Era il 31 dicembre del ’68 e persero la Bussola

Auguri auguri…chi si vuol bene come noi si scambia certi segni di affetto nel finire di un anno e all’ inizio di un altro: convenzioni temporali? Tanti tanti anni fa, come nelle favole che non so se hanno un lieto fine, accadde che il 31 dicembre del ’68 “la contestazione del Movimento Studentesco prende di mira la Bussola di Focette, piuttosto alla moda in quegli anni. La situazione è piuttosto tesa fin dalle prime ore della serata. Migliaia di contestatori assediano il locale in cui si esibiranno Fred Bongusto e Shirley Bassey. Alla carica della polizia, la protesta degenera in scontri che durano tutta la notte. Alla fine i feriti saranno quattordici, tra cui lo studente Soriano Ceccanti, colpito da un colpo d’arma da fuoco alla schiena, che resterà paralizzato.”


“Febbre di luna sulla mia faccia come se avessi bevuto un pò Guardo la gente sembra che tutti sappiano di me di me di te amore amore Chi si vuol bene come noi lo sa che un giorno o l’altro ti succede di amare tanto da morire e non capire se esiste il mondo Chi si vuol bene come noi lo sa che amare e dare la tua vita tutta la vita in un momento anche se dopo dopo non vivi più ma almeno questo è vivere Chi si vuol bene come noi lo sa che un giorno o l’altro ti succede di amare tanto da morire e non capire se esiste il mondo Chi si vuol bene come noi lo sa che amare è dare la tua vita tutta la vita in un momento anche se dopo dopo non vivi più ma almeno questo è vivere è vivere”
Così è scritto su wikipedia, alla voce Bussola Versilia. Ve l’arriporto anche in un altro modo: “La ballata è la cronaca fedele dell’episodio della contestazione avvenuta il 31 dicembre 1968 presso il locale alla moda “La Bussola” di Focette, in Versilia, dove alcuni studenti medi e universitari si erano recati (come il 7 dicembre a Milano per la celebre contestazione alla prima della Scala) per lanciare uova sui ricchi borghesi che si recavano al locale “chic” per festeggiare il capodanno. Gli studenti erano armati di uova; i carabinieri, di armi. Fu la prima volta in assoluto in Italia che i carabinieri spararono su una manifestazione studentesca. Lo studente Soriano Ceccanti, 16 anni, di Pisa, rimase paralizzato per tutta la vita. È diventato, oggi, un valente schermidore.”
La ballata della Bussola cantata da Pino Masi, fu scritta nel 1969, in collettivo, dal Gruppo del canzoniere Pisano. Era stato particolarmente attivo quel dicembre del ’68: “Il 3 dicembre a Roma sfilano 30.000 studenti medi. Alla protesta contro l’assetto scolastico si somma quella contro la polizia, che il giorno prima, ad Avola, Sicilia, ha aperto il fuoco contro una manifestazione di braccianti uccidendone due.”


Chissà cosa sapevo nel ’68 di quanto succedeva in Italia, avevo diciotto anni e ricordo solo la mia prima vera storia d’amore e tanta musica e poesia e voglia di ribellione. Vi lascio con le parole della canzone, che trovo attuali, abbraccio chi è giovane e chi non lo è. Ma si Facciamo pace , per una notte, sono decenni che ci proviamo…“La guerra, bambini, è lontana solo uno sparo, è lontana solo uno sparo Ti dico L’amore, sorella, è lontano solo un bacio, è lontano solo un bacio E’ lontano solo un bacio, è lontano solo un bacio.” Cadono stelle e cadde Jimme Shelter…Yeah.


Un numero magico il ’68, ricordo che dicevo e copiavo nel diario di scuola: “La fantasia al Potere!”. Sono stata esaudita, che volere di più? Non è che l’inizio, darling, fatti coraggio e fallo anche a chi vuoi bene e controlla il tuo presente, se puoi senza badanti. In piedi e a ballare perchè ne abbiamo ancora voglia.
Chissà se Fred Bongusto avrà cantato quella sera Ore d’amore? Buon anno dalla vostra aggiornalista, a me lo avete dato, con tutto il vostro affetto e partecipazione.

Doriana Goracci

Quella notte davanti alla Bussola nel freddo di San Silvestro quella notte di Capodanno non la scorderemo mai. Arrivarono i Signori sulle macchine lucenti e guardavano con disprezzo gli operai e gli studenti.Le Signore con l’abito lungo con le spalle impellicciate i Potenti col fiocchino con le facce inamidate. Eran gli stessi Signori che ci sfruttano tutto l’anno quelli che ci fanno crepare nelle fabbriche qui attorno. Son venuti per brindare dopo un anno di sfruttamento, a brindare per l’anno nuovo che gli vada ancora meglio. Non resistono quei compagni che li han riconosciuti ed arrivano i pomodori ed arrivano gli sputi. Per difendere gli sfruttatori una tromba ha squillato quando già i carabinieri hanno corso ed han picchiato. Come son belli i carabinieri quando picchiano con le manette i compagni studenti medi dai quattordici ai diciassette. Non la smettono di picchiare se il colonnello non alza un dito sono l’immagine più fedele del nostro ordine costituito Già vediamo i carabinieri che si stanno organizzando per iniziare la caccia all’uomo con pantere ed autoblindo. Non possiamo andare via né lasciare i dispersi siamo ormai tagliati fuori per raggiunger gli automezzi
Decidiamo di resistere e si fan le barricate sono per meglio difenderci dalle successive ondate. Dalla prima barricata alla zona dei carabinieri sono circa 40 metri tutti sgombri e tutti neri.Quando cominciano ad avanzare uno di loro spara in aria i compagni tirano sassi per cercare di fermarli. Loro si fermano un momento poi continuano ad avanzare non è più uno soltanto sono in molti ora a sparare. Dalla prima barricata vediamo bene le pistole ma dalla seconda i compagni pensano che siano colpi di castagnole. Ci riuniamo tutti insieme alla seconda barricata e gli sbirri tornano indietro vista la brutta parata. Ancora un’ora di avanti indietro noi con i sassi loro sparando e tutti crediamo che sparano a salve anche da dentro un autoblindo. Ma ad un tratto vedo cadere un compagno alla mia destra in ginocchio con un buco ed il sangue sui calzoni Mi volto e grido “Sparan davvero!” e corro indietro di qualche passo due compagni portano a spalle il ferito nella gamba. Correndo forte sulla strada con alle spalle i carabinieri vedo Ceccanti colpito a morte trasportato sul marciapiede. Malgrado gli sforzi per aiutarlo è difficile trovar soccorso mentre gli sbirri ti corrono dietro e non ti danno un po’ di riposo. Trovata un’auto utilitaria e portato via Ceccanti non ci resta altro da fare che scappare tutti quanti. Forse alla Bussola Per questa nott i padroni si sono offesi loro che ci offendono e che ci uccidono per tutti gli altri dodici mesi. Sarebbe meglio offenderli spesso e non dare mai loro respiro tutte le volte che lor Signori capitano sotto il nostro tiro E a questo punto mi sembra opportuno fare qualche considerazione sulle diverse brutte facce che ci mostra oggi il Padrone. Lui ha i soldi per comprarci il lavoro per sfruttare i suoi armati per ucciderci la Tv per imbrogliare. A noi non resta che ribellarci e non accettare il gioco di questa loro libertà che per noi vale ben poco. A noi non resta che ribellarci e non accettare il gioco di questa loro libertà che per noi vale ben poco.



 Era il 31 dicembre del 68  e persero la Bussola

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