Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Lettera aperta
Limitazioni nelle prerogative di sovranità nei confronti di alcune tipologie di elettori (astensionisti).
Stimatissimo Signor Presidente della Repubblica
La scrivente “Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa” – movimento astensionista per il rilancio della sovranità popolare, già nota per le pregresse corrispondenze presso i competenti Uffici Affari Giuridici e Costituzionali della Presidenza della Repubblica, nonchè delle competenti Commissioni Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica, della Vigilanza Rai e dell’AGCOM, sottopone alla Sua pregevolissima attenzione alcune effettive e perduranti limitazioni riscontrate nelle prerogative di sovranità spettanti anche agli astensionisti politici, che come è noto contribuiscono comunque alla costituzione numerica del corpo elettorale italiano.
Nella specificità della presente segnalazione, si fa rilevare una sistematica assenza dai canali di amplificazione del dibattito politico operato dai mass media italiani delle componenti astensionistiche dell’elettorato, per gli effetti di una considerazione fortemente discriminante, tale da far riaffiorare nella mente censure similari subite da appartenenti a razze o religioni ritenute “inferiori” dai contesti di numerosi regimi autoritari attuali o del recente passato.
Le componenti astensionistiche dell’elettorato non possono essere in alcun modo censurate a priori dal dibattito pubblico, né tantomeno dalla costituzione di quel pluralismo (politico, di pensiero e di opinione) alla base di ogni democrazia che si rispetti, soprattutto se riferibili alla volontà di svariati milioni di cittadini o elettori sovrani, sempre più appartenenti a classi intellettualmente evolute.
Dall’evidenziazione dialettica delle loro motivazioni potrebbe scaturire il giusto nesso tra causa ed effetto alla base di tali decisioni, forse in massima parte determinate, in questi ultimi tempi, dalla disillusione per gli operati di una classe politica accentrativa e autoreferenziale. E dall’apertura di questo nuovo confronto dialettico potrebbero inoltre scaturire anche nuove risposte o più ottimali soluzioni democratiche, anch’esse sicuramente consone o adatte a fronteggiare la grave crisi politico-sociale e istituzionale in atto nel nostro Paese.
Ma la censura subita dagli astensionisti politici italiani in occasione dell’elaborazione e illustrazione dei sondaggi politico-elettorali si spinge ben oltre. Per quanto sistematicamente evidenziato nel corso di ricerche sondaggistiche, le quote complessive riferibili all’intero corpo elettorale sarebbero addirittura “scremate a priori” proprio delle quote astensionistiche, alterando così le risultanze del consenso reale dei partiti politici in rapporto alla società e all’intero corpo elettorale; ciò, al fine di “regalare” agli stessi partiti percentuali di gradimento oltremodo “gonfiate”, con chiari intenti di condizionamento forzoso per l’intera opinione pubblica elettorale.
Tali atti continuano ad essere praticati con disinvoltura malgrado numerose nostre segnalazioni rivendicative specifiche inviate agli stessi Organi di Stampa, alle Autorità di Vigilanza e a diverse Società di sondaggio.
Nel ribadire la più convinta e sincera ammirazione nei confronti della Sua persona e del Suo operato, costantemente volto a tutela e garanzia degli alti principi e valori costituzionali, si resta in attesa di Suoi autorevoli interventi volti a ristabilire più eque considerazioni e più giuste aspettative democratiche anche per gli “astensionisti”.
Con deferenza
Bernalda (MT), 04 gennaio 2010
per la Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa
firmato: Pietro Tamburrano, Donato Fuina, Domenico Eletto, Giuseppe Ippedico, Antonio Forcillo