Il Cardinale di Napoli a New York – Prima giornata (17 gennaio)

Sua Eminenza il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe è arrivato martedi pomeriggio alle 14:30 a New York per promuovere l'iniziativa “DireNapoli”, che ha come scopo raccontare Napoli al mondo, le sue contraddizioni ma anche la sua speranza di riscatto. Il Cardinale viaggia con il monsignor Gennaro Matino, Moderatore della Chiesa di Napoli e Vicario per la comunicazione. Domani, martedì, giungerà il Sottosegretario agli Affari Esteri On. Vincenzo Scotti, che accompagnerà il Cardinale in parte della sua visita.

Ad attenderlo all'aereoporto JFK di New York, insieme al Console Generale Francesco Maria Talò, anche un'amico di vecchia data: Don Hillary Franco, dell'Arcidiocesi di Westchester. “Rappresenta la personificazione della napoletanità migliore” commenta con la stampa il sacerdote americano, parlando del Cardinale Sepe conosciuto molti anni fa in Vaticano.

Nei cinque giorni del suo viaggio il Cardinale di Napoli visiterà tutti e cinque i distretti di New York City: Brooklyn, Queens, Staten Island, Manhattan ed il Bronx.

Ha cominciato la sua visita proprio dal Bronx, dalla Chiesa del Monte Carmelo, cuore di una comunità italiana un tempo numerosissima. Ad accoglierlo, insieme con i fedeli, un folto gruppo di rappresentanti di associazioni locali.

Il Cardinale, che nel suo discorso ha detto di voler “portare l'amore di Napoli”, ha ricevuto due doni ed un caloroso applauso dal pubblico presente che è rimasto piacevolemente stupito del suo saluto finale in napoletano: 'A Maronna v'accumpagna.

I fedeli lo hanno accompagnato con grande calore fino alla macchina che lo ha portato all'altra tappa della prima giornata, la Chiesa di San Luca nel Queens, dove era stato invitato dalla Federazione dei Campani nel mondo, che raccoglie ben 55 associazioni negli Stati Uniti.

Qui ha celebrato una messa solenne in lingua italiana in una chiesa affollatissima di gente comune ma anche di rappresentanti della comunità italiana ed italo-americana. Era presente Mons. Frank Joseph Caggiano, rappresentante di, Vescovo della Diocesi di Brooklyn e Queens, Nicholas Anthony DiMarzio

Il discorso di Sua Eminenza, pronunciato nel giorno dell'anniversario della nascita del reverendo Martin Luther King, festa nazionale negli Stati Uniti, è iniziato ricordando l'importanza della sua battaglia per i diritti civili e contro la discriminazione razziale.

L'omelia ha affrontato a lungo il tema Napoli, affermando che la città oggi “soffre di quella stessa precarietà che un tempo ha spinto voi tutti ad emigrare”. E ancora oggi, ha sottolineato il Cardinale, la mancanza di lavoro a Napoli spinge soprattutto i giovani, i migliori, ad allontanarsi.

A questi fedeli, a cui l'America “ha garantito lavoro e dignità”, e che ancora amano Napoli e soffrono nel vederla offesa dai problemi di sempre e da quelli attuali, il Cardinale ha chiesto di farsi ambasciatori “del suo dolore, della sua speranza e della sua volontà di rinascita”

Sua Eminenza ha colto l'occasione per denunciare una città schiacciata a livello internazionale da un'immagine mediatica che non le rende giustizia. La spazzatura, la camorra, il disordine, esistono e non vanno dimenticati, ma non impediscono al tempo stesso alla città di conservare “un forte valore della famiglia, della solidarietà, della condivisione, dell'accoglienza.”

Su queste note di speranza il Cardinale ha concluso il suo discorso congedando i fedeli commossi, anche questa volta, dal suo saluto in dialetto.


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