Sono giorni difficili questi per Fabio Amendolara, il giornalista del quotidiano “Gazzetta del Mezzogiorno” accusato di aver violato l’articolo 326 del codice penale che disciplina la “rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio”, a seguito di una serie di articoli pubblicati dal giovane cronista in merito alla vicenda Claps. Domenica sera Amendolara è stato posto sotto interrogatorio presso la Questura di Potenza: rilasciato dopo cinque ore, risultano tuttavia ancora sequestrati i documenti, i faldoni, le informative e le sentenze riguardanti la vicenda della giovane diciassettenne uccisa il 12 settembre 1993 e il cui corpo è stato rinvenuto nel sottotetto della Trinità a Potenza – cioè sul luogo del delitto – solo 17 anni dopo l’omicidio.
Il provvedimento è scattato poiché la Procura salernitana ritiene ancora “coperta da segreto” un’informativa risalente al 2008 e che contiene elementi schiaccianti comprovanti la colpevolezza di Danilo Restivo, sospettato di aver ucciso Elisa Claps. La Procura ha altresì disposto la perquisizione dell’auto e della casa di Fabio Amendolara, oltre che della redazione presso la quale lavora.
Immediate le dimostrazioni di solidarietà pervenute al giovane giornalista della “Gazzetta del Mezzogiorno”: da parte dei suoi colleghi così come dall’Ordine nazionale dei giornalisti, dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana, dall’Ordine dei giornalisti della Basilicata e dall’Assostampa lucana. Dette organizzazioni, in una nota congiunta, esprimono “profondo stupore per un atto che non aggiunge nulla alle capacità di fare verità e giustizia in una vicenda dai risvolti assai oscuri” e si impegnano a garantire la tutela del giornalista Amendolara in nome del diritto-dovere di cronaca. Attestati di vicinanza anche dall’associazione Libera, impegnata nella lotta alle mafie, che in Basilicata, attraverso il proprio referente regionale don Marcello Cozzi, ha da sempre chiesto di fare chiarezza sulla vicenda Claps, impegnandosi in prima linea. Domenica scorsa, all’uscita della Procura, Fabio Amendolara ha trovato ad accoglierlo proprio un sit-in in rappresentanza dell’associazione.
(Ma.De.)