“Per chi non lo sapesse ancora, il debito pubblico e’ la somma dei debiti che i nostri politici di ieri, di oggi e di domani, addosseranno sui cittadini.” Assodato questo, francamente non capisco perche’ mai nessun politico si e’ seduto ad un tavolo, per cercare una risoluzione condivisa con le atre forze politiche. Durante le campagne elettorali tutti i partiti dal piu’ piccolo al piu’ grande, sfoderano dal cappello la propria macchetta magica, una volta eletti pero’ il debito e’ sempre qualcosa che hanno ereditato dai padri o dai nonni. Un buon “padre” di famiglia in queste circostanze, chiama in torno a se i figli e ne discute, altro che , il “Ghe pensi mi”. Il debito pubblico e’ il fallimento della politica e dei singoli parlamentari, non basta sostenerlo ma bisognerebbe iniziare a ragione in ternimi di risanamento, tutte le riforme dal federalismo, la giustizia, la scuola , allo sviluppo e rilancio del Sud, si basa sul debito. Elementary Mr. Berluscon? Risanare il debito pubbico italiano e’ responsanilita’ di tutte le forze politiche e non solo per chi comanda oggi, e’ una priorita’ ancor prima del federalismo fiscale o di qualsiasi altra riforma, nel cassetto. E’ un po’ come organizzare una vacanza senza un euro in tasca, o pensare di abbassare le tasse prima ancora che queste vengono pagate. E allora visto che nessuno e’ in possesso della palla di cristallo, si faccia una bicamerale seria e costruttiva e si arrivi ad una conclusione condivisa, assumendosi le proprie di responsabilita’, e non addossarle come si e’ sempre fatto ai nostri padri e nonni.