte di questa città, che non abbassa la testa, che è conscia dei propri doveri ma sa rivendicare con civiltà i propri diritti: a continuare ad avere un lavoro e un reddito, per poter garantire per sé e le proprie famiglie una vita dignitosa; a fare impresa nel rispetto dei contratti di lavoro; a vivere all’interno delle regole democratiche; a portare la cultura della legalità e della socialità; a continuare a fare un lavoro difficile, votato all’altro, al diverso da sé, impegnati nell’aiuto e nel sostegno delle persone di ogni età che soffrono perché malate, povere, abusate, maltrattate e per questo emarginate. Da tutte queste persone, perbene – aggettivo desueto, che si può usare sempre più raramente, evidenzia la Spoto – ci tengo a sottolinearlo, mi sento rappresentata, nel senso che la loro lotta è anche la lotta di Legacoop”.

A questo proposito la presidente di Legacoop Campania manda un segnale a tutte le associazioni di rappresentanza del mondo produttivo, alla società civile e alle forze politiche, “affinché questa divenga la lotta di tutti noi, invitandole a partecipare alla Direzione straordinaria e tematica della Legacoop Campania che si svolgerà il 28 gennaio alle 15 presso il Leonardo Bianchi a Napoli, per discutere insieme de “La protesta degli operatori sociali del Comitato « Il Welfare non è un lusso » e la situazione trasversale di crisi per tutti i settori della produzione, aggravata dai ritardi dei pagamenti. Non si tratta solo di dare solidarietà a questi operatori sociali, che pure è necessaria affinché non si sentano soli e abbandonati a se stessi, ma è arrivato il momento di schierarsi, di essere fisicamente al loro fianco e alle loro sofferenze, di pronunciarsi”.

Anche perché, in fin dei conti, “questa lotta rappresenta un disagio che sta attraversando l’economia sana del nostro Paese, specie al Sud. Basta ricordare la recente manifestazione contro i ritardi di pagamenti della pubblica amministrazione in cui, eccezionalmente, si sono ritrovati fianco a fianco maestranze e costruttori, uniti dall’impossibilità di vedere uno sbocco per la ripresa, per la risalita di un Paese che sta franando sotto i colpi di una cattiva amministrazione e di un malaffare che, così, trova sempre più terreno fertile. Ecco perché questa lotta – chiosa Vanda Spoto – è la lotta di tutti coloro che rappresentano la forza sana e operosa di questa città e di questo Paese”.

Fabio Della Pietra

Ufficio Stampa

Cooperativa sociale Itaca

Pordenone

www.itaca.coopsoc.it

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